sabato, 27 Aprile 2024
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Teatri: Niccolini in attesa, nuove ipotesi per il Compagnia

Palcoscenici in cerca di un futuro, riflettori accesi su Teatro della Compagnia e Niccolini. Nonostante il momento per la cultura non sia certo dei migliori, sul fronte teatri (non solo quelli “maggiori” come Pergola & Co., ma anche per le realtà di cui si parla meno) qualcosa in città sembra muoversi.

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Palcoscenici in cerca di un futuro, riflettori accesi su Teatro della Compagnia e Niccolini. Nonostante il momento per la cultura non sia certo dei migliori, sul fronte teatri (non solo quelli “maggiori” come Pergola & Co., ma anche per le realtà di cui si parla meno) qualcosa in città sembra muoversi.

NICCOLINI. A partire dal Niccolini, la storica struttura di via Ricasoli (che originariamente si chiamava Teatro del Cocomero, dall’antico nome della strada) che ha una lunga storia alle spalle ma che è chiusa ormai da diverso tempo. Presto sul suo futuro potrebbero esserci novità: lo stesso sindaco Renzi è al lavoro per la sua riapertura. Come? L’idea sarebbe quella – dopo aver “riscattato” la Pergola dallo Stato – di dar vita a una sorta di “sistema” tra i due teatri, legando in qualche modo Niccolini e Pergola, per garantire così un avvenire al fu Teatro del Cocomero.

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TEATRO DELLA COMPAGNIA. Sempre in centro, spostandosi di qualche centinaio di metri, c’è un altro ex palcoscenico che presto tornerà a nuova vita. È il teatro della Compagnia, inaugurato in via Cavour nel 1987 per essere destinato a sede stabile del Teatro Regionale Toscano. Dopo essersi trasformata in cinema sotto la gestione Cecchi Gori, e dopo la sua successiva chiusura, la struttura è stata poi acquistata, insieme a Palazzo Bastogi, dalla Regione Toscana, con l’idea di farne la sede definitiva della Casa del cinema. Ma ora il suo futuro non appare più così scontato, e se è certo che entro la fine del 2011 i lavori per rendere lo spazio nuovamente agibile saranno ultimati, sono diverse le ipotesi per il suo utilizzo. L’idea della Casa del cinema non è ancora tramontata, ma nel frattempo ne sono sopraggiunte altre: la struttura potrebbe tornare alla sua funzione originaria, quella di teatro (fungendo all’occorrenza anche da cinema, non per una programmazione commerciale ma per ospitare rassegne ed eventi speciali) oppure, dal momento che la Regione, fatta eccezione per quello del Consiglio, non ha un vero e proprio auditorium, potrebbe essere adibita a questo scopo. Al momento sono solo ipotesi (e non è escluso che ne possano spuntare di nuove) ma entro la fine dell’anno una decisione sarà presa.

LUMIERE. Per due teatri che cercano di tornare a nuova vita, uno intanto ce l’ha fatta. È l’ultimo nato a Firenze, il Lumière, aperto da pochi mesi in via di Ripoli. Perché la scelta di dar vita a un’esperienza simile in un momento non facile come questo? “È stato fatto uno sforzo economico per rispondere a un impoverimento culturale e creare un nuovo polo d’aggregazione – spiega il direttore artistico Marco Predieri – e la risposta del pubblico non è mancata: abbiamo 52 abbonati e facciamo spesso il tutto esaurito”.

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PASS TEATRI. Così come la risposta non è mancata per PassTeatri, l’abbonamento trasversale ideato dall’Associazione Firenze dei Teatri: sono state oltre mille le tessere staccate la scorsa stagione. Da dicembre è in distribuzione il nuovo abbonamento (sei spettacoli a 48 euro): se il trend di vendita si confermerà ancora una volta positivo, per i teatri fiorentini sarà un’altra buona notizia.

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