venerdì, 26 Aprile 2024
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Timbrava il cartellino in Regione e poi andava a insegnare tennis

Timbrava l'ingresso al suo posto di dipendente pubblico, ma poi inforcava lo scooter e andava a impartire lezioni di tennis presso un circolo sportivo.

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Un dipendente pubblico di 55 anni, in possesso di una qualifica di istruttore di tennis, abbandonava abitualmente il suo posto di lavoro per recarsi presso un circolo sportivo dove impartiva, a 25 euro l’ora, lezioni di tennis.

DIPENDENTE PUBBLICO. Le indagini sono partite in seguito ai sospetti spostamenti dell’uomo, un cinquantacinquenne dipendente della Regione Toscana, che più volte a settimana lasciava il proprio ufficio senza una ragione apparente.

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DIPENDENTE/ISTRUTTORE. L’impiegato, dopo aver timbrato l’ingresso, si assentava dal suo posto di lavoro per diverse ore. Le indagini della Guardia di finanza hanno rivelato che, durante le sue uscite, l’uomo, a bordo del suo scooter, si recava presso un circolo sportivo di Bagno a Ripoli. Qui il cinquantacinquenne impartiva serenamente le proprie lezioni di tennis, questo per due o tre volte alla settimana per la durata di 2/3 ore.

AL LAVORO IN TUTA E SCARPE DA TENNIS. Dall’incrocio dei dati effettuato dai finanzieri è emerso che per 54 volte (da gennaio a settembre 2010) il dipendente/istruttore di tennis, sebbene risultasse presente al lavoro, in realtà si era recato al circolo sportivo per impartire lezioni di tennis. Spesso il dipendente pubblico si recava al lavoro direttamente in tuta e scarpe da tennis, pronto per andare subito via dall’ufficio.

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INFLESSIBILI. “Saremo inflessibili”, replica l’assessore regionale con delega al personale Stella Targetti, alla notizia del dipendente assenteista. “Daremo immediato corso a tutte le procedure previste in questi casi dalle norme e, una volta verificato il comportamento illegale del nostro dipendente,  saremo inflessibili – prosegue Stella Targetti – perchè chi si comporta in questo modo non può e non deve farla franca: sia per il rispetto dovuto ai cittadini che, con le loro tasse, pagano anche gli stipendi ai dipendenti pubblici sia per giustizia nei confronti di tutti i colleghi di questo signore che, lavorando in modo corretto ogni giorno, certo non meritano di essere confusi con questo tipo di comportamenti”. Secondo l’assessore Targetti “nulla può essere escluso, ovviamente neppure il licenziamento”.

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