E’ di Roberta Ragusa il pigiama rosa trovato da una cercatrice di funghi nei boschi di Montaione?
GLI INDUMENTI. Pantaloni rosa a righe, forse di un pigiama o di una tuta, slip, reggiseno, una maglia, scarpe e un asciugamano ma anche una cravatta. Sono questi gli indumenti che una donna di San Miniato avrebbe trovato mentre cercava funghi nei boschi di Montaione, a circa 45km di distanza da San Giuliano Terme. Gli abiti sono nella mani dei carabinieri e si attendono i risultati della comparazione del Dna. Molti credono che appartengono a Roberta Ragusa, scomparsa dalla sua abitazione la notte tra il 13 e il 14 gennaio scorsi. Altri, credono invece che sia l’ennesima segnalazione errata, dopo le varie testimonianze di avvistamenti avvenuti tra la Toscana, la Liguria e Miami.
L’AMANTE. Nei giorni scorsi, Sara Calzolaio, l’amante di Antonio Logli, è stata sentita dagli inquirenti. La donna avrebbe ammesso che la notte della scomparsa di Roberta Ragusa, lei e Logli si sarebbe chiamati un paio di volte. Le telefonate di cui parla Sara Calzolaio, sono state effettuate entro la mezzanotte e corrisponderebbero a quelle emerse dai tabulati telefonici di Logli. Dal primo momento, il marito della Ragusa, ha sempre dichiarato di essersi addormentato prima delle 23, ma di fronte ai tabulati, ha affermato di aver chiamato Sara due volte, prima della mezzanotte. Ma tra le due telefonate, una più breve e l’altra più lunga, ci sarebbero solo pochi minuti di distanza. Da cos’è stata interrotta la prima chiamata? Forse Roberta si era accorta che il marito stava parlando a telefono? La donna scomparsa non conosceva l’identità dell’amante di suo marito, sapeva che la tradiva, ma non con chi. Potrebbe averlo scoperto quella notte, mentre scriveva la lista della spesa e mentre il marito chiamava proprio Sara?
IL CORPO. Ma quello che più disturba i sogni dei parenti e delle amiche di Roberta, è il fatto di non avere un corpo su cui poter piangere, visto che ormai la speranza di trovarla viva, si è quasi spenta del tutto. Gli inquirenti sono infatti convinti, ormai da tempo, che Roberta sia morta, alla luce anche degli avvistamenti tardivi e errati avvenuti nel corso di questi quattro silenziosi mesi. Quello che adesso cercano, è proprio un corpo. Un corpo da restituire alla famiglia e a Gello e magari, anche un colpevole, per non lasciare in sospeso anche questo caso, com’è accaduto ormai con molti altri, nel nostro Paese.
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