Quattro operai (tre cinesi e un turco) non in regola sulla normativa del lavoro nero a Scarperia, 6 operai (5 italiani e un albanese) a Figline Valdarno: è questo l’esito di un due controlli svolti, in questi giorni, dalle fiamme gialle di Borgo S. Lorenzo e Pontassieve in due imprese operanti nel settore della pelletteria e del commercio indotto dei prodotti metallici. Nei confronti di entrambe le aziende è scattata la “maxi-sanzione”, corrispondente a un importo complessivo pari a 29.430 euro.
LAVORO IN NERO. La lotta all’emersione del lavoro nero della guardia di finanza ha portato, nelle prime settimane del 2012, all’individuazione di 22 lavoratori completamente in nero impiegati in varie attività commerciali della provincia fiorentina (4 a Firenze, 4 in Mugello, 14 in Valdarno Fiorentino). Diverse le mansioni svolte: camerieri, baristi, panettieri, muratori/manovali, operai in una fabbrica di lampadari/pelletteria.
BOOM NEL 2011. Nel corso del 2011, le attività condotte dalla Guardia di Finanza di Firenze hanno portato complessivamente all’individuazione di 359 soggetti impiegati “in violazione delle attuali normative”. Nel 2010 erano stati individuati 97 lavoratori in nero e 55 irregolari: nel 2011 i lavoratori in nero sono stati 138 mentre i lavoratori irregolari (ossia regolarmente assunti ma inquadrati secondo posizioni diverse da quelle effettivamente svolte, oppure inquadrati con un orario di lavoro diverso da quello previsto da contratto ovvero con un salario diverso da quello previsto contrattualmente) sono stati 221.
DOVE. Il maggior numero di operai impiegati in nero o irregolari del 2011 sono stati individuati nell’alto Valdarno Fiorentino: 149 solo nel contesto della nota operazione “Acaro” (136 italiani, 6 rumeni, 7 altre nazionalità). I finanzieri della Tenenza di Pontassieve, come si ricorderà, dopo accurate indagini, avevano sequestrato una società che sfruttava soprattutto giovani lavoratori impiegati in un call-center e nella vendita porta a porta di elettrodomestici (aspirapolvere). Importanti sono stati i risultati conseguiti anche nell’Empolese-Valdelsa dove i finanzieri della Compagnia di Empoli e della Tenenza di Castelfiorentino, a seguito di più operazioni eseguite sia nei confronti di attività impiegate nella ristorazione e preparazioni di cibi precotti che nel confezionamento di abbigliamento e vestiario in pelle, gestite sia da italiani che da cittadini di origine cinese, hanno individuato complessivamente 145 lavoratori in nero o irregolari. In questo territorio si segnalano due importanti operazioni, svolte in modo sinergico dalla Compagnia di Empoli e la Direzione Provinciale del Lavoro, INPS ed INAIL, nei confronti di due ditte, ubicate in Montelupo Fiorentino e Capraia e Limite, operanti nel settore del confezionamento di vestiario in pelle gestite da italiani che hanno portato all’individuazione rispettivamente di: 27 lavoratori in nero (19 cinesi, 5 italiani, 1 filippino ed albanese) e 30 irregolari (26 cinesi, 2 albanesi, 1 italiano e filippino); 13 lavoratori in nero (12 cinesi ed 1 italiano) e 18 irregolari (15 cinesi, 2 albanesi ed 1 russo).
IRREGOLARITA’. Tutti i dipendenti delle due imprese erano obbligati a turni di lavoro molto lunghi senza alcuna sosta e non godevano del riposo settimanale, in violazione alle disposizioni in materia di orario di lavoro (D.lgs. 66/2003): di fatto, dal lunedì al sabato, erano svolte 12 ore di lavoro giornaliero (8.00/20.00) e 10 ore la domenica (08.00/18.00). la paga era di circa € 6,00 l’ora. Le retribuzioni degli operai “in nero” e gli straordinari del personale a libro paga erano corrisposti in contanti per non lasciare alcuna traccia per eventuali accertamenti degli orari di controllo. Sempre nello stesso comune di Montelupo Fiorentino è stata individuata una società esercente l’attività di produzione di piatti pronti dove erano impiegati 12 operai in modo irregolare (8 italiani, 3 albanesi ed 1 peruviano). A Empoli i controlli svolti nei confronti di un’impresa cinese esercente l’attività di confezione di abbigliamento ha portato all’individuazione di 10 cinesi impiegati completamente in nero. Nel comune di Certaldo i finanzieri della Tenenza di Castelfiorentino hanno individuato una ditta individuale, esercente l’attività di fabbricazione di calzature e gestita da un italiano, che impiegava in nero 13 operai (7 italiani, 4 albanesi, 1 polacco ed 1 cittadino del Togo). In Firenze ed hinterland i lavorati in nero o irregolari individuati sono stati 37, impiegati nelle più varie attività: fabbricazione di pelletteria, edilizia, ristorazione, bar. Nel Mugello, invece, le attività ispettive dei finanzieri della Tenenza di Borgo San Lorenzo hanno individuato 28 soggetti impiegati sia nel settore edile (11 soggetti: 8 albanesi e 3 serbi impiegati da una società con sede in Barberino del Mugello) che da ditte che svolgono attività di pulizia (12 operai: 8 italiani, 2 albanesi, 1 senegalese ed 1 albanese impiegati da una società con sede in Scarperia).
Maxi evasione per una società fiorentina: tre denunce