Si tratta dei fratelli Lo Franco da Arezzo, di Giovanni Manetti da Panzano in Chianti (FI), di Ruggero Mazzilli, agronomo, da Gaiole in Chianti (SI), di Hideyuki Miyakawa da Suvereto (LI), di Moreno Petrini da Capannori (LU) .
“E’ il riconoscimento allo sviluppo della viticoltura biologica toscana e al successo delle produzioni enologiche da essa ottenute. Uno sviluppo che si è articolato in forme diverse, ma tutte basate sull’entusiasmo e sulla convinzione che il vino racconta la Toscana – ha sostenuto presentando la cerimonia l’assessore regionale Agostino Fragai – . Oggi la viticoltura sostenibile copre il dieci per cento della superficie a vite della regione, circa 6mila ettari sugli oltre 60mila del coltivato. Una indicazione per il futuro, per una crescita sostenibile di cui la Toscana è sempre stata capofila”.
I segnali in questo senso sono incoraggianti: si è passati dai 2mila ettari del 2001 ai circa 6mila attuali. Sul complesso della superficie biologica complessiva in Toscana, intorno ai 100mila ettari, la vite rappresenta il 6 per cento del totale.