Una rete di telecamere nascoste e agenti sotto copertura. Sono state queste le “armi” della polizia di Stato contro lo spaccio di droga nei giardini della Fortezza da Basso di Firenze. Grazie agli occhi elettronici, attivi 24 ore su 24, gli agenti hanno documentato almeno 200 episodi di cessione di stupefacenti in poco più di due mesi.
26 persone, tra spacciatori e fornitori della droga, sono state arrestate durante l’operazione della polizia, tra sabato 19 e martedì 22 gennaio. Si tratta di cittadini stranieri, per lo più cittadini nigeriani e marocchini di età compresa tra i 20 e i 42 anni, accusati ora di detenzione illecita e spaccio di eroina, hashish e marijuana. Due di loro sono stati fermati durante un blitz in un parcheggio sulla A1, dove è stato sequestrato oltre mezzo chilo di eroina.
All’operazione, chiamata “BAT24”, hanno preso parte agenti della squadra mobile fiorentina e del servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine di Roma, coordinati dalla Procura di Firenze.
Il funzionamento della centrale dello spaccio alla Fortezza da Basso
Da tempo i cittadini della zona e i comitati di quartiere denunciavano la situazione nell’area verde intorno alla vasca della Fortezza da Basso, con spaccio a cielo aperto, nonostante i controlli della polizia e i continui sequestri di stupefacenti. Lo scorso 23 settembre una studentessa di 21 anni ha anche perso la vita dopo aver acquistato una dose letale di eroina proprio in questo parco.
Così dall’ottobre scorso è scattata l’indagine. Grazie agli agenti sotto copertura, che si sono finti acquirenti, e alle telecamere nascoste la polizia ha ricostruito come era organizzata questa centrale dello spaccio.
Secondo quanto appurato dagli inquirenti, il gruppo aveva occupato da tempo l’intero parco della Fortezza e le zone intorno alle fermate della tramvia più vicine. Gli spacciatori riuscivano inoltre a prevenire i blitz delle forze dell'ordine, grazie a un sistema di vedette in bicicletta. Difficile sorprendere i pusher sul fatto:le dosi di eroina erano spesso nascoste in bocca per poter ingoiare la sostanza in caso di controlli.