Silenzio, parlano i grillini. In Toscana (e non solo) hanno sbancato le urne conquistando consiglieri in tutti i Comuni in cui erano presenti con un loro candidato. Un vero exploit per il Movimento 5 stelle fondato dal comico Beppe Grillo. Che ha dato il meglio di sè a Carrara: qui i grillini si sono imposti come seconda forza politica con il 14.08% dei consensi, dietro solo al sindaco di centrosinistra Angelo Zubbani. E poi, tre consiglieri messi in saccoccia a Pistoia con il 10% delle preferenze, sfiorato l’8% nella bianchissima Lucca, boom a Reggello, alle porte di Firenze, dove – come nella città del marmo – i grillini sono adesso il secondo partito.
”POLITICI CON LA P MAIUSCOLA”. Ci vuole poco a immaginare la soddisfazione del Movimento. E’ raggiante Alfonso Bonafede, avvocato e fondatore del M5s di Firenze, con cui nel 2009 cercò di conquistare Palazzo Vecchio candidandosi a sindaco. Da ieri il suo telefono non smette di squillare. Tv, giornali, radio: è più ricercato dei vecchi big della politica. “Quello che è accaduto è un segnale – dice Bonafede – I cittadini con noi si sono impossessati delle loro istituzioni, altro che antipolitica, altro che populismo, altro che voto di protesta. Siamo politici con la P maiuscola. Ci alimentiamo di buona politica, adottando sempre il dialogo, il confronto pacifico. Siamo una boccata d’aria fresca, e arginiamo gli estremismi che invece la crisi fa affiorare nel resto d’Europa, come in Grecia. I partiti tradizionali ci dovrebbero ringraziare”. Bonafede tira dritto al bersaglio, i colleghi più navigati, il Pdl ma soprattutto il Pd, “che con Bersani ancora continua a sottovalutarci, senza rendersi conto del terremoto elettorale che ha investito il Paese”.
POPULISTA? SARA’ LEI! “Abbiamo dimostrato – continua il grillino – che si può fare buona politica anche senza soldi, quei soldi in cui la politica a cui siamo abituati continua a sguazzare”. Bonafede ricorda che il M5s ha rinunciato in Emilia a 1,7 milioni i finanziamenti pubblici. E che si batte per l’abolizione delle Province (“Inutili”) e dei “privilegi dei consiglieri regionali”. “Da anni conduciamo queste battaglie. Troppo facile schierarsi contro il finanziamento pubblico dopo gli scandali. E’ quello che stanno facendo oggi i partiti italiani. E poi dicono che i populisti siamo noi”.
M5S, A CHI MANGIA VOTI? Di questo, secondo Bonafede, “i cittadini si sono accorti e ad essere presi in giro non ci stanno più”. Cittadini di tutti i colori e schieramenti, che stavolta hanno deciso di mettere la croce sulle 5 stelle. “I nostri voti arrivano in maniera trasversale. Ogni anno – dice Bonafede – un partito che perde dà la colpa al M5s e lo accusa di avergli rubato voti. I voti non sono di nessuno, sono solo della gente. E la gente che vota noi arriva da tutti i vecchi partiti. Gente che se non ci fosse il 5 stelle sarebbe stata a casa”.
PRONTI A FARE SUL SERIO. Il brindisi per il risultato del voto in Toscana (e non solo, pensiamo a Parma, dove il candidato di Grillo andrà al ballottaggio) non durerà molto. Il M5s è già pronto a rimboccarsi le maniche e mettersi subito al lavoro. I punti cardine? “Taglio alla casta e ai privilegi, più investimenti nelle energie pulite, in un sistema di trasporto sostenibile, più investimenti nell’istruzione, negli asili nido” spiega Bonafede, rimandando al mittente le accuse di chi sostiene che il M5s un programma non ce l’ha. “Siamo pronti a dimostrare il contrario. E lo faremo con i fatti” avverte Bonafede. Adesso i grillini non scherzano più. Prossima fermata, Parlamento.