È la “chiave” per tutti i siti dei servizi pubblici italiani, una password pigliatutto. Inps, Agenzia delle Entrate, fascicolo sanitario elettronico, ma anche Poste e i portali per richiedere i vari bonus (bici, vacanze e baby sitter): le credenziali Spid, che sono gratis, consentono di avere accesso a tante piattaforme diverse della pubblica amministrazione, senza dover ogni volta fare un nuovo nome utente e decidere un codice o un pin diverso come password. Insomma, in poche parole è un utile passe-partout web.
Non è però un semplice codice, la procedura di richiesta dello Spid è un po’ più complicata di una normale registrazione su un sito online, perché presuppone il controllo effettivo dell’identità di chi ne fa domanda, ad esempio presentandosi di persona allo sportello. Questa è una sicurezza per ogni cittadino: il procedimento serve a garantire che siamo noi effettivamente a richiedere le credenziali e non qualcuno sotto falsa identità.
Spid, cos’è questo “codice magico” e a cosa serve
La sigla Spid, che richiama un po’ l’inglese speed (veloce), significa “Sistema Pubblico di Identità Digitale” ed è composto da un nome utente (username) e da una password che insieme permettono di avere accesso a tutti i siti della pubblica amministrazione, da quelli statali alle Regioni (ad esempio per pagare il bollo auto online o consultare il proprio fascicolo sanitario elettronico) fino ad altri soggetti che aderiscono a questa rete, come Poste Italiane. Si può utilizzare collegandosi a internet da computer, cellulare e tablet.
Lo Spid può essere usato, tra le altre cose, per fare domanda delle varie agevolazioni previste dai bonus Covid del governo, come ad esempio il bonus bici.
Richiedere le credenziali Spid online: come fare per ottenerlo e come funziona
Se si è residenti in Italia per fare richiesta online delle credenziali Spid è necessario un indirizzo mail, un numero di cellulare, un documento valido (carta di identità, passaporto o patente) e la tessera sanitaria con il codice fiscale. Basta poi collegarsi a uno degli 8 portali che offrono il servizio Spid e seguire la procedura per richiederlo, in tre passi:
- Inserire i propri dati anagrafici
- Decidere le proprie credenziali Spid (username e password)
- Effettuare il riconoscimento, che cambia a seconda della società scelta. Per alcune bisognerà presentarsi di persona allo sportello, altre danno la possibilità di usare la carta d’identità elettronica (con lettore), altre ancora offrono un servizio di riconoscimento via webcam.
Ogni gestore a cui è possibile richiedere le credenziali Spid prevede poi diversi livelli di sicurezza: solo username e password (Spid di livello 1) oppure aggiungendo un codice temporaneo, detto OTP, inviato a ogni accesso sul cellulare oppure via app (Spid 2) o ancora con un Pin (Spid 3).
Spid gratis, a chi richiederlo: da Aruba alle Poste fino a Infocert
La richiesta delle credenziali in genere è gratuita, ma alcune società offrono dei servizi premium a pagamento o prevedono dei costi per modalità di riconoscimento particolari. Ecco gli Identity Provider, ossia le società che forniscono questo servizio:
- Poste Italiane
- Aruba
- Infocert
- Intesa Id
- Lepida
- Namirial
- Sielte
- Spid Italia di Register.it
- Tim
Tutte le informazioni per confrontare i servizi di questi 8 provider si trovano sul sito del governo dedicato a Spid.
Gli altri modi per l’accesso ai siti della pubblica amministrazione
Per entrare sui siti della pubblica amministrazione, non c’è solo lo Spid, ma i singoli portali possono prevedere oltre a queste credenziali altre forme di autenticazione: i pin da richiedere all’ente, la modalità “Entra con CIE” (usando la carta di identità digitale con un lettore di schede oppure con l’app CIE ID) o utilizzando la Carta nazionale dei servizi (CNS).
Per favorire il passaggio a questo metodo di autenticazione, l’Inps ha deciso che dal 1° ottobre 2020 non saranno più emessi codici Pin per accedere al portale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale e richiedere i servizi online, ma bisognerà usare lo Spid.