giovedì, 12 Dicembre 2024
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Sfrattati i concerti da Santa Croce, il giudice: ”Troppo rumore”

Niente più letture della Divina Commedia con Roberto Benigni, né concerti di George Michael, né tanto meno premi di Mtv. A stoppare musica e spettacoli in Santa Croce è una sentenza del giudice di pace di Firenze.

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 Niente più letture della Divina Commedia con Roberto Benigni sotto lo sguardo del Dante, né concerti di George Michael, né tanto meno premi di Mtv.

LA DECISIONE. A stoppare musica e spettacoli in Santa Croce è una sentenza del giudice di pace di Firenze, chiamato a decidere sulla sorte della storica piazza nel centro cittadino, dopo un esposto contro il Comune presentato da un gruppo di commercianti e residenti della zona. Tra questi figura il rettore della basilica di Santa Croce, padre Antonio di Marcantonio, ai ferri corti con l’amministrazione comunale per gli eventi organizzati di fronte alla chiesa.

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IL MOTIVO: TROPPO BACCANO. Ieri è arrivata la decisione che spegne le “casse”. Nei mesi scorsi un perito è stato incaricato di misurare i decibel prodotti durante i concerti, monitorando il rumore dalle case che si affacciano ai lati della basilica. Secondo quanto rilevato dal tribunale, alcuni eventi della scorsa estate hanno superato i limiti autorizzati. Essendo questi sforamenti “potenzialmente lesivi del diritto alla salute” si legge nella decisione, il giudice ha inibito “l’amministrazione a utilizzare o concedere l’uso di piazza Santa Croce per lo svolgimento di manifestazioni musicali che implichino l’utilizzazione di impianti di diffusione del suono”.

“FAREMO APPELLO”. Disco verde, invece, per quanto riguarda altre manifestazioni come il calcio storico o i mercatini che “non incidono sul diritto in esame”. Palazzo Vecchio ha annunciato che presenterà ricorso. “Faremo le opportune verifiche del rumore in ogni manifestazione – afferma l’assessore della cultura Giuliano da Empoli – ma resta il fatto che anche il tribunale ha riconosciuto come la natura e l’utilizzo pubblico della piazza non siano sacrificabili a priori”.

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