E meno male che c’è la Cina a tenere alta l’asticella delle presenze, con un +29%.
ESTATE NERA, DICEMBRE IN RISALITA. Se nei primi due mesi dell’anno e in aprile le presenze sono rimaste stabili, marzo, maggio, giugno e luglio sono stati i mesi più neri. E’ andata meglio in agosto e settembre, mentre dicembre ha fatto registrare un ottimo +6,2%.
“Il trend positivo che si dell’ultimo mese dell’anno – ha detto l’assessore provinciale al turismo Giacomo Billi, durante la presentazione del Piano Triennale di Sviluppo Turistico 2010/2012 – ci fa intravedere una possibile uscita dalla crisi, anche sulla base delle previsioni fatte dall’Omt sul 2010. Stando alle aspettative dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (che ipotizzano un rilancio del mercato internazionale) è fortemente auspicabile una ripresa anche nella provincia di Firenze, essendo il nostro turismo influenzato per oltre il 70% dalla presenza degli stranieri“.
HOTEL IN SOFFERENZA. In merito alle strutture ricettive, il calo maggiore è stato percepito nel settore alberghiero (-3,7%) e in tutti i livelli di classificazione. Mentre l’extralberghiero (-8,2%) registra un calo più contenuto per gli agriturismi.
STRANIERI IN CALO, TRANNE LA CINA. Le presenze in crescita sono quelle della Cina (+29%), della Svizzera (+7%) e della Francia (+2%), tiene il mercato tedesco (-1%). In forte flessione Usa (-16%), Olanda (-18%), Regno Unito (-19%), Spagna (-16%), Canada (-11%) e Australia (-16%).
IL PIANO TRIENNALE DEL TURISMO. “In questo quadro congiunturale – ha detto Billi – per un’amministrazione pubblica diventa essenziale disporre di un Piano Strategico di Promozione Turistica che, oltre alle linee guida per la promozione per i prossimi anni, aiuti ad analizzare il prodotto turistico, identificando le varie tipologie di microprodotti tematici e territoriali esistenti o potenziali. Un vero e proprio strumento di indirizzo per i piani di attività annuale delle Agenzie per il Turismo”.
Alla base del piano triennale vi sono alcuni punti determinanti: una concertazione continua fra pubblico e privato sulle attività da svolgere; una concreta integrazione fra territori e sistemi produttivi e fra iniziative promozionali e proposte commerciali; innovative azioni di promozione in stretta integrazione con i canali tradizionali e infine una gestione flessibile necessaria per cogliere le occasioni dell’ultimo minuto o per adeguare interventi in base a nuove opportunità del mercato.