Sono in arrivo le nuove “bollette” 2022 del contributo di bonifica, che i proprietari di immobili devono versare al Consorzio di bonifica (3 Medio Valdarno nel caso di Firenze, Empoli, Prato e Pistoia): ma cos’è di preciso questo tributo e chi deve pagare? Facciamo chiarezza.
Contributo di bonifica, cos’è e perché si paga serve?
In sintesi il contributo che si paga al Consorzio di bonifica serve a finanziare, insieme ai soldi che arrivano dallo Stato e dagli Enti locali, le opere di manutenzione e di gestione dei corsi d’acqua, per mantenere in sicurezza i fiumi e, ad esempio, contenere, il rischio di allagamenti pulendo gli argini, tagliando gli alberi che sono cresciuti nell’alveo del fiume e sistemando le zone vicine ai corsi d’acqua.
Bisogna specificare che i contributi di bonifica non sono una tassa, ma rappresentano un tributo che viene versato per i benefici che arrivano dall’attività del Consorzio di Bonifica, un consorzio che raggruppa i proprietari immobiliari: è obbligatorio per legge costituirlo e serve per la salvaguardia dei vari immobili dal rischio idraulico e idrogeologico.
Cos’è il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno?
In Toscana questo settore è stato riformato nel 2012 con una legge regionale, che ha diminuito il numero dei Consorzi di Bonifica, dividendo il territorio in sei zone diverse. Per quanto riguarda Firenze, Prato e Pistoia, è il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno a farsi carico delle opere di manutenzione per 5600 km di reticolo idrografico, 5 impianti idrovori, 64 casse di espansione e oltre 4800 tra cateratte, traverse e briglie.
Ecco i corsi d’acqua interessati: Arno tra Firenze ed Empoli, Elsa, Bisenzio, Sieve, Ombrone pistoiese, Mugnone, Terzolle, Pesa, Greve e l’Ema, oltre ai canali di bonifica della piana fiorentina e i fossi e rii minori dalla montagna alla pianura. Il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno ha fatto sapere che l’importo degli avvisi, per quasi l’85% delle persone, è inferiore a 50 euro all’anno, ma che grazie a questi versamenti riesce a mettere in campo tra 19 e 20 milioni di investimenti per la sicurezza idraulica, a cui si sommano i finanziamenti nazionali e regionali.
Chi deve pagare il contributo al Consorzio di Bonifica: il proprietario o l’inquilino?
Pagano il contributo di bonifica tutti i proprietari di beni immobili, terreni e fabbricati, che ricadono all’interno del cosiddetto “perimetro di contribuenza” e che ricevono benefici dall’attività del consorzio: non spetta quindi all’inquilino in affitto versare il tributo.
Per le case in comproprietà deve pagare il contributo al Consorzio di bonifica il proprietario della quota maggiore, mentre nel caso di usufrutto o diritto d’abitazione è il nudo proprietario a dover versare questa cifra ma ha diritto a rifarsi sull’usufruttario. Fatti due conti, per quanto riguarda il Consorzio 3 Medio Valdarno questo tributo interessa oltre mezzo milione di persone tra le province di Firenze, Prato e Pistoia.
La scadenza: come pagare ed entro quando va versato il contributo?
Per quanto riguarda gli avvisi 2022 del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno la scadenza è il 31 ottobre 2022 e anche quest’anno si può pagare alle poste, in banca, alle ricevitorie, alle casse dei supermercati abilitati, agli sportelli bancomat e anche con lo smartphone tramite l’app IO e il sistema PagoPA. Dopo il 31 ottobre è comunque possibile pagare, ancora per qualche settimana fino alla chiusura della fase di riscossione bonaria. Dopodiché è necessario contattare il Consorzio prima di effettuare il pagamento.
Come si calcola il contributo di bonifica? In base a:
- un indice tecnico che cambia da zona a zona;
- la rendita catastale dell’immobile urbano:
- il reddito dominicale dei terreni;
- costi delle attività del Consorzio di Bonifica nel sistema idraulico nel quale è collocato il fabbricato o terreno in questione.
Contributo di bonifica è obbligatorio e si deve pagare?
Sì, per i proprietari è obbligatorio pagare il contributo al Consorzio di bonifica. La legge prevede due fasi: la fase bonaria e quella coattiva (ossia la cartella esattoriale con tanto di extra-costi, mora e interessi). Nella prima fase il Consorzio invia al contribuente una comunicazione relativa al tributo con l’importo da pagare. Si tratta delle “bollette” che molte persone riceveranno in questi giorni. Una volta ricevuta la comunicazione il contribuente può verificare la correttezza del tributo e se ci sono errori può chiedere le correzioni.
Chiuso il periodo di pagamento, viene stilato l’elenco dei contribuenti che non hanno versato il tributo che viene passato all’ente che si occuperà dell’invio della cartelle esattoriali.
Il Contributo di Bonifica è deducibile nel 730?
Meglio tenere il bollettino o la prova del pagamento, perché potrà risultare utile in occasione del 730 e della dichiarazione dei redditi. “I tributi di bonifica, in quanto ‘contributi ai consorzi obbligatori per legge’, sono interamente deducibili dal reddito complessivo ai fini IRPEF, con la sola esclusione dei tributi di bonifica imposti su fabbricati abitativi per i quali il proprietario abbia optato per la cedolare secca”, si legge sul sito ufficiale dell’Anbi Toscana (Associazione Nazionale delle Bonifiche e delle Irrigazioni).
In questi giorni, a mezzo milione di proprietari di immobili (persone fisiche, società ed enti) sono in arrivo gli avvisi di pagamento per il contributo 2022 del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno. Per saperne di più il Consorzio mette a disposizione i suoi canali di contatto:
- numero verde 800.672.242 da rete fissa (da rete mobile o dall’estero 055.24436)
- mail [email protected]
- PEC [email protected]
- sportelli (prenotazione online): Firenze viale della Toscana, Pistoia, Borgo San Lorenzo e Mercatale di Vernio
- sito web www.cbmv.it