Il conto alla rovescia è partito: il 28 giugno i cantieri della linea due del tram faranno il loro esordio nella strettoia di via di Novoli. Per 731 giorni, il termine fissato dal cronoprogramma di Palazzo Vecchio, sarà chiuso il passo ad auto e pedoni per posare i due binari del Sirio che collegherà Peretola alla stazione di Santa Maria Novella.
TENSIONE. La tensione in via di Novoli si taglia già col coltello, specie tra i commercianti. Che aspettano ruspe e transenne col fiato sospeso, ma senza stare con le mani in mano. Hanno assoldato commercialisti e periti per stendere una stima preventiva dei danni: la chiusura della strettoia, calcolano, gli costerà un calo di fatturato del 30-40%. Ventisette le attività che temono di chiudere il bandone, per un totale di 75 addetti. Qualcuno sta già correndo ai ripari pensando di traslocare. Come il titolare della concessionaria, Giuseppe Greco, che è anche il portavoce dei negozianti della strettoia. “Non facciamo le barricate contro la tramvia, a cui in linea di massima siamo favorevoli – spiega – il problema è che non ci sentiamo tutelati”.
RASSICURAZIONI. Il Comune rassicura sui tempi e garantisce “la massima attenzione ai problemi dei negozianti”. “Realizzare la tramvia facendo chiudere le attività sarebbe una sconfitta per tutti”, dice l’assessore alla mobilità Massimo Mattei. L’Osservatorio economico tramvia coordinato da Palazzo Vecchio promette risarcimenti e agevolazioni sulle tariffe. Con l’aiuto di Fidi Toscana saranno garantiti gli ammortizzatori sociali. Inoltre, il Comune sta pensando di creare un corridoio per le auto in via Valdinievole, per raggiungere i commercianti della strettoia.
DA INCUBO A SOGNO. Ma a loro non basta per dormire sonni tranquilli. L’incubo diventa sogno a qualche decina di metri di distanza. Nella parte più alta di via di Novoli la tramvia è attesa come una “manna” dai commercianti. I cantieri? “Pazienza – dice una barista – il tram ci porterà più clienti. I lavori sono un disagio sopportabile in prospettiva”.