Oltre a presidenti, scrutatori e segretari ci sono i carabinieri, gli agenti di polizia e della guardia di finanza e i militari che dal sabato stanno sorvegliando gli edifici dove si vota. Ci sono poi gli impiegati degli uffici elettorali dei Comuni e gli agenti di polizia municipale. A questi si aggiungono i circa 200 dipendenti della Regione al lavoro da sabato: alcuni addetti alle linee telefoniche per chiarire eventuali dubbi agli uffici elettorali, altri a verificare il flusso dei dati in arrivo dai Comuni.
I risultati parziali e definitivi arriveranno dai Comuni per fax e saranno poi letti da un software e inseriti automaticamente nel sistema. Ogni Comune invierà almeno due fax, uno con i voti ai candidati presidenti e l’altro con quelli alle liste. Se la macchina non riuscisse a leggerli in automatico, saranno inseriti manualmente. Nel palazzo regionale di Novoli sono state allestite per lo scopo 19 postazioni.
Quasi 16 i milioni di euro stanziati. Poco meno di 3 milioni saranno spesi per i rimborsi di presidenti di seggio, segretari e scrutatori, ai quali spettano rispettivamente 150 e 120 euro. Altri 8 milioni e 200 mila euro sono a disposizione per il pagamento degli straordinari dei dipendenti dei Comuni. Ci sono poi 4 milioni e 100 mila euro che i Comuni utilizzeranno per eventuali assunzioni a tempo determinato, per gli straordinari del personale scolastico che dovrà sorvegliare le scuole dove si vota e per il personale delle prefetture, per il rimborso delle spese telefoniche, per la cancelleria spicciola necessaria alle operazioni di seggio e per l‘allestimento delle sezioni elettorali e dei tabelloni che ospitano la propaganda elettorale.
La stampa delle schede è costata 300 mila euro, così come la pubblicità istituzionale sui giornali, radio e tv. Ci sono anche 90 mila euro per la stampa di altro materiale cartaceo e 200 mila a disposizione per i rimborsi ai toscani all’estero che torneranno in Italia a votare.