giovedì, 25 Aprile 2024
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Poeta e cantante riaprono la chiesa

La storia della piccola chiesa di San Bartolomeo a Monte Oliveto (Firenze), sulle colline vicino a Bellosguardo. Adottata da due custodi sui generis, in pochi mesi è stata visitata da oltre mille persone

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Al posto del vecchio custode 80enne, sono arrivati una cantante e un poeta. Anna Maria Castelli e Abner Rossi (al secolo Andrea Borselli), per la prima volta hanno varcato l’ingresso della chiesetta di San Bartolomeo a Monte Oliveto, sulle colline che circondano Firenze, nel maggio 2013.

Da allora sono diventati i guardiani di questa perla dimenticata, patrimonio dell’umanità secondo l’Unesco. Abitano accanto alla sagrestia e si prendono cura della chiesa trecentesca, a pochi passi dall’uscita del parco di Villa Strozzi che dà sulle colline di Bellosguardo.

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Rinasce la chiesa dimenticata

In un anno e mezzo molto è cambiato: il giardino è stato ripulito, il portone di legno è stato tirato a lucido dopo tre giorni di paziente lavoro. Il cancello di ferro battuto si è aperto più volte per accogliere visitatori. In mille hanno attraversato il cortile solo durante l’ultima estate, quando ogni fine settimana sono state organizzate visite al complesso grazie alla collaborazione con la Limonaia di Villa Strozzi e l’associazione Officine Creative.

Guarda la nostra gallery sulla chiesa di San Bartolomeo a Monte Oliveto.

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Leonardo a San Bartolomeo a Monte Oliveto

La chiesa di San Bartolomeo ha 680 anni sulle spalle, in passato era parte del vicino monastero (oggi ex ospedale militare occupato abusivamente da alcune famiglie) e conserva affreschi e  dipinti. Vanta anche un inquilino d’eccezione: secondo alcuni Leonardo da Vinci dipinse qui la sua “Annunciazione”.

L'opera è rimasta nella sagrestia fino al 1867, quando fu trasferita agli Uffizi. Al suo posto c'è adesso una copia: il direttore degli Uffizi Antonio Natali sta dando una mano a individuare il luogo esatto dove collocarla, così da ricreare l’effetto visivo voluto da Leonardo in origine.

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Anna Maria e Abner si sono fatti una piccola cultura in fatto di opere e aneddoti. “Quando siamo arrivati sapevamo ben poco di storia dell’arte – ammette Anna Maria – siamo rimasti sorpresi che tanta bellezza fosse rimasta nascosta così a lungo”.

I segreti della “chiesa fantasma” in un libro

È stato un vecchio libro, con le pagine incartapecorite per i segni dell’alluvione, ad aver acceso la loro curiosità. Un dono di padre Agostino, l’allora priore di San Miniato al Monte da cui dipende il luogo sacro. Tutto è venuto di conseguenza.

È stato attivato un sito web dedicato a San Bartolomeo a Monte Oliveto e sta nascendo un’associazione degli “Amici di San Bartolomeo a Monte Oliveto”, mentre la chiesa  è aperta per le visite ogni giorno dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

Come visitare la chiesetta

Il cancello alcune volte è chiuso, ma basta suonare il campanello o chiamare il numero di cellulare riportato all’ingresso perché uno dei due guardiani arrivi a dare il benvenuto. “Non ci pesa aprire tutti i giorni – racconta Anna Maria – è un luogo bellissimo, immerso nella campagna: non è un posto da cui andarsene via, ma da amare”.

Matrimoni vip

La chiesa è consacrata, ma non viene più officiata la messa solo battesimi e matrimoni. L’anno scorso è stata scelta anche dal ministro della pubblica amministrazione Marianna Madia per le sue nozze. La coppia di custodi ha adesso un sogno. “Sarebbe bello riaprire il cancello che dà direttamente sul parco di Villa Strozzi”.  Oggi il passaggio verso San Bartolomeo a Monte Oliveto è assediato dalla vegetazione, ma il futuro potrebbe riservare sorprese.

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