Dunque, i soldi del piano triennale saranno destinati alla messa a norma e all’adeguamento degli istituti in materia di agibilità, sicurezza, igiene, abbattimento delle barriere architettoniche e rischi legati alla presenza di amianto. Si tratta, per il 2008, di poco meno di 18 milioni di euro, che vanno a sommarsi agli oltre 9 milioni e 500 mila euro stanziati per il 2007. Il piano triennale prevede la copertura anche per il 2009, con altri 18 milioni di euro. In tutto si tratta di un investimento di 45 milioni di euro, che consentiranno di rendere più sicure e funzionali le scuole toscane.
Il finanziamento previsto per il 2008 servirà a far partire quanto prima i lavori in 67 sedi scolastiche che aspettano da tempo interventi indispensabili per essere mantenute aperte. Il finanziamento complessivo è di 45 milioni e 429.750 euro, un terzo dei quali di provenienza statale (legge 23/96), un terzo di provenienza regionale e un terzo degli enti locali. “Abbiamo deciso di anticipare di molto, rispetto ai tempi previsti dalla legge, la delibera di assegnazione e ripartizione dei finanziamenti – spiega l’assessore Simoncini – in modo da consentire alle scuole che avevano progetti a livello avanzato di procedere con i lavori sfruttando la pausa estiva. Arriveremo così, in moltissime situazioni, a far concludere i lavori di messa a norma per l’inizio del nuovo anno scolastico”.
Questa, insieme alla decisione di destinare l’intera somma alla sicurezza, la scelta qualificante della giunta toscana. “Una scelta – ribadisce l’assessore – che testimonia l’attenzione della Regione e degli enti locali, che hanno risposto positivamente cofinanziando il provvedimento e presentando i progetti, per il mondo della scuola. Ci auguriamo che il nuovo governo si inserisca nella scia del precedente che, dopo anni di stop, aveva riaperto i canali di finanziamento in questo importante settore”.
E’ proprio per ovviare a queste carenze che la Regione aveva stanziato, per il 2006, 2007 e 2008, due milioni di euro l’anno per fronteggiare le situazioni più gravi, in particolare nei piccoli comuni montani e disagiati. “Si tratta di un contributo – spiega l’assessore – che i Comuni hanno utilizzato, in molti casi, per scongiurare la chiusura di sedi e garantire la continuità della didattica, offrendo così ai ragazzi e alle loro famiglie l’opportunità di intraprendere o proseguire gli studi senza allontanarsi troppo dal luogo di residenza. Il finanziamento si è rivelato anche un presidio importante per la vitalità del territorio, a tutela del diritto di bambini e bambine a frequentare la scuola. Grazie a questa legge sono state finanziati 28 interventi, 16 nel 2006 e 12 nel 2007”.