sabato, 14 Dicembre 2024
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Studenti a lezione di rianimazione

La rianimazione di base fa il suo ingresso nelle scuole superiori fiorentine. Si tratta del progetto “Firenze ci sta a cuore”, presentato questa mattina in Palazzo Vecchio, nato per organizzare un corso permanente mirato in collaborazione con le associazioni di volontariato.

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TRE LEZIONI E UNA COMPETIZIONE A SQUADRE. Dal punto di vista operativo i corsi saranno tenuti da formatori volontari aderenti alle associazioni: saranno articolati in tre lezioni da due ore ciascuna (la prima su cenni di anatomia e spiegazioni delle manovre, la seconda di esercitazioni al manichino, la terza dedicata all’esame teorico e pratico). Il superamento della prova finale si tradurrà nell’acquisizione di crediti formativi. Agli studenti, una volta terminato il corso, verranno consegnati opuscoli sulla rianimazioni semplici, efficaci e chiari, con allegata una pergamena e una tessera, con un numero di riconoscimento, che attesti l’avvenuto superamento del corso. Al termine dei corsi verrà inoltre organizzata una esercitazione-competizione interscolastica tra le squadre che, per ogni scuola. Si saranno distinte in termini di punteggio acquisito al termine delle lezioni.

SOLO IL 5% IN GRADO DI PRESTARE SOCCORSO. Attualmente si stima che in Italia soltanto il 5% della popolazione sia in grado di fare una pronta e corretta diagnosi assistendo ad una perdita di coscienza e – in caso di arresto cardiorespiratorio – a supportare il paziente con manovre di rianimazione di base atte a dare il minimo apporto di ossigeno al cervello, in attesa dell’arrivo di un mezzo di soccorso adeguato. “In tutti i paesi civilizzati, per primi USA, Gran Bretagna, Germania, Francia, Giappone, i corsi di BLS (Basic Life Support) sono materia scolastica e sono tenuti annualmente, con un programma preciso, scrupoloso e con esame finale – ha spiegato il consigliere comunale Alberto Locchi (Pdl), ideatore del progetto –. In Italia, invece, non è mai stato fatto niente del genere: ci sono soltanto esperienze sporadiche e disomogenee di corsi realizzati nelle scuole da alcune associazioni di volontariato. Questo progetto punta proprio a colmare questa lacuna e, se la sperimentazione riscuote il successo che speriamo, l’esperienza fiorentina potrebbe essere il battistrada per esperienze simili in altre città italiane”.

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38 SCUOLE COINVOLTE. Ai presidi dei 38 istituti superiori fiorentini potenzialmente interessati è stata spedita una lettera a firma degli assessori comunali Saccardi e Di Giorgi e dell’assessore provinciale alla pubblica istruzione Giovanni Di Fede con cui, dopo una breve illustrazione del progetto, si chiede di aderire all’iniziativa che prenderà il via il prossimo anno scolastico. E stanno già arrivando le richieste di informazioni, premesse per le adesioni vere e proprie che, secondo l’assessore Di Giorgi, “sicuramente non mancheranno”.

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