martedì, 19 Marzo 2024
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Rider morto a Firenze, la città si prepara allo sciopero

Dopo il caso di Galassi, il rider morto a Firenze mentre era a lavoro, monta la polemica: la rabbia di Cgil, Nardella e Giani

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Monta la protesta dopo il rider morto a Firenze: tra scioperi e prese di posizioni dei politici la situazione è piuttosto tesa. Tutto nasce dal fatto tragico avvenuto sabato sera: il rider Sebastian Galassi è morto a Rovezzano, all’incrocio tra via De Nicola e via Gobetti mentre stava lavorando. E’ stato aperto un fascicolo per omicidio stradale: il Range Rover che proveniva dalla corsia opposta ha travolto il 26enne. Anche a bordo del suv c’era un 26enne, risultato negativo all’alcol test. Oltre agli aspetti giudiziario, ci sono da prendere in considerazione quelli politici.

Lo sciopero dopo il rider morto a Firenze

La Cgil fiorentina ha proclamato uno sciopero di protesta per tutta la giornata di domani, 5 ottobre 2022, con un presidio alle 18 in piazza Sant’Ambrogio. È uno degli effetti dopo la tragedia del rider morto a Firenze. La Cgil parla di “altra morte inaccettabile, in un settore dove la sicurezza sul lavoro è ancora troppo spesso un diritto da conquistare, così come salari dignitosi e diritti che tante volte sono una chimera”. Lo sciopero interesserà in particolare i rider fiorentini delle società aderenti ad Assodelivery (Glovo, Deliveroo, Uber) ma è stato esteso anche a coloro che sono inquadrati come dipendenti nel comparto logistica (Just Eat e Runner Pizza).

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Il sindaco Nardella polemico dopo il rider morto a Firenze

Tra i più arrabbiati per il rider morto a Firenze c’è il sindaco Dario Nardella. “Un giovane rider di 26 anni è morto mentre correva a fare una consegna – ha detto -. Zero tutele, zero diritti. Le compagnie di delivery food non hanno niente da dire? È normale tutto questo in Italia nel 2022? è necessario individuare il rapporto di lavoro nell’ambito di un contratto collettivo nazionale, ma soprattutto chiediamo una nuova disciplina a tutela dei lavoratori che fanno questo tipo di attività”. Nardella ha fatto anche una proposta, quella di parlare ai parlamentari del territorio (tra cui Emiliano Fossi e Federico Gianassi) per scrivere insieme ai rappresentanti dei rider una norma nazionale.

La rabbia di Giani

Anche il governatore toscano Eugenio Giani si è detto molto arrabbiato. Secondo Giani occorre una legge nazionale che ponga i rider tra i lavoratori con tutte le tutele del contratto nazionale. In questo mare di polemiche, c’è chi ha già sottoscritto un accordo sindacale: sono i lavoratori di Robin Food, cooperativa che aderisce a Legacoop Toscana e che nel giugno 2021 ha siglato un protocollo con Nidil Cgil Firenze in cui si impegna ad applicare correttamente ai propri soci e lavoratori la disciplina del lavoro subordinato, punta ad ampliare il più possibile la rete dei ristoranti partner. Ripartire da qui. Dopo il rider morto a Firenze e lo sciopero dei rider di Firenze serviranno passi ancora più concreti.

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