martedì, 1 Luglio 2025
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Ricercato in tutta Europa, si nascondeva a Vinci: arrestato

L'uomo, un albanese di circa 30 anni, era ricercato dalle polizie di tutta Europa e dall’Interpol per detenzione e porto di armi e munizioni da guerra nonchè per aggressione. Sono stati gli uomini del G.O.A. del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze a risalire alla sua abitazione.

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Arrestato un pericoloso latitante albanese, trafficante di armi.

IL LATITANTE. Sono state le fiamme gialle fiorentine a individuare e arrestare un pericoloso latitante albanese ricercato dall‘Interpol in tutta Europa per una richiesta di cattura emessa dal Tribunale di Durazzo (Albania) nel maggio 2010.

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IL NASCONDIGLIO. Gli uomini del G.O.A. del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze sono riusciti a risalire all’abitazione di Vinci (FI) ove si nascondeva Besnik Kulla, albanese di circa 30 anni, ricercato dalle polizie di tutta Europa e dall’Interpol per detenzione e porto di armi e munizioni da guerra nonchè per aggressione.

IL BLITZ. L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba, quando l’abitazione di Vinci dove si nascondeva il latitante è stata circondata dalle Fiamme Gialle e, dopo pochi minuti, i militari del G.O.A. hanno fatto irruzione nell’appartamento immobilizzando il ricercato che non ha opposto resistenza. Vano – spiega la guardia di finanza – il tentativo dell’uomo, che ha esibito ai militari un passaporto albanese con altre generalità insistendo che vi era stato uno scambio di persona e che la sua vera identità era quella riportata sul documento. Lo stesso, però, non sapeva indicare la sua data di nascita riportata sul passaporto (falso).

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SOLLICCIANO. Il successivo controllo effettuato sulle impronte digitali ha confermato inequivocabilmente la vera identità del soggetto, che è stato immediatamente tratto in arresto. I controlli effettuati dalle Fiamme Gialle hanno permesso di appurare anche un’altra pendenza in carico all’albanese, riguardante un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Orvieto per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. In particolare, l’uomo dovrà scontare un anno e mezzo di carcere in Italia e solo successivamente verrà estradato in Albania. L’albanese, denunciato per utilizzo di documenti contraffatti, è stato quindi condotto nel carcere di Sollicciano.

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