Secondo Martini, il rilancio economico del settore agricolo passa attraverso lo sviluppo delle filiere locali e la qualità dei prodotti. Ma proprio il livello della qualità, per il presidente regionale, è minacciato dai prodotti Ogm, specie a pochi giorni di distanza dall’autorizzazione concessa dall’Ue alla coltivazione di un tipo di patata geneticamente modificata, che ha comunque lasciato ai singoli stati la decisione finale.
La Toscana, è stato ribadito, resta fortemente ostile agli orgnismi geneticamente modificati, tanto da essere capofila del network europeo ogm-free. Per questo il presidente auspica che la prossima legge sulla coesistenza delle coltivazioni – atto dovuto per le decisioni comunitarie in materia – sancisca la mancanza di condizioni per la presenza di ogm in una Toscana caratterizzata da produzioni tipiche e superfici medie di coltivazione assai ridotte.