Crisi, la Toscana tende una mano a chi è rimasto senza lavoro. Perchè, come spiega una nota della stessa Regione, “la crisi non riguarda solo le aziende e coinvolge, com’è evidente, anche i bilanci delle famiglie. In maniera particolare quelle di chi ha perso il posto di lavoro”. Non tutti coloro che rimangono senza un impiego – perchè l’azienda chiude o licenzia -, infatti, possono usufruire della cassa integrazione: fra questi, i dipendenti di aziende con meno di 16 dipendenti, che in Toscana sono tanti, e soprattutto precari e atipici.
E proprio a questi lavoratori, privi di qualsiasi ammortizzatore sociale, ha pensato la giunta regionale. Con 5 milioni di euro ritagliati nelle pieghe del bilancio (e che potrebbero diventare anche qualcosa in più alla fine dell’anno) garantirà infatti un sussidio una tantum di 1.650 euro ad atipici e lavoratori, anche a tempo determinato, che hanno perso l’impiego da almeno 3 mesi. “Si tratta di una misura straordinaria che varrà intanto per il 2009: la Regione non ha infatti competenze al riguardo, che sono invece del governo – spiega il presidente della Toscana Claudio Martini – ma la situazione è grave: la stima è che possano essere almeno 2 o 3mila i lavoratori privi di ammortizzatori sociali che rimarranno senza impiego da qui a dicembre. Ed abbiamo così voluto intervenire, con una soluzione che non potrà essere risolutiva, ma che è un aiuto, un segnale di attenzione per chi è in difficoltà e poco tutelato”.
Ma gli aiuti previsti sono anche altri. Sempre grazie allo stesso fondo, la giunta ha anche deciso che, chi ha perso il posto di lavoro (compreso chi già usufruisce della cassa integrazione) e si ritrova sulle spalle un mutuo per la prima casa, potrà contare su un ulteriore aiuto di 1.650 euro per pagare le rate. La giunta ha programmato di varare questa proposta di legge nella riunione del prossimo 2 marzo, insieme alla variazione di bilancio. Ha chiesto inoltre alle banche di contribuire a loro volta con uno sconto sulle rate del 2009: ora attende una risposta.