giovedì, 2 Maggio 2024
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Redditi da nullatenente, ma viaggiava in Porsche

Protagonista della vicenda un 48enne venditore ambulante di pesce: secondo le fiamme gialle, l'uomo dichiarava un reddito molto più basso di quello che avrebbe dovuto. E' stato ''tradito'' dal suo tenore di vita. Ecco dove è successo.

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Redditi da nullatenente, ma viaggiava in Porsche. Operazione della guardia di finanza, che ha messo nel mirino un rivenditore ambulante di pesce.  

L’INDAGINE. Secondo quanto reso noto dalle fiamme gialle, l’uomo, nel 2008, aveva acquistato una Porsche Cayman nuova (oltre a possedere già altri tre veicoli, di cui due furgoni per la propria attività e una Nissan Micra), mentre nel 2010 ha acquistato un immobile di 5 vani a Empoli. I redditi dichiarati, però – spiega la Finanza – sono risultati decisamente bassi rispetto alla capacità di spesa derivante da una piccola attività di rivendita di prodotti ittici.

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STILE DI VITA. “Eclatanti e anomale manifestazioni di spesa rappresenteranno nei prossimi mesi utili elementi di partenza per più articolati accertamenti che spesso fanno emergere consistenti forme di evasione anche per attività che si presentano, apparentemente, a bassa redditività. Queste informazioni, reperite presso le banche dati della Guardia di Finanza, mostrano le forti discrasie che in modo sempre più ricorrente emergono tra il tenore di vita di un determinato soggetto e le sue dichiarazioni fiscali”, continua la Gdf.

L’AMBULANTE. Ed è proprio sulla base di questi input che è partita l’indagine dei finanzieri della Compagnia di Empoli. L’ambulante al dettaglio di prodotti ittici (un empolese 48enne) esercitava, dal  2003, la propria attività nei mercati rionali dei comuni della provincia fiorentina (Empoli, Barberino Val d’Elsa, Bagno a Ripoli, Fiesole) nonché nella città di Siena. Negli ultimi anni, il reddito dichiarato dall’uomo – dice la Guardia di Finanza – è stato sempre molto esiguo.

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L’AGENDA. Su un’agenda trovata dagli uomini delle fiamme gialle nella sua abitazione, l’ambulante per anni ha però ordinatamente annotato tutti i reali incassi giornalieri della sua attività, risultati sensibilmente superiori a quelli annotati sulla contabilità ufficiale. Il “libro mastro” delle entrate “nere” ha evidenziato come circa la metà delle entrate non sono risultate dichiarate, per un totale complessivo di 260mila euro, conclude la Guardia di Finanza.

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