venerdì, 29 Marzo 2024
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“Sollicciano, offesi i diritti umani”

Massimo Toschi, assessore regionale alla cooperazione internazionale e al perdono (che ha tra le sue deleghe anche la promozione dei diritti umani) è andato a visitare il carcere fiorentino. "La vita lì dentro è invivibile, siamo fuori da ogni norma. Come Regione abbiamo fatto molto, ma vorrei potessimo fare di più".

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Ha fatto visita domenica scorsa al carcere di Sollicciano, e ora non nasconde la sua preoccupazione. Massimo Toschi, assessore regionale alla cooperazione internazionale e al perdono, che ha tra le sue deleghe anche la promozione dei diritti umani, ha aderito all’iniziativa “Ferragosto in carcere”, promossa in tutta Italia da un gruppo di parlamentari.

“Sollicciano è un’espressione molto rappresentativa delle carceri italiane, dove Costituzione e diritti umani sono stati messi tra parentesi. E la politica ha in questo una grande responsabilità – spiega Toschi -. Sono andato da solo. Avevo avvisato la direzione del carcere, sono stato accompagnato da un sottotenente che mi ha fatto visitare tutto il carcere. La vita lì dentro è invivibile, siamo fuori da ogni norma, e non per colpa del personale. La prima cosa che appare in maniera clamorosa è l’inadeguatezza del personale. Ieri per essere a regime mancavano 10 persone. I detenuti sono quasi 1.000, dovrebbero essere la metà. Il 70% sono extracomunitari, e il responsabile della custodia si è detto molto preoccupato per la nuova legge sulla sicurezza, che riempirà le carceri ancora di più”.

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Poi l’assessore Toschi ha visitato anche il carcere femminile. “Nella parte femminile – dice – ho incontrato anche tre mamme rom con i loro bambini. Lì la situazione è molto migliore, con spazi più ampi, luminosi e vivibili. Ma nel resto del carcere i diritti umani fondamentali sono negati. Ormai, in quattro anni, l’indulto è stato riassorbito. Ed è finito anche il tempo della protesta collettiva, rumorosa, ora ci sono forme di protesta più striscianti e preoccupanti, l’autoferimento, il suicidio. Il carcere mostra una società in grandissima sofferenza. I detenuti hanno il dovere di scontare la propria pena, ma hanno anche il diritto di farlo in condizioni umane”.

“Ha senso fare queste visite – conclude Toschi – a patto che poi avvenga una conversione della politica e si immaginino soluzioni più rispettose dei diritti umani. Il carcere è una grande partita di civiltà. Come Regione abbiamo fatto molto, ma vorrei che potessimo fare ancora di più. Senza fare sconti a nessuno, dobbiamo però immaginare una piattaforma che renda più vivibile la vita in carcere”.

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