Se cerchiamo su un dizionario italiano le origini e l’etimologia del significato della parola “rificolona”, il termine è classificato come toscanismo: è difficile che, fuori Firenze, qualcuno sappia spiegare con precisione cosa vuol dire questa espressione popolare, quale sia la storia della festa e soprattutto cosa è una rificolona in concreto.
Cosa è una rificolona a Firenze: cosa significa
Come sanno bene i fiorentini, oggi con il termine “rificolone” si fa riferimento ai tipici lampioncini di carta colorata, appesi a un bastone e illuminati da una candela, che vengono portati in corteo dai bambini per le vie e le piazze della durante la notte del 7 settembre (qui gli eventi in programma nel 2022 per la rificolona). Nonostante sia ormai un evento che viene replicato ogni anno, l’origine della festa, la storia e l’etimologia della parola “rificolona” ci portano indietro nel tempo, in un viaggio tra sacro e profano.
Le origini della Rificolona: com’è nata la festa, la storia e il suo significato
Le origini della festa della Rificolona vengono fatte risalire al Diciassettesimo secolo e la storia di questo evento è legata alle celebrazioni religiose per la natività della Beata Vergine Maria (l’8 settembre): non a caso ancora oggi il cuore degli eventi a Firenze, alla vigilia di questa data, è piazza Santissima Maria Annunziata, su cui si affaccia la basilica omonima, il principale luogo mariano della città.
Proprio in questa chiesa è conservato l’affresco dell’Annunciazione, del pittore Bartolomeo, che secondo il mito è un’immagine miracolosa, perché il volto della Madonna fu concluso da un angelo, mentre l’artista si era assopito, scoraggiato dall’impresa – impossibile a suo dire – di raffigurare perfettamente i tratti della Vergine.
La Fiera della Rificolona in piazza Santissima Annunziata
Proprio piazza Santissima Annunziata era la meta dei pellegrini che quattro secoli fa partivano dalle campagne e dalle montagne, come il Mugello e il Casentino, per arrivare in città e festeggiare la Natività di Maria. Si mettevano in cammino giorni prima e per rischiarare il percorso usavano delle piccole lanterne di stoffa e carta, da cui sono derivate le moderne rificolone.
Come spesso succede l’evento religioso diventò anche occasione di commercio. In piazza Santissima Annunziata e in via dei Servi prendevano posto le bancarelle con i prodotti che i contadini portavano a Firenze, per la Fiera della Nunziata, quella che oggi è diventata la fiera della Rificolona.
Perché si dice “Rificolona” e qual è il vero significato e l’etimologia di questa parola italiana usata a Firenze
Ma com’è nato il termine “Rificolona” e qual è il vero significato a Firenze? Qui entra in gioco la tipica ironia fiorentina. In piazza Santissima Annunziata, il 7 e 8 settembre, non si riversavano solo i contadini, ma anche chi viveva in città, che sfruttava l’occasione per prendersi gioco del comportamento rozzo della gente di campagna e anche del modo di vestire delle donne del contado.
Secondo alcuni l’etimologia della parola rificolona, deriva da “fieru-culona“, ossia dal termine che i fiorentini affibbiavano con sarcasmo alle contadine, unendo la parola “fiera” a “culone“, per indicare (in modo politicamente scorretto, diremmo oggi) i prosperosi fondoschiena delle donzelle. Secondo altri invece la parola faceva riferimento alle “colone“, intese appunto come parte di una comunità di agricoltori.
Nel corso della storia fiorentina, il significato della parola rificolona è mutato: oggi indica le tipiche lanterne colorate portate dai più piccoli durante le sfilate del 7 settembre, ma nonostante questo i fiorentini doc usano ancora chiamare così chi si agghinda in modo un po’ troppo appariscente, esclamando: “E pare una rificolona!”.
Cosa si fa oggi per la festa della Rificolona
Adesso la Rificolona è diventata una festa soprattutto i bambini che costruiscono le loro lanterne, per poi sfilare la notte del 7 settembre nei vari quartieri di Firenze e in alcuni casi anche la sera del giorno dopo. In alcune zone vengono organizzati inoltre concorsi per premiare quelle più belle, sempre che siano rimaste immuni dagli attacchi dei monelli che, a colpi di cerbottana, cercano di spegnere i lampioncini.
Il pellegrinaggio dei contadini, dalla campagna a Firenze, ancora oggi viene rievocato con una camminata, lunga 16 chilometri, che parte dall’Impruneta nel pomeriggio del 7 settembre, arriva a Firenze in piazza Santa Felicita per ricongiungersi con le rificolone che sfilano nel centro della città, e infine raggiunge piazza Santissima Annunziata. È qui che si concentrano i festeggiamenti tradizionali, grazie alla Compagnia della Rificolona.
Il testo della canzone: “Ona ona ona, ma che bella rificolona”
Per chiudere non poteva mancare la tipica cantilena che risuona lungo le vie di Firenze il 7 settembre: ecco il testo della tradizionale canzone della festa della Rificolona.
Ona, ona, ona, ma che bella rificolona
la mia l’è co’ fiocchi, la tua l’è co’ pidocchi
E l’è più bella la mia di quella della zia