Sì agli spostamenti tra comuni a Natale e Capodanno, ma solo all’interno delle singole province. È questa l’ipotesi che si fa largo nel governo, dopo il pressing di Regioni, opposizione e di parte della stessa maggioranza, per allentare la stretta introdotta dal decreto Natale e dal Dpcm del 3 dicembre. Due le ipotesi al centro della discussione: il via libera alla circolazione tra piccoli comuni il 25, 26 dicembre e 1° gennaio oppure lo stop agli spostamenti tra province, per consentire di uscire dal comune a Natale, Santo Stefano e Capodanno ma solo se ci si reca in un’altra città che fa parte della stessa provincia. Questa seconda strada sembra più percorribile.
Le regole del decreto Natale: non si può uscire dal comune in 3 giornate
Al momento le regole introdotte dal decreto legge Natale e dal nuovo Dpcm in vigore dal 4 dicembre stabiliscono che, anche in zona gialla, non si può uscire dal comune dove si vive nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno se non per motivi di lavoro, salute e necessità. E il pranzo di Natale o la visita ai parenti non vengono contemplati tra le motivazioni di necessità. Questa norma ha scatenato molte critiche perché blocca gli spostamenti delle famiglie che pur abitando a pochi chilometri, ad esempio nel territorio di una stessa provincia ma su comuni diversi, non possono vedere i congiunti per le feste.
C’è poi il divieto di spostamento tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio: in queste due settimane di vacanze natalizie non si può uscire dalla propria regione, anche se ci si trova in zona gialla, e raggiungere le seconde case in altre regioni. Ci sono sempre le solite 3 eccezioni: motivi di lavoro, salute e necessità. Se si valuta lo stop degli spostamenti tra province, al posto del blocco della circolazione tra comuni, l’apertura delle regioni per Natale non viene presa in considerazione: il blocco dal 21 dicembre al 6 gennaio per i movimenti interregionali resterà.
Spostamenti tra province a Natale e Capodanno, cosa può cambiare e chi può uscire
Il premier Giuseppe Conte sta quindi valutando se ritoccare il divieto di spostamento tra comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno. La prima ipotesi è permettere alle persone di muoversi tra piccoli comuni sotto i 5.000 abitanti, perché la norma non può essere uguale per le grandi città urbane, molto estese, e i piccoli comuni. Questa opzione sembra difficilmente percorribile, soprattutto per la difficoltà dei controlli.
Più attuabile la seconda via, che prevede di allargare i confini del divieto, nella zona gialla, con il blocco degli spostamenti tra province, al posto dello stop alla circolazione tra comuni: nel caso passasse questa linea, a Natale, Santo Stefano e Capodanno si potrà uscire dal comune se si è diretti in un’altra città all’interno della stessa provincia, ma non sarà permesso lasciare i confini provinciali.
A Natale e Capodanno si può uscire dal comune e dalla provincia?
L’allentamento della stretta, con il blocco degli spostamenti solo tra i comuni di diverse province, non è stato ancora deciso: parte del governo, come il ministro della Salute Roberto Speranza, non è favorevole perché questa decisione rischia di spianare la strada a una terza ondata di Covid. Le ultime notizie danno però come probabile l’arrivo in parlamento di una proposta di modifica del decreto Natale, per ritoccare proprio la questione degli spostamenti tra province e comuni, ma non quella dei viaggi tra regioni.