I radicali avevano depositato la necessaria documentazione presso la Corte d’appello di Firenze per il listino regionale e nei tribunali di sei delle province toscane, il numero minimo per partecipare alla competizione elettorale.
Secondo la Regione Toscana però l’assenza delle liste provinciali implica, in quelle province, la mancata presenza anche del listino regionale. “Per questo stamani – spiega la Poretti – ci siamo rivolti al Tar con il ricorso appositamente previsto in materia elettorale e ulteriormente ribadito dal cosiddetto decreto ‘salvaliste’ del Governo nazionale, che prevede il ricorso ‘immediato’ al Tar”.
Secondo la Poretti, dalla normativa deriverebbe un “effetto paradossale“: potrebbe essere eletto “in linea di principio un presidente della Regione, che la legge prevede a suffragio diretto, che non sarebbe neppure conosciuto da tutti gli elettori, tantomeno votabile. Non sarebbe quindi un presidente di tutti, tanto che in alcune Province il suo nominativo non comparirebbe neppure nella scheda elettorale e nei manifesti”.