Considerato il meno ”insidioso” e non percepito come un gioco d’azzardo, il gratta e vinci è la nuova dipendenza dei giovanissimi.
UN GIOCO D’AZZARDO. I gestori di bar e tabaccheria, non vedono il gratta e vinci come un ”pericolo”, ma a confermare la nuova dipendenza è proprio una ricerca del Cnr che afferma che il 63% dei ragazzi già giocatori tra i 15 e i 19 anni, giocano con i gratta e vinci. Una percentuale altissima. Li comprano le mamme dopo aver fatto la spesa, vengono pubblicizzati in spot televisivi e si trovano negli uffici postali, ma soprattutto vengono “grattati” dai minorenni. Ma c’è un fatto allarmante, non ci sono dati precisi. Tanto che le associazioni che curano il problema vorrebbero un osservatorio ad hoc.
SPESA E INCASSI. La spesa pro capite per gli apparecchi elettronici è superiore ad ogni altra forma di gioco e raccoglie oltre la metà della spesa complessiva per gioco d’azzardo in Italia. Il gratta e vinci si colloca come la seconda voce di ”spesa” con un totale del 12,7% della raccolta. Stando ai dati del Monopolio, nel 2010 gli incassi complessivi delle lotterie sono stati 9,37 miliardi di euro, registrando un lieve regresso rispetto all’anno precedente. Nel 2011 invece è salito fino a raggiungere la quota di 79,9 miliardi di euro.
UN GIOCO SOTTOVALUTATO. ”Innanzitutto – spiega Graziano Bellio, presidente dell’Alea, associazione per lo studio del gioco d’azzardo e dei comportamenti a rischio – va detto che il gratta e vinci è un gioco d’azzardo in piena regola e che è anche piuttosto pericoloso perché parecchi soggetti presentano un rapporto problematico proprio nei confronti dei “grattini”. Inoltre, è sottovalutato: ci sono perfino dei genitori o nonni che acquistano i biglietti per farli grattare ai figlioletti o nipotini. Il gratta e vinci è il più giocato dai minorenni proprio perché i gestori acconsentono alla loro vendita mentre sono più restii ad acconsentire a forme di azzardo come le slot-machine. I gratta e vinci– prosegue – sono spesso acquistati anche come “azzardo secondario” da parte di giocatori problematici che spendono molto alle slot. Anche questi soggetti spesso li sottovalutano. Possono dire per esempio che si sono rovinati con le slot e che si, comperano i biglietti, ma non se ne sentono schiavi. In seguito però si scopre che la spesa per queste lotterie istantanee è comunque rilevante”.
UN GIOCO FEMMINILE. Oltre ad essere ”giovane”, è un gioco tipicamente ”femminile”, afferma lo psicologo e psicoterapeuta specializzato in dipendenze Roberto Cavaliere ”I gratta e vinci fanno parte di tutte le dipendenze da gioco, diciamo che stanno nello scalino più basso, ma sempre dipendenze sono – spiega –. C’è l’aspetto compulsivo di “assunzione della dose”, in gergo tecnico chiamato carving che è più insidioso. Perché le altre forme di gioco richiedono un “accesso” più complesso. Bisogna recarsi in un bar e sedersi a una video-slot, quindi essere etichettati socialmente come giocatori, oppure andare in una bisca, luogo di non facile ingresso, o recarsi in luoghi dedicati, altro segnale sociale che stigmatizza. Per questo i gratta e vinci sono un gioco molto “femminili”, compiuti da donne, infatti non c’è “stigma” sociale su di loro, chi li compra, anche i giocatori compulsivi, non si sentono giocatori d’azzardo”.
‘‘SINTOMI”. Il gratta e vinci ha una serie di componenti in comune con gli altri giochi ad esempio il fattore adrenalinico. Infatti se ne possono acquistare serie da dieci e giocare con la stessa compulsività con cui si schiaccia un tasto della slot. C’è la sensazione di poter controllare tutto ciò che accade e che la vittoria dipenda dalle abilità del giocatore stesso. Il giocatore ha inoltre la convinzione di poter controllare la situazione e sente di essere in grado di sfidare il destino. Ovviamente “sotto” c’è dell’altro. Chi è affetto da Gap, Gioco d’azzardo compulsivo, in genere soffre di disturbi dell’affettività gravi, autolesionismo e forme di disadattamento dalla realtà. Lo afferma una recente ricerca universitaria sovvenzionata dalla Regione Toscana.
LA CURA. Ci sono vari modi per potersi liberare dalla dipendenza dal gioco d’azzardo. Ad esempio ci si può rivolgere a degli specialisti in dipendenze compulsive o ai SerD (servizi per le dipendenze) in quanto i giochi d’azzardo come quelli delle video-slot o dei gratta e vinci, sono considerati una ”ludopatia”. I SerD sono presenti in tutti i distretti sanitari. Solo in Italia, si stima che i giocatori affetti da dipendenza da gioco d’azzardo, siano circa 700mila. L’unico è rivolgersi appunto a specialisti, o ex Sert, oppure ad associazioni come la And (Azzardo e nuove dipendenze) o a gruppi di automutuoaiuto come Giocatori Anonimi.