Ancora tempi duri per il commercio toscano.
FLESSIONE. Una flessione del 2,9% segna l’andamento delle vendite al dettaglio nel periodo aprile-giugno 2010, e non ci sono miglioramenti rispetto al periodo precedente, a conferma che la situazione di difficoltà del commercio toscano è legata ad una domanda interna divenuta molto selettiva e cauta.
IL QUADRO. E’ questo il quadro che emerge dall’indagine sul II trimestre 2010 e aspettative del III trimestre svolta da Unioncamere Toscana e Regione Toscana, nell’ambito dell’Osservatorio regionale del commercio al dettaglio.
LA SITUAZIONE. Siamo ancora lontani dai livelli della situazione pre-crisi: segnali più rassicuranti da parte delle imprese operanti su grandi superfici (ipermercati, supermercati e grandi magazzini, che dal -1,3% del trimestre precedente passano a -0,2%), mentre per gli esercizi specializzati (sia alimentari che non alimentari) le perdite di fatturato restano pesanti. Se il comparto alimentare resta fermo ai livelli dello scorso anno, il no-food alleggerisce il ritmo di caduta.
COMPARTI. Nel dettaglio la contrazione del giro d’affari riguarda tutti i comparti, ma le difficoltà maggiori sono ancora relative alle vendite di prodotti per la casa ed elettrodomestici (-4,3%) e di abbigliamento e accessori (-3,5%). Per gli altri prodotti non alimentari, fra cui rientrano farmaceutici, profumeria, libri, giornali, cartoleria, articoli di seconda mano, la flessione è del 2,0%.
PREVISIONI. Quanto alle attese degli operatori commerciali toscani sull’andamento delle vendite del III trimestre 2010 (saldo fra attese di aumento-diminuzione delle vendite pari a +13 punti percentuali), questi evidenziano un atteggiamento di cautela.