domenica, 15 Dicembre 2024
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Terziario toscano, il più forte d’Italia. Ma la minaccia viene dall’estero

Terziario toscano il più solido d'Italia. Ma all'orizzonte si profila la minaccia della delocalizzazione delle aziende toscane in Paesi lontani mentre al convegno di stamattina, organizzato da Legacoop Servizi Toscana, le aziende chiedono investimenti più consistenti per migliorare la qualità dei servizi.

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Si è svolto stamattina all’auditorium di Sant’Apollonia a Firenze il convegno di Legacoop Servizi Toscana con il titolo “I servizi sono inutili, anzi indispensabili- Il terziario e le sue trasformazioni in tempo di crisi”, proprio a proposito del terziario toscano.
PARTECIPANTI. L’iniziativa, promossa dal presidente di Legacoop Servizi Toscana Angelo Migliarini, ha visto la partecipazione del direttore del Censis Giuseppe Roma, del presidente della Regione Rossi, di quello di Anci Toscana Alessandro Cosimi e del presidente di Legacoop Toscana Stefano Bassi.
TERZIARIO TOSCANO. Il settore terziario toscano comprende duecentonovantaquattromila aziende e contando che coloro che lavorano in questo settore rappresentano circa il 67% del totale regionale, si può affermare con certezza che esso risulta, per tal motivo, il più solido d’Italia ma che, al tempo stesso, necessita di maggiori investimenti sulla qualità dei servizi.
UN NUOVO PROBLEMA. Si sta però profilando in questo ultimo periodo un aspetto da non sottovalutare quale quello della delocalizzazione di molte aziende toscane in Paesi a sviluppo avanzato come Francia, Germania e Stati Uniti, non certo perché così facendo trarrebbero un risparmio sulla manodopera ma perché posti in una posizione più vicina ai mercati di sblocco e sarebbero così in grado di giovarsi di un livello più qualificato dei servizi.
INDAGINE. Il Censis ha svolto una ricerca sul settore terziario regionale per dimostrare che la crisi non ha risparmiato nessuno e che ha colpito anche questo settore ma nonostante tutto “le performance del sistema dei servizi toscani appaiono decisamente migliori rispetto alla media della macroarea, soprattutto in termini di variazioni nel numero di occupati”, afferma il direttore del Censis.
Nel corso dell’indagine è stato evidenziato come il settore terziario della nostra regione sia “un sistema composito” in quanto le attività immobiliari, l’informatica e la ricerca siano quelle attività che danno il contributo maggiore (31,5%) alla formazione del  valore aggiunto di tutto il terziario regionale; seguono poi il commercio con il 17,1%, i trasporti, la logistica e le comunicazioni (9,9%),  la pubblica amministrazione con il 7,8%, l’intermediazione monetaria e finanziaria con il 7,7%.
LAVORATORI. Infine il presidente di Legacoop Servizi Toscana ha voluto sottolineare che coloro che lavorano nel settore regionale del terziario sono in misura maggiore le donne seguite dai giovani altamente scolarizzati e infine lavoratori migranti.

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