Inaugurata venerdì mattina la residenza universitaria in via del Mezzetta, residenza che oltre ad ospitare gli studenti universitari dell'ateneo fiorentino, avrà l'onore e l'onere di tener vivo il ricordo dei due ragazzi senegalesi che persero la vita nella folle strage di piazza Dalmazia del 13 dicembre 2011.
LA STRUTTURA
La residenza di via del Mezzetta è composta da 4 piani e offre 82 posti letto per un totale di 54 camere: 28 doppie e 26 singole, di quest'ultime 4 attrezzate per ospitare persone diversamente abili. Al suo interno, oltre alle camere, ci sono le cucine che gli studenti utilizzeranno in condivisione, sale studio, lavanderia, area realx e una piccola palestra utilizzabile da tutti gli alloggiati. Inoltre la struttura è dotata di tutti i sistemi di sicurezza, con tanto di telecamere interne necessarie per tutelare gli studenti. Il presidente del Dsu Toscana Marco Moretti, si dice soddisfatto della collaborazione col l'Ateneo, che ha portato all'apertura della residenza. “In passato non c'era molta collaborazione – ha detto Moretti – sono felice che ora con il rettore Alberto Tesi le cose siano cambiate”. “L'aperura di questa struttura – commenta il rettore Alberto Tesi – rappresenta concretamente la possibilità che viene data a tutti di studiare, indipendentemente da storie personali, etnine o quant'altro”.
DIOP MOR E SAMB MODOU
Il 13 dicembre 2011 in piazza Dalmazia, Gianluca Casseri, uccise i due senegalesi a colpi di pistola. “Avere la forza di dare risposte positive a gesti negativi non è da tutti. Firenze ha invece dimostrato di saperlo fare”. Questo il commento di Diye Ndiaye, assessore alla pubblica istruzione del Comune di Scandicci, nonché presidente dell'Associazione dei senegalesi. “Il nome è qualcosa che rimane – ha continuato Ndiaye – intitolare questa struttura a loro significa lasciare un'impronta per sempre”. Lo stesso Moretti ha da subito sottolineato che “l'aspetto più importante della struttura è proprio il nome”. “Legare il ricordo dei due ragazzi a questa struttura è davvero un bel gesto” ha fatto eco il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci. Intitolare la residenza ai due senegalesi vittime innocenti di un gesto sconsiderato, “è un modo per creare forti rapporti, creare dei ponti che portino all'incontro delle persone di nazionalità diverse” ha detto Eraldo Stefani, console della Repubblica del Senegal a Firenze. Anche il vicesindaco Cristina Giachi ha commentato in modo positivo ribadendo che “la memoria è indispensabile per insegnare alla popolazione a non commettere gli stessi errori”.
VERSO IL FUTURO CON COLLABORAZIONE
L'apertura della struttura – ha spiegato Moretti – è stata possibile solo grazie alla collaborazione costante. È infatti grazie al grande “sconto” fatto dala provincia fiorentina, pari a 250 mila euro, che è stato possibile acquistare il terreno in cui si trova la struttura. Inoltre, grazie alla disponibilità del rettore Tesi e al contributo finanziario della regione è stato possibile arrivare ad offrire a Firenze 82 posti letto in più, raggiungendo così un totale di 1512 posti letto. “Nei prossimi mesi – spiega ancora Moretti – verranno aperte altre strutture anche a Calenzano e Sesto, prova di come lo studio sia davvero un diritto”.