L’ha sviluppato la Regione Toscana in collaborazione con Uncem regionale (Unione nazionale comuni comunità enti montani) e con le Società della Salute pilota: si tratta del primo esempio di sistema informativo sociale in Toscana e di uno dei più avanzati a livello nazionale.
L’applicazione, rivolta agli addetti ai lavori e presto disponibile sull’intero territorio regionale, riesce a monitorare in tempo reale le liste di attesa per tipologia di prestazio! ne e con sente di seguire come vengono utilizzate le risorse del servizio. Con il supporto di una serie di schede sarà possibile rilevare numero e tipologia di segnalazioni pervenute al PUA (Punto unico di accesso), tipologia ed entità dei costi di ogni singola prestazione, numero di utenti rispetto ai servizi erogati.
«Il protocollo tra Regione, Uncem e neonate Società della Salute – spiega il vicepresidente della Regione Federico Gelli – prevede che, proprio a partire dalle prestazioni relative alla non autosufficienza, le Società della Salute sperimentino, prime in Italia, l’integrazione elettronica della Carta Sanitaria con la Cartella Sociale del cittadino». Da ora alla fine del 2009 il nuovo Piano Sanitario Regionale comprende infatti l’attivazione della Cartella Sociale e la sua integrazione con la Carta Sanitaria elettronica.
Il nuovo Piano Sanitario Regionale parla di una sanità di iniziativa, che intercetta e va incontro ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione. E anche lo strumento per il monitoraggio web del Fondo di non autosufficienza va in questa direzione, consentendo di valutare tempestivamente l’efficacia degli interventi a favore delle persone non autosufficienti, e quindi migliorarne costantemente la qualità.
L’impegno è quello di ampliare i servizi per gli anziani e i non autosufficienti, che oggi trovano una risposta solo parziale: in Toscana ci sono 40 mila anziani non autosufficienti gravi. L’obiettivo rimane quello di annullare entro il 2010 le liste di attesa nelle residenze sanitarie assistite, potenziando i servizi domiciliari. E’ prevista inoltre l’istituzione di un apposito Fondo senza fare ricorso a nuove tassazioni. La Regione provvederà a ripartire il Fondo tra le 34 zone-distretto in base a criteri oggettivi; saranno poi le Società della Salute o le Asl a gestire le risorse con una contabilità separata.