Se la situazione non dovesse migliorare, da sabato, il blocco potrebbe diventare più consistente ed esteso.
Secondo i dati raccolti dall’Arpat, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, il livello massimo di pm10 è stato superato anche venerdì, sabato e domenica. Dunque, giù le temperature dei termosifoni: massimo 17 gradi per gli edifici adibiti ad attività industriali e artigianali, e 18 per gli altri. Sono esclusi gli impianti istallati negli edifici adibiti a ospedali, cliniche, case di cura, luoghi di ricovero o cura di minori o anziani, scuole e asili.
Se non ci saranno apprezzabili miglioramenti, da giovedì a questi provvedimenti si aggiungerà la limitazione dell’accesso e della circolazione in ztl per i veicoli più inquinanti dalle 08.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30.
Lo stop riguarderà i ciclomotori a 2 tempi a 2 e 3 ruote, i motocicli a 2 tempi, le auto euro 1 se a benzina o euro 2 e 3 se diesel, e per i veicoli merci diesel euro 1.
L’ultimo step da mettere in pratica, a partire da sabato 27 marzo, riguarda gli stessi tipi di veicoli, che non potranno circolare, negli stessi orari, non solo in ztl ma in tutto il centro abitato di Firenze e del Galluzzo. Sono escluse alcune strade di accesso e uscita da Firenze, come il viadotto dell’Indiano, viale Europa, via Aretina, via Sestese, via Pratese.
Sono esclusi dai divieti di transito, tra gli altri, i veicoli delle forze dell’ordine, della protezione civile, degli invalidi, dei medici, delle aziende che effettuano riparazioni urgenti sui servizi essenziali, i veicoli a metano, gpl o bifuel, le vetture con almeno 3 persone a bordo che viaggiano verso la stessa destinazione. Se le rilevazioni dell’Arpat segnaleranno un miglioramento dei livelli di inquinamento, l’ordinanza sarà revocata.