E’ un grande classico quello con cui l’associazione culturale Es Teatro sale sul palcoscenico del Teatro Puccini, il 30 e il 31 marzo. Si tratta de “La ragazza di Bube”, basato sul romanzo di Carlo Cassola entrato nell’olimpo una delle opere più rappresentative della letteratura italiana del Novecento.
IL TESTO DI CASSOLA. L’interesse per il testo di Cassola, per le tematiche che affronta, per la forza dei personaggi e le cariche atmosfere toscane, hanno convinto da tempo i registi Paolo Biribò e Marco Toloni a sviluppare un progetto che potesse rendere omaggio alla forza espressiva del romanzo.
I LUOGHI. Il fascino è quello del paesaggio che si apre fra Poggibonsi, Colle Val d’Elsa e Volterra negli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale, un momento storico cruciale per la giovane vita della Nazione quando Resistenza, politica, ideali e sociale sono valori che spesso si accompagnano alla violenza, alla passione e alla delusione, divenendo ingredienti fondamentali nella vita degli individui.
LO SPETTACOLO. In questo panorama lo spettacolo si concentra sui destini isolati dei protagonisti, sullo scorrere quotidiano della vita, colto nel suo riflettersi nell’interiorità dei personaggi, nella loro visione del significato dell’esistenza, del sacrificio e del dolore. E’ soprattutto il netto contrasto fra la dimensione più intima del vivere quotidiano con il richiamo spesso forzato alla fede politica ad affascinare i due registi portandoli ad approfondire il rapporto fra maschile e femminile là dove sembrano rappresentare lo scorrere delle vicende politiche da un lato e i sentimenti, le passioni e i legami più forti dall’altro.