Undicesimo posto assoluto finale (viola superati proprio dal Bari) ed un girone di ritorno da incubo. Meno punti del Livorno e quindi a rischio retrocessione se si considerasse solo la seconda parte del campionato. Il girone di ritorno è iniziato con la squalifica di Mutu e proseguito con una serie di sconfitte dovute ad errori arbitrali ma, soprattutto le ultime, anche da un clima di incertezza provocato dalle voci di un addio dell’allenatore Cesare Prandelli e da una condizione fisica dei giocatori deficitaria. Al San Nicola il Bari riesce a vincere con un gol per tempo, prima Stellini poi Rivas. La Fiorentina tiene molto la palla ma è sempre inconcludente. Ljajic ci prova al 3′ ma il suo destro termina di poco sul fondo, poi al 12′ è il sinistro di Castillo, l’ex di turno, che termina decisamente alto sopra la traversa della porta difesa da Avramov, che nell’ultima gara ha sostituito Frey; lo stesso estremo difensore diventa protagonista al 22′ compiendo una grande parata sul destro di prima intenzione di Barreto dal limite dell’area. Al 33′ è Marchionni che si rende pericoloso con una conclusione a giro di sinistro che, deviata, sfiora l’incrocio dei pali di Gillet. Nel momento migliore dei viola arriva invece a sorpresa il vantaggio dei pugliesi al 36′ con Stellini che su azione da corner sfrutta la sponda di testa di Castillo e segna il suo primo gol stagionale poi, al 43′, Bonucci ha tra i piedi la palla del 2-0 che però spreca malamente.
Nella ripresa calano i ritmi. Al 61′ il portiere Avramov compie due prodezze nel giro di 10 secondi, prima sul sinistro da lontanissimo di Parisi e poi sul destro di Almiron. Alla mezz’ora gli uomini di Prandelli hanno l’occasione d’oro per pareggiare ma Gillet nega la gioia del gol a Jovetic. In pieno recupero Gamberini viene espulso per proteste nei confronti dell’arbitro Giancola e due minuti dopo arriva il raddoppio da parte di Rivas su suggerimento di Kamatà.
A fine partita ha parlato solo il DS Pantaleo Corvino: “Quelli che rimangono nella storia sono i numeri: questo finale fa dimenticare tutto quello che di buono abbiamo fatto a inizio campionato, fino a gennaio. La squadra ha pagato i tre impegni – ha aggiunto Corvino – ma abbiamo anche un monte ingaggi da 20 milioni a fronte di squadre con 120 milioni e siamo arrivati per 4 anni in Champions e quest’anno non è successo. Quando un giocatore come Mutu viene a mancare la squadra ne risente molto e a gennaio non c’è stato il tempo di cercare un campione al suo posto e non ci è riuscito. Il nostro tifo ha una storia di cui abbiamo rispetto, ma noi dobbiamo tenere conto del presente: non possiamo vincere certi titoli con queste cifre di monte ingaggi. Tutti noi vogliamo vincere: Prandelli, Corvino, la famiglia Della Valle, ma bisogna rendersi conto dei limiti. I ragazzi hanno dato il meglio di loro anche oggi, l’unica cosa che mi rimprovero è non aver preso 3 o 4 giocatori a gennaio da 3 milioni. Questa squadra se non ce la fa più a fine campionato non è perché non ha voglia, ma perché nel finale sono spremuti e ci sta che non arrivi a dare quello che vorresti.”. Su Prandelli, infine: “Non parlo delle voci su Prandelli in Nazionale. Bisogna tener conto di quanto abbiamo sempre detto”.