L’Italia è tutta bianca da poco più di due settimane, ma per effetto della variante delta del Covid la curva epidemiologica è in controtendenza. Al momento la Toscana non è tra le regioni a rischio zona gialla, tuttavia oggi la situazione dei contagi è ben diversa da quella registrata nelle settimane scorse, perché si segnala un incremento dei casi. Intanto il governo sta pensando a modificare nuovamente i parametri in base ai quali si decide il cambio di colore.
Toscana di nuovo in zona gialla? Al momento non è tra le regioni a rischio
Secondo l’ultimo report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità l’indice Rt in Toscana è pari a 0.63, mentre l’incidenza settimanale di casi tra il 2 e l’8 luglio è stata di 10,7 contagi ogni 100.000 abitanti. Sette giorni prima questo indicatore era a 7,4. La percentuale di occupazione di posti letto Covid è dell’1,5% e del 3,6% in terapia intensiva. Nell’elenco delle regioni più a rischio per la zona gialla non figura dunque la Toscana: i dati più alti di incidenza del coronavirus si registrano in Sicilia, nelle Marche, in Campania e Abruzzo. Sul sito del Ministero della Salute, il monitoraggio dettagliato.
C’è un ma. Per la prima volta dal 4 aprile i contagi settimanali nella nostra regione sono in leggero aumento: 464 casi nella settimana appena conclusa contro i 298 di 7 giorni prima. A riportare i dati è il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo. “Nulla di eccessivamente allarmante ma è la dimostrazione che il virus non è sconfitto, anzi è sempre pronto a ritornare“, ha scritto in un post su Facebook. Mazzeo ha lanciato un appello perché i cittadini si sottopongano al vaccino: “La variante delta preoccupa ma i dati inglesi, israeliani e americani dimostrano come i vaccini riescono a evitare morti e ospedalizzazioni sopra al 90%”. Sabato scorso la Regione ha riaperto il portale di prenotazione dei vaccini, dando la possibilità di prendere appuntamento anche per gli over 12.
Allo studio nuove misure anti-Covid
In Italia, come anche in Toscana, la circolazione della variante delta è in aumento, spiega l’ISS, che reputa fondamentale il capillare tracciamento e sequenziamento dei casi, per evitare il rischio che il contagio si diffonda ulteriormente anche con il conseguente ritorno della zona gialla. Gli esperti indicano inoltre la necessità di raggiungere un’elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione con due dosi.
Intanto il governo discute nuovi provvedimenti anti-Covid per prevenire che l’allentamento delle misure della zona bianca inneschi una quarta ondata. Tra le ipotesi la modifica del green pass, per concederlo solo a chi ha fatto anche il richiamo e non dopo 15 giorni dalla prima dose, come succede adesso. Si sta valutando inoltre l’aggiornamento dei parametri con cui si rischia di andare in zona gialla, con un innalzamento del numero di tamponi che le regioni devono effettuare per restare bianche.