La Toscana è da sempre nel cuore dei francesi, che la sognano come meta per le loro vacanze, l’apprezzano per le opere d’arte e la storia, la frequentano per il la natura e i paesaggi, le manifestazioni culturali e la gastronomia. Ma in Toscana i francesi vengono anche per restarci: ad oggi sono poco meno di 3000 quelli che vi abitano stabilmente. Lo ha detto Jean Marc de la Sablière il nuovo ambasciatore francese in Italia che, in questi giorni, è in Toscana per un primo giro di incontri istituzionali e che stamani è stato ricevuto dal presidente della regione Claudio Martini nel suo ufficio di Palazzo Sacrati Strozzi.
Un amichevole incontro nel quale il presdente Martini ha ricordato le molte cose che uniscono Francia e Toscana e ha sottolineato la volontà della giunta regionale di approfondire ulteriormente questi legami. Il colloquio ha affrontato, in particolare, il tema dell’economia. L’ambasciatore, che era accompagnato dal console onorario e direttore dell’istituto Francese di Firenze Bernard Micaud, ha vo luto conoscere la situazione toscana, la consistenza e l’andamento dei principali settori e di alcuni distretti
In particolare si è soffermato su quello pratese e sull’evoluzione di un modello peculiare, molto conosciuto anche in Francia, anche se, è stato detto, decisamente diverso da quello prevalente in quel paese. “E’ un modello, quello del tessile, basato sulla piccola e piccolisima impresa – ha ricordato Martini – un modello che ha avuto un suo dinamismo che oggi sta però esaurendosi”.
Ma la Toscana che ha intenzione di continuare a farsi amare dai francesi non è solo quella cara al turista. Anzi. Il presidente Martini ha infatti spiegato che la Toscana dell’economia vanta settori di avanguardia a livello europeo, soprattutto nei campi della meccanica di qualità, dell’ottica, della robotica e che è sede di importanti centri di ricerca e poli tecnologici. “Così – ha spiegato Martini – vorremmo che la Toscana non fosse conosciuta e apprezzata solo per il suo importante passato ma anche per questi aspetti, in modo da collegarla più saldamente al futuro”.