Si è impiccato nella sua abitazione, dove da sei mesi, da quando aveva ucciso il figlio disabile, era gli arresti domiciliari. L’autore del gesto è un 74enne residente in provincia di Lucca.
IL RIMORSO. Il rimorso, il dolore, l’ansia di doversi sottoporre a una perizia psichiatrica. Forse c’è tutto questo alla base del suicidio dell’uomo, 74 anni, che stanotte ha deciso di finita infilandosi un cappio intorno al collo.
AVEVA UCCISO IL FIGLIO. L’uomo era agli arresti domiciliari, dopo aver ucciso nell’ottobre scorso il figlio di 40 anni cereboroleso dalla nascita. L’omicidio accadde di notte: dopo essersi svegliato per una crisi del figlio, preso come da un raptus e temendo forse di non farcela oltre ad accudirlo, il padre lo aveva ucciso, chiamando poi lui stesso i carabinieri. Attualmente era in corso una perizia psichiatrica sull’anziano per accertare se fosse o meno infermo di mente al momento del delitto.