Leopoldo Elia nacque a Fano nel 1925; vicino politicamente alla corrente dossettiana della Demorazia Cristiana, è stato professore universitario di diritto costituzionale ed è stato eletto più volte sia alla Camera che al Senato, ma anche è stato designato due volte presidente della Corte Costituzionale.
“Ricordare una figura come quella di Leopoldo Elia – ha osservato il vicesindaco Matulli – significa rinsaldare il legame che c’è tra Firenze e la Carta Costituzionale, già sottolineato dalla presenza nella Costituente di fiorentini di primissimo livello come Giorgio La Pira e Piero Calamandrei. Una tradizione che continua fino ad oggi e che ha visto numerosi fiorentini sedersi tra i banchi della Corte Costituzionale”.
“Ma Elia non è stato soltanto un intellettuale a servizio delle istituzioni – ha continuato Matulli -. Al contrario si è impegnato in prima persona anche in politica e per questo rappresenta un simbolo del connubio tra gli intellettuali e la politica, che oggi è in piena crisi”.
“Si tratta di una figura importante nella storia del nostro paese – ha aggiunto Ugo De Siervo, giudice costituzionale che lo ha conosciuto anche personalmente – e non soltanto per il suo ‘pedigree‘ e la sua carriera ricca di incarichi importanti e di molteplici attività. E’ stato infatti un intellettuale rispettato anche da chi la pensava diversamente da lui perché era un uomo che credeva fermamente nel dialogo. E al tempo stesso era una persona semplice, alla mano e anche per questo era apprezzato da amici e avversari”.