Oltre un centinaio di beni immobili, tra appartamenti, garage, fabbricati industriali, terreni, sequestrati tra Pisa e Livorno nell’ambito di un’indagine sull’usura, avviata nei mesi scorsi dalla Guardia di Finanza, a cui va aggiunta una decina di conti bancari.
Le attività investigative sono scaturite dalle denunce di alcuni piccoli imprenditori della zona che, non riuscendo più a pagare i sempre crescenti debiti e nel concreto pericolo di perdere i propri beni hanno trovato la forza ed il coraggio di raccontare alle forze dell’ordine il loro dramma.
Gli accertamenti hanno permesso agli inquirenti di ricostruire un vero e proprio “sistema (illegale) di finanziamento” che, a partire dall’inizio degli anni novanta, l’uomo, coadiuvato dal suo dipendente, attuava verso le proprie vittime, pretendendo in alcuni casi perfino la sottoscrizione della proposta di vendita di immobili dei quali lo stesso non esitava a impadronirsi con l’insolvenza del debitore.