venerdì, 19 Aprile 2024
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Sotto la A1 per depurare l’acqua fiorentina

Con la realizzazione di questo tunnel, un’opera particolarmente delicata dal punto di vista ingegneristico, mancano ormai poche centinaia di metri di posa per la conclusione del primo Lotto del più grande cantiere idrico attualmente aperto in Italia.

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È stato inaugurato oggi alla presenza di autorità e stampa il sottoattraversamento dell’A1, un tratto fondamentale del Progetto Ersa, Emissario Riva Sinistra dell’Arno, il collettore che permetterà la depurazione delle acque reflue di metà Firenze e Bagno a Ripoli ancora non collegati al depuratore di San Colombano.

IL CANTIERE IDRICO PIU’ GRANDE D’ITALIA. Con la realizzazione di questo tunnel, un’opera particolarmente delicata dal punto di vista ingegneristico, mancano ormai poche centinaia di metri di posa per la conclusione del primo Lotto del più grande cantiere idrico attualmente aperto in Italia. I lavori procedono molto bene e, come previsto, a ‘impatto zero’. Il sottoattraversamento dell’A1 è stato possibile grazie allo scavo sotterraneo di un tunnel per circa 150 metri utilizzando una tecnologia avanzata, chiamata microtunneling.

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LA TALPA SOTTO L’AUTOSTRADA. Grazie a questo sistema è infatti possibile creare un’apertura nel terreno che è appena più grande dei tubi che vengono interrati, riducendo i tempi di realizzazione, i costi e l’impatto ambientale. La talpa ha lavorato per alcune settimane creando un tunnel trasversale all’Autostrada, lungo la sponda sinistra dell’Arno poco prima dello svincolo con la Firenze Pisa Livorno senza creare nessun disagio per il traffico autostradale.

IL PUNTATORE LASER. Per garantire la massima precisione nello scavo è stato adottato un modernissimo sistema di guida attraverso un puntatore laser, riducendo a zero i rischi di errore e i ritardi nell’avanzamento dei lavori. In questo modo lo scavo è avanzato di circa 12 metri ogni giorno, posando tre o quattro segmenti di tubi della lunghezza di 3 metri ciascuno. Ridotte anche le emissioni di anidride carbonica, sia come conseguenza diretta delle tecnologie di traforazione che per il limitato uso di mezzi per rimuovere le terre di scavo.

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