giovedì, 28 Marzo 2024
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No alla rottamazione delle cartelle esattoriali nella Città metropolitana di Firenze

L'atto sulla rottamazione delle cartelle esattoriali a Firenze è passato in Consiglio metropolitano ma non ancora in quello comunale

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No alla rottamazione delle cartelle esattoriali Firenze e nell’area metropolitana. L’indicazione è questa, ma nelle ultime ore ci sono state diverse polemiche. Partiamo dalle certezze. Il Consiglio della Città metropolitana ha approvato la delibera relativa al diniego dello stralcio delle cartelle esattoriali: l’atto è stato votato anche da Italia Viva, così come da Territori Beni Comuni.

Doveva esserci un uno-due in poche ore, prima il Consiglio metropolitano e poi quello comunale. E invece l’assemblea di Palazzo Vecchio ha annullato la seduta prevista per il 26 gennaio dove si doveva appunto votare la delibera. Il motivo, per i consiglieri del centrodestra, è che la maggioranza non aveva i numeri per far passare la delibera, a causa dell’assenza di diversi consiglieri e di una posizione ostile da parte di Iv.
E così la discussione è rinviata al 30 gennaio.

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Le dichiarazioni di Nardella sulla no alla rottamazione delle cartelle a Firenze

Il sindaco metropolitano Dario Nardella, sul no alla rottamazione delle cartelle esattoriali a Firenze, è stato chiaro. Ha parlato di dato politico positivo da parte della Città metropolitana, augurandosi poi che anche il Consiglio comunale segua lo stesso esempio. “Nella seduta di oggi non solo tutta la maggioranza ha votato per il diniego dello stralcio delle cartelle esattoriali ma pure un pezzo dell’opposizione, quindi una larga maggioranza trasversale”, ha detto Nardella. Che poi ha aggiunto: “Credo che sia importante mantenere un principio di legalità e anche di attenzione verso tutti quei cittadini onesti che le tasse le hanno sempre pagate”.

La posizione della giunta comunale

Era stata la giunta a votare favorevolmente per il diniego della rottamazione delle cartelle a Firenze. Dalle verifiche effettuate dagli uffici del Comune risulta che il residuo debito per le cartelle non riscosse interessate (cioè le somme inferiori a mille euro comprese fra il 2011 e il 2015) ammonta ad oltre 5 milioni e 300mila euro, una cifra utile, secondo Palazzo Vecchio, a finanziare servizi per i cittadini. L’assessore al bilancio Giovanni Bettarini aveva parlato di “scelta di equità e rispetto”. E se in Consiglio metropolitano il via libera è arrivato subito, per il Consiglio comunale ci sarà da aspettare qualche giorno e il 30 gennaio il dibattito si prevede acceso.

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