Con il suono della prima campanella, a Firenze riapre la scuola media Dino Compagni, in zona Campo di Marte: addio al vecchio edificio, finiti i lavori viene inaugurato il nuovo plesso, costruito secondo i criteri della sostenibilità ambientale.
Una struttura da 7mila metri quadrati che può ospitare 672 alunni, ma che mette a disposizione del quartiere e dei cittadini molti dei suoi ambienti anche dopo la fine del normale orario di lezione: dalla palestra alla biblioteca, dall’auditorium al teatro all’aperto.
Dino Compagni, nuova scuola a Firenze
La nuova Dino Compagni, costruita grazie a un investimento di 12 milioni di euro da parte del Comune di Firenze e dello Stato, è una scuola che si sviluppa su 3 piani e con un accesso in più: a quelli in via Cento Stelle e in via Sirtori si aggiunge adesso l’ingresso che affaccia su via Don Verità che permette di usufruire della nuova palestra.
24 classi, 11 laboratori per pittura, musica, biologia e per sperimentare le nuove tecnologie, un auditorium che può ospitare fino a 156 persone, una serra biodinamica, una biblioteca da 114 posti e un teatro all’aperto dotato di dispositivi audio video per le proiezioni: sono queste i “segni particolari” della nuova scuola, realizzata senza barriere architettoniche e con soluzioni studiate per aiutare nell’apprendimento gli studenti che hanno difficoltà di movimento o percettive.
Una scuola green
Attenzione anche all’ambiente e all’alta efficienza energetica, come con l’orientamento degli ambienti per una giusta illuminazione, l’impianto fotovoltaico, la vasca per raccogliere l’acqua piovano e un’area verde ad alta biodiversità.
“Questa scuola bellissima, all’avanguardia, è stata realizzata con tecniche fra le più sostenibili e innovative – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella durante il sopralluogo nella Dino Compagni – è una scuola modernissima e ad impatto zero dal punto di vista ambientale con un basso consumo energetico; è costruita su misura dei ragazzi. La nuova Dino Compagni è uno spazio aperto al quartiere e ai cittadini – ha spiegato il sindaco – perché le scuole non devono essere delle cattedrali nel deserto e dei bunker, ma dei luoghi di vita sociale e culturale”.
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