domenica, 15 Dicembre 2024
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Sollicciano, superata quota mille detenuti. ”Situazione fuori controllo”

La capienza della struttura è di 447 unità. Il Pd toscano: ''Mancanza di risorse, sovraffollamento e taglio alle forniture dei servizi essenziali. Si rasenta la violazione sistematica dei diritti umani''. Presentato un ''Manifesto sullo stato delle carceri''.

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Carceri e sovraffollamento, il Pd toscano lancia l’allarme.

“SERVONO RISPOSTE”. “Il Partito Democratico della Toscana denuncia la grave situazione nella gestione delle strutture carcerarie toscane. Quanto avvenuto nell’ultima settimana presso le strutture e nei servizi dell’amministrazione penitenziaria necessita di risposte urgenti e strutturali”: sono queste le parole del segretario regionale Andrea Manciulli e della senatrice Silvia Della Monica, responsabile giustizia del PD della Toscana, che su questa emergenza hanno presentato anche un ‘Manifesto sullo stato delle carceri’.

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SUPERATA QUOTA MILLE. “Negli ultimi giorni al carcere di Sollicciano di Firenze – dicono Manciulli e Della Monica – è stata superata la soglia dei mille detenuti (attualmente si trovano in stato di reclusione 1.011 adulti e 7 bambini in detenzione forzata) a fronte di una capienza tollerabile di 447 unità. Le condizioni di vita dei soggetti ristretti, la gran parte dei quali in attesa di giudizio, della polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e psicologi e della stessa dirigenza amministrativa, hanno ormai raggiunto il limite della umana sopportazione: la situazione è definitivamente fuori controllo. Si impongono, pertanto, non rimedi tampone o di bandiera, ma risposte urgenti e di largo respiro: la  depenalizzazione dei reati minori, il rafforzamento delle misure alternative alla detenzione, la riforma della legge Fini-Giovanardi sulla tossicodipendenza e della cosiddetta legge Cirielli sulla recidiva, la riduzione dei casi di custodia cautelare obbligatoria”, elencano Manciulli e Della Monica. “E comunque – sottolineano – la modifica delle norme introdotte con una legislazione securitaria, voluta da questo Governo solo per compattare le maggioranze che lo sostengono, che aggravano inutilmente i problemi della giustizia e del carcere”.

“ASSENZA DI RISORSE”. “Occorre inoltre che il Governo rinunci alla politica dei tagli orizzontali e indiscriminati alla giustizia e al settore penitenziario, ulteriore causa della invivibilità nelle strutture carcerarie e di ulteriore inammissibile inefficienza. Anzi occorre che renda operativo al più presto il Fondo Unico Giustizia, la cui reale consistenza e destinazione è ancora avvolta dal mistero”: continuano il segretario regionale del Pd toscano e la senatrice Della Monica. “In questi giorni a Firenze si è assistito alla vera e propria paralisi dell’attività giudiziaria a causa dell’assenza di risorse per far fronte ai rifornimenti degli automezzi della Polizia penitenziaria: l’impossibilità di eseguire le traduzioni dei detenuti ha comportato, infatti, il rinvio di innumerevoli processi, in pieno contrasto con i diritti degli imputati e delle parti offese e più in generale in contrasto con la ragionevole durata dei processi invocata dal PD come garanzia per tutti i cittadini, ma imposta dall’attuale maggioranza parlamentare solo per consentire al  presidente del Consiglio di porsi al riparo dai suoi processi”.

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OPG DI MONTELUPO. “Ma non basta: a causa del mancato pagamento alla società fornitrice è stata interrotta l’erogazione del gas all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, dove sono recluse 170 persone che già versano in condizioni precarie ed uguale sorte è toccata al carcere di Empoli per morosità nei confronti di Toscana Energia. Dinanzi alla politica del Governo – concludono Andrea Manciulli e Silvia Della Monica –, del cinismo e della indifferenza al rispetto delle condizioni fondamentali di vita nelle carceri e dello sfascio del comparto penale, intendiamo denunciare con forza come i tagli di risorse non debbano comportare la violazione di diritti fondamentali e l’interruzione di servizi essenziali, quali quello della giustizia, ormai oggetto di una vera e propria opera di demolizione sistematica”.

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