L’evento ospiterà seminari e una serie di lectio magistralis tenute da ospiti italiani e stranieri, ma sarà anche una vetrina per le buone pratiche della Pubblica amministrazione sul paesaggio, con tanto di mostre, istallazioni e eventi collaterali.
“Il paesaggio – ha commentato l’assessore regionale al territorio Riccardo Conti – è un prodotto sociale e non un bene statico e porta con sé tutti i segni delle trasformazioni del tempo, dell’intreccio di popolazioni, culture, conflitti e attività economiche della storia umana”.
“L’unico modo per salvaguardarlo è quello di coniugarlo al futuro, un futuro che abbia al centro la sostenibilità ma indichi l’attuazione di nuove strategie. – ha continuato Conti – La Biennale è una grande occasione per ribadire e sostenere queste linee, che poi sono quelle che vogliono parlare della Toscana moderna di domani”.
“Se non abbiamo capito – aggiunge Conti – che si fa più tutela conducendo una buona politica di sviluppo e che si fa più sviluppo conducendo una buona politica di tutela, non siamo nella dimensione nuova della Convenzione europea”.
“Per la Toscana paesaggio significa le nostre meravigliose colline, un borgo antico, ma anche una rete autostradale o ferroviaria o un’acciaieria davanti a un porto mercantile. E’ in tutta questa varietà di luoghi e di storie che un paesaggio esprime l’identità di un popolo e le trasformazioni che lo hanno caratterizzato. Per questo il paesaggio va tutelato ma non può essere imbalsamato perché è un prodotto sociale e non un bene statico. E’ sempre figlio dell’agire umano“.