domenica, 15 Dicembre 2024
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Trippai, si continua col vino

L'amministrazione comunale fiorentina non applicherà agli esercizi commerciali ambulanti su sede fissa il divieto assoluto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche, previsto dalla legge comunitaria 2008 emanata dal governo. I trippai e gli altri analoghi venditori potranno continuare la propria attività commerciale, senza temere sanzioni dell'amministrazione.

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Lo ha annunciato il vicesindaco e assessore allo sviluppo economico, Dario Nardella. “Domani sera, d’accordo con il sindaco Renzi che si è occupato personalmente della questione, porterò in giunta una delibera apposita – spiega Nardella – che ha per oggetto una interpretazione applicativa dell’articolo 14 bis della legge 125/2001, modificata dalla legge comunitaria, in base alla quale gli operatori commerciali ambulanti autorizzati su aree pubbliche sono ricompresi fra quelle tipologie di esercizi (come trattorie, ristoranti, bar) a cui la legge comunitaria non applica il divieto totale di vendita. Siamo arrivati a questa soluzione attraverso una coerente interpretazione della disciplina contenuta nel Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. In base a questa interpretazione infatti, il divieto e le sanzioni previste dal comma 2 dell’articolo 14 bis si riferiscono ad altre attività di somministrazione su suolo pubblico, ovvero a quelle esercitate in forma itinerante, oltre naturalmente a quelle non autorizzate e quindi abusive”.


“Se, come pare, nei prossimi giorni il governo e il parlamento arriveranno all’approvazione di un emendamento alla legge comunitaria 2008, che vada nella stessa direzione indicata dal Comune di Firenze (e richiesta da tutte le categorie economiche) ne saremmo ben lieti – aggiunge il vicesindaco – Il fatto stesso che la Commissione attività produttive della Camera abbia già approvato all’unanimità un emendamento su questo punto, e che l’onorevole Gianluca Pini abbia presentato un ordine del giorno nella stessa direzione, sono una premessa incoraggiante. Mi auguro che anche gli altri comuni della provincia condividano l’orientamento che ci apprestiamo a prendere a Firenze”.

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