Il continuo pellegrinaggio di cittadini cinesi al numero 53 di via Limitese, nel comune di Vinci, non poteva non attirare l’attenzione. E così è stato.
LA SCOPERTA. Attenzione anche da parte dei carabinieri, che vedevano dirigersi verso quell’edificio donne in gravidanza, madri con neonati, anziani e ragazze. Così, i militari hanno deciso di vederci più chiaro, e hanno scoperto che nell’abitazione una cinese di 45 anni, infermiera nel suo paese d’origine, e il figlio di vent’anni avevano avviato un’attività medica, attrezzando un vero e proprio studio medico con un nutrito e diversificato numero di farmaci di provenienza orientale.
MEDICINALI. Disinfettanti, analgesici, antinfiammatori, antibiotici, integratori, antistaminici, sedativi, sonniferi, prodotti dimagranti e pediatrici: questi i prodotti trovati, con cui gli improvvisati medici soddisfavano le disparate richieste dei numerosi connazionali. Non mancavano all’appello prodotti per la cura della pelle, test di gravidanza e la pillola del giorno dopo, tutti farmaci rigorosamente made in China e sprovvisti dell’autorizzazione ministeriale.
LE DENUNCE. C’è voluto qualche giorno – spiegano i carabinieri – per catalogare le numerose confezioni di medicinali, per un valore totale di oltre 10mila euro. I due, madre e figlio, dovranno ora rispondere dei reati di esercizio abusivo di professione medica e di illecita importazione e vendita di medicinali sprovvisti di A.I.C. (autorizzazione alla immissione in commercio con vidimazione del Ministero della Sanità).
Dottore fai-da-te: medicinali dalla Cina e ambulatorio ”fatto in casa”