mercoledì, 23 Luglio 2025
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Ebola: da Cft un vademecum per informare i lavoratori

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Come si trasmette il virus, quali raccomandazioni seguire per stare alla larga dalle situazioni a rischio, cosa fare una volta rientrati in Italia. Per evitare che l'allarme-Ebola si trasformi in psicosi c'è un solo modo: far circolare informazioni semplici e corrette. Ne è convinta Cft, società leader in Italia per la grande distribuzione che tra i suoi dipendenti conta un centinaio di lavoratori originari dell'Africa Occidentale. I quali magari hanno in programma nei prossimi mesi una visita a casa. Ecco quindi il prontuario interno “Conoscere per prevenire”.

“Non informare è una follia”

“Il peso della prevenzione è tutto sulle spalle del Ministero della Salute – spiega Giuseppe Grigò, responsabile del servizio prevenzione e protezione di Cft -, i privati non hanno nessun obbligo. Ma pensiamo che sarebbe stata una follia non occuparsene”.

Per due ragioni. “Da una parte vogliamo naturalmente fare prevenzione, facendo conoscere ai nostri lavoratori i comportamenti a rischio. Dall'altra vogliamo evitare la caccia all'untore e il pregiudizio”.

Conoscere per prevenire

Le indicazioni sono semplici e non fanno altro che recepire i contenuti della direttiva ministeriale proponendoli nella forma di un'infografica chiara e comprensibile.

Cft sta monitorando ogni eventuale viaggio verso il paese d'origine dei propri lavoratori africani (peraltro provenienti da Nigeria e Senegal, due paesi sicuri e soltanto confinanti con quelli a rischio) tenendoli aggiornati con dei bollettini periodici sull'evolversi del contagio. Avere qualche timore è normale, abbandonarsi alla paura è controproducente. In fondo bastano poche e semplici precauzioni.

Il lavoro al giorno d’oggi? È una caccia al tesoro

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Una caccia al tesoro tra le botteghe di San Frediano e i luoghi simbolo dell'artigianato fiorentino. Per divertirsi, certo. Ma soprattutto per parlare del tema più attuale che ci sia: il lavoro. È l'iniziativa organizzata per sabato 1 novembre dall'Associazione civica Gente di Firenze.

Sono almeno 100 i concorrenti, divisi in 6 o 8 gruppi, pronti a rincorrersi tra botteghe antiche, negozi storici, laboratori artigiani e sedi delle Arti fiorentine, a San Frediano e nell'Oltrarno, per trovare indizi e tracce nascoste e risolvere per primi la caccia al tesoro.

Un indizio dopo l'altro

Ogni enigma risolto vale anche qualche informazione in più sul tema del lavoro, per informare nel modo più efficace: divertendosi. “Vogliamo sensibilizzare la cittadinanza – spiega Lapo Cecconi, portavoce di Gente di Firenzesu quelli che sono oggi e sono stati i luoghi simbolici del lavoro nella nostra Firenze. Abbiamo scelto la partenza all'Albergo Popolare perché oggi più che mai rappresenta un luogo dove ci si ritrova quando il lavoro si è perso”.

Santa Monica, Rihanna si porta a casa il Sassicaia (a metà)

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Che un vino toscano blasonato come il Sassicaia fosse famoso nel mondo, non è una notizia, ma che una popstar come la trasgressiva Rihanna ne sia “innamorata” al punto da portarsi a casa una bottiglia a metà, sì.

Rihanna e i cipressi di San Guido

Proprio così, la cantante di Under my umbrella, paparazzata in un appariscente vestito rosso all'uscita del suo ristorante preferito, Giorgio Baldi (ristorante italiano di una famiglia toscana) a Santa Monica, stringeva in mano una bottiglia del pregiato vino di Bolgheri, l'etichetta italiana più celebre al mondo, nato all'ombra dei cipressi di San Guido, di carducciana memoria.

Da Bolgheri alla California… col doggy bag

Chissà se queste cose Rihanna le sa. Una cosa è certa, sembra essere un'estimatrice della cantina della Tenuta San Guido che, come nella migliore tradizione di “doggy bag” all'americana, si è fatta tappare dal maitre per poterla consumare altrove. A casa o nel corso di una delle sue notti brave.

PHOTO: JUSTJARED.COM

L’Isia trova casa, andrà all’ex-Meccanotessile

L’Isia trova casa all'ex Meccanotessile. Una parte dello stabilimento industriale di via Taddeo Alderotti, dismesso dagli anni '70, sarà data in uso gratuito all’Istituto superiore per le industrie artistiche. Si chiude col lieto fine la vicenda salita alle cronache nei mesi scorsi, quando l'Isia fu messa sotto sfratto dalla vecchia sede.

Dopo lo sfratto, protesta “virale”

Rimasta senza fondi per i continui tagli, dopo il passaggio di competenze dalla Provincia al Ministero la scuola fiorentina di design si era ritrovata sotto sfratto, costretta a lasciare entro la fine del giugno scorso i locali di proprietà dell’Opera dell’Ospedale degli Innocenti che fino ad allora avevano ospitato le lezioni. Studenti e professori rimasti senza casa si fecero sentire per settimane, sfruttando anche le armi del mestiere: fotografie, infografiche, hashtag e social network. La protesta diventò virale.

Comune, Ministero, Regione: c'è l'accordo

Il protocollo d'intesa siglato nel pomeriggio di ieri a Roma ha messo fine alla vicenda. A firmarlo sono stati la vicesindaca di Firenze e assessora all’educazione Cristina Giachi, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, l'assessore regionale all'istruzione Emmanuele Bobbio e Marco Bazzini, presidente dell’Isia.

L'accordo è questo: il Comune trasferirà il padiglione dell'ex Meccanotessile in uso gratuito per 30 anni all'Isia, l'Istituto da parte sua provvederà con fondi propri alla sistemazione dell’edificio e, una volta reso agibile, alle spese di manutenzione e di gestione, bollette comprese. Avrà un bell'aiuto anche dal Ministero, che contribuirà al finanziamento dei lavori con un milione di euro nel 2014 e un altro milione nel 2015. Previsto anche un co-finanziamento della Regione Toscana.

Nell'attesa, l'Isia va in tribunale

Il trasferimento all'ex Meccanotessile non sarà però immediato, come immagina bene chiunque conosca le condizioni dell'immobile. Ci vorranno almeno due anni per la ristrutturazione e la messa a norma del padiglione principale, la porzione scelta dal Comune per ospitare l'Isia.

Nell'attesa, l'Isia si sposterà in via provvisoria al secondo piano dell’ex Tribunale di piazza San Firenze in dei locali concessi dal Comune.

Pandolfini, il vaso Qing da 7 milioni

Un'asta da record quella che si è tenuta martedì da Pandolfini, che in occasione dei suoi primi 90 anni di attività (è la casa d'aste più antica d'Italia) ha organizzato una sessione celebrativa davvero speciale.

14milioni e un nuovo record in tasca

In un’unica sessione di vendita, infatti, sono stati totalizzati 14.064.000  euro di aggiudicazione (compresi i diritti d’asta), il più alto risultato mai realizzato in Italia.

“Ci siamo ripresi un record che ci apparteneva negli anni Settanta, quando incassammo più di quattro miliardi di vecchie lire con la vendita degli arredi provenienti dall’Eredità Strozzi Sacrati” spiega l’amministratore Pietro De Bernardi “ed abbiamo dimostrato che con il coraggio di investire, come abbiamo fatto noi, nella internazionalizzazione del proprio business, l’imprenditoria italiana non è seconda a nessuno, tantomeno alle grandi società inglesi ed americane”.

Dalla maiolica rinascimentale al collier di brillanti di Cartier

Qualche esempio? Una coppa lustrata da Mastro Giorgio a Gubbio nel 1526, aggiudicata per 430 mila euro, record per la maiolica rinascimentale. Oppure il grande piatto da parata con stemma araldico, ldatabile intorno al 1525, aggiudicato per 301.900 euro, oltre ad un importante piatto del più noto dei maiolicari italiani, Francesco Xante Avelli da Rovigo, dipinto ad Urbino nel 1528/29, venduto per 186mila euro.

E ancora il bronzo di Medardo Rosso, partito da una stima di 50/70 mila euro, e aggiudicato per 337.500 euro, o anche lo splendido collier in brillanti firmato Cartier che è stato aggiudicato ad un cliente statunitense per 300mila euro.

Il vaso cinese da 7 milioni

Ma il risultato più eccezionale, è certamente quello riguardante il vaso cinese della dinastia Qing, del sec. XIX in porcellana policroma, partito da una stima di 20/50 mila euro, ha scatenato una gara fra collezionisti cinesi, ed è stato aggiudicato per 7.445.000 euro, stabilendo un nuovo record: mai un lotto in Italia era stato venduto in asta ad una cifra superiore a quella realizzata da Pandolfini.

Fiorentina show, tre gol all’Udinese

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La Fiorentina torna alla vittoria allo stadio Artemio Franchi contro l’Udinese. Ci pensa Babacar, allo scadere del primo tempo, a sbloccare una partita che non riusciva a decollare viste le tante occasioni sprecate da entrambe le parti. Il raddoppio nella ripresa, il terzo gol di Borja Valero che sta tornando ai livelli dello scorso campionato. Udinese molto bella nella prima mezzora di gioco. Grande organizzazione di gioco ed un palo, clamoroso di Di Natale sullo 0-0. Crollo nel secondo tempo. Montella non può contare su Gonzalo Rodriguez (squalificato) e decide di far riposare Mati Fernandez ed Aquilani sostituiti da Basanta e dal rientrante Pizarro. Confermato Ilicic in attacco accanto a Babacar. Stramaccioni lascia a riposo Théréau e lancia Muriel dal primo minuto con Di Natale e Fernanandes. In porta il solito Karnezis.

 

Primo Tempo

 

Tante occasioni sprecate, da una parte e dall’altra, in apertura di partita. Inizia Ilicic al 4’. Allan gli serve un pallone ma lo sloveno, che si trova di fronte a Karnezis, sbaglia clamorosamente spedendo la sfera a lato. Nell’Udinese è Di Natale che si avvicina di più al gol, prima su punizione e poi, al 23’, di testa prendendo in pieno il palo alla sinistra di Neto. Poco dopo Badu solo davanti al portiere si allunga la palla. Sullo scadere del primo tempo, al 43’, Babacar approfitta di un errore di Karnezis, che non trattiene, e mette a segno. L’attaccante senegalese torna al gol dopo che nei primi quaranta minuti era apparso un po’ confuso e pasticcione. Si va al riposo con la Fiorentina avanti 1-0.

 

Secondo Tempo

 

Udinese irriconoscibile nella ripresa. Gioco più lento e meno preciso. La Fiorentina ne approfitta. Al 65’ Basanta colpisce di testa la sfera che finisce a lato. Al 69’ arriva il raddoppio viola ancora con Babacar. Il senegalese, servito al bacio da Cuadrado, segna la sua personale doppietta. Neto interviene un paio di volte sulle conclusionidei friulani ma all’80’dopo i primi due mesi difficili Borja Valero torna al gol contornato da una splendida prestazione. Ancora Cuadrado show che colleziona due dribbling e passa allo spagnolo che non sbaglia davanmti a Karnezis. Finisce 3-0 per la Fiorentina.

 

L’allenatore

 

Sull’ottima prestazione dei viola Vincenzo Montella. “Abbiamo condotto la partita dominandola, anche se sul palo di Di Natale potevamo andare sotto. I ragazzi – prosegue l’allenatore viola – hanno fatto una grande gara a livello qualitativo, il centrocampo in particolare ha fatto bene. Questa squadra deve giocare divertendosi, altrimenti non siamo abbastanza coraggiosi. Questa vittoria ci dà spensieratezza”.

Giù dal Ponte del Diavolo dentro a un barile: è l’impresa del Mago Casanova

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Si è buttato dal Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano, incatenato e chiuso dentro un barile di metallo. Il gesto di un folle? Non se il “folle” in questione è il Mago Casanova. È l'ennesima impresa dell'illusionista portata a termine ieri sera nel borgo lucchese e filmata dalla troupe di “Striscia la notizia”, il telegiornale satirico di Canale 5 che la manderà in onda la sera di Halloween.

non è Tutta illusione

Un volo nel vuoto di 25 metri, vero, non simulato, chiuso dentro un contenitore di metallo grosso quel tanto che bastava ad entrarci rannicchiato. E legato. Qualche gridolino di apprensione mentre il barile veniva gettato in acqua, un paio di minuti di silenzio tombale e poi il lungo applauso dei circa 300 presenti sulla riva del Serchio quando il Mago è riemerso.

Ticket sanitari, altra proroga

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Sono 300mila i toscani che hanno provveduto all'autocertificazione della fascia economica di riferimento per non pagare ticket sanitari non dovuti. Ma ne mancano ancora 800mila all'appello: per questo la Regione Toscana ha deciso un'ulteriore proroga, spostando la scadenza al 30 novembre.

Da quella data non sarà più possibile dichiarare il proprio reddito direttamente al banco della farmacia, così come si faceva finora. L’attribuzione della fascia economica è avvenuta in modo automatico per la maggior parte dei cittadini. Gli altri, il cui reddito non compariva negli archivi del Ministero dell'economia, devono mettersi in regola da soli, così come quelli che sono stati erroneamente inseriti in una fascia sbagliata.

Un mese in più per gli altri 800mila

Lo hanno già fatto in 300mila in Toscana, al ritmo di 7-8 mila persone al giorno. Troppo poche però: ne mancano ancora 800mila. Per dare tempo a tutti la Regione ha deciso quindi un'ulteriore proroga, dopo quella già concessa un mese fa. Fino al 30 novembre si potrà ancora certificare la propria fascia direttamente sulla ricetta, ma intanto bisogna mettersi in regola.

Uno su tre lo fa online

Ci sono diversi modi per farlo. Lo si può fare online (il modo finora preferito dal 30% di chi si è messo in regola) collegandosi al sito della Regione o alla piattaforma www.regione.toscana.it/servizi-online o alla piattaforma www.open.toscana.it. Occorre però avere a disposizione un lettore di smart card e aver già attivato la tessera sanitaria. Si possono sennò utilizzare i totem PuntoSi (lo ha fatto oltre la metà dei registrati, 165mila cittadini), oppure, dalla prossima settimana, con la nuova funzione attivata nella app per smartphone e tablet SmartSst.

50 giorni di cinema internazionale, con l’Africa a tagliare il nastro

Rullo di tamburi per la 50 giorni di cinema internazionale, all'Odeon. L'apertura, fissata per stasera, è affidata quest’anno al Festival dei Popoli, Festival Internazionale del Film Documentario, in occasione della sua 55a edizione.

I due film del Festival dei Popoli

I film proposti proposti, oltre ad essere stati realizzati a 50 anni di distanza l’uno dall’altro, si inseriscono bene all’interno del tema principale su cui si sviluppa quest’edizione della 50 Giorni, perché raccontano dei sogni, delle speranze e del futuro dei giovani africani: Examen d’Etat (Esame di Stato, 2014) del congolese Dieudo Hamadi, e Moi, un noir (Io, un nero) realizzato dal grande documentarista e etnologo Jean Rouch nel 1959 (anno in cui si tenne il 1° Festival dei Popoli, a cui Rouch partecipò come membro della giuria internazionale).

Dall'Africa, a 50 anni di distanza

Examen d’Etat (ore 19.30) racconta le traversie di un gruppo di liceali in procinto di sostenere l’esame di Stato a Kisangani (Repubblica Democratica del Congo) dai banchi di scuola, dai quali sono stati espulsi perché non hanno pagato le “commissioni agli insegnanti”, alla “maquis”, la casa comunale dove si ritirano per prepararsi collettivamente ma dove pensano più alle preghiere e ai riti propiziatori che a studiare.

Considerato oggi un classico del cinema documentario, Moi, un noir (a seguire) racconta in tono scanzonato le giornate di tre giovani nigeriani che hanno lasciato la propria terra per andare a cercare lavoro in Costa d’Avorio e che affrontano la durezza della vita con il sorriso di chi non ha altra ricchezza che la propria gioventù. L’evento è anche un omaggio al grande regista, a dieci anni dalla sua scomparsa.

Come si vive in Toscana? Nella media

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Un buon numero di aree verdi, una ricca offerta nel trasporto pubblico, si consuma poca acqua e l'aria è piuttosto buona. In compenso produciamo troppi rifiuti, la rete idrica è un colabrodo, consumiamo troppa corrente e non sappiamo rinunciare all'automobile. In Toscana, insomma, si vive “nella media”: le nostre città si piazzano tutte a metà classifica nel rapporto sulla vivibilità dei capoluoghi di provincia italiani “Ecosistema Urbano”, realizzato per la 21° edizione da Legambiente in collaborazione con l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Sole 24 Ore.

La prima a livello regionale è Livorno (32° nella classifica nazionale), seguita da Pisa (43°), Siena (57°) e Firenze (60°). Poi tutte di fila Lucca (65°), Pistoia (68°), Arezzo (70°), Grosseto (71°) e Prato (72°). Più indietro Massa, 83°.

Aria, acqua, rifiuti, trasporto pubblico: come nasce la classifica

Più che alla qualità ambientale dei capoluoghi, Legambiente ha voluto porre l'accento sulla qualità delle politiche ambientali adottate dalle amministrazioni locali. Sono 18 gli indici selezionati per stilare la graduatoria dei 104 capoluoghi italiani. Tre riguardano la qualità dell’aria (concentrazioni di polveri sottili, biossido di azoto e ozono), tre la gestione delle acque (consumi, dispersione della rete e depurazione), due i rifiuti (produzione e raccolta differenziata), due il trasporto pubblico (l’offerta e l’uso che ne fa la popolazione), cinque la mobilità (tasso di motorizzazione auto e moto, modale share, indice di ciclabilità e isole pedonali), uno sull’incidentalità stradale, due sull’energia (consumi e diffusione rinnovabili). Quattro degli indicatori scelti utilizzano dati Istat.

“Si deve fare meglio”

Ne è emerso “un quadro complessivamente mediocre, che spinge l’intero sistema toscano a fare meglio – come spiega Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – soprattutto nei flussi di materia e di energia, ove siamo ancora troppo spreconi e poco inclini al riciclo, nonostante l’esperienza virtuosa di Revet e gli incentivi al Gpp della Giunta Regionale”.

Livorno e Pisa, rivali al top insieme a Siena

Livorno (32° a livello nazionale) è 7° per il numero di auto circolanti (54 ogni 100 abitanti) e ai primi posti anche per una discreta qualità dell'aria, per consumi idrici (11°) e per efficienza di depurazione (12°). Troppi invece i motoveicoli (26 ogni 100 abitanti) alto il tasso di incidentalità stradale (84° in italia). Pisa (43°) al quinto posto per la percentuale di spostamenti su mezzi motorizzati e tra le prime dieci città italiane per le aree verdi totali. Dodicesima per le isole pedonali, ma finisce molto in basso (98°) per la produzione pro capite di rifiuti solidi urbani (798,8kg all'anno) e per l'incidentalità stradale (101°). Siena (57°) eccelle tra i comuni più piccoli per il suo ottimo trasporto pubblico (primo a livello nazionale) ed è agli ultimi posti per la produzione procapite di rifiuti solidi urbani (88°in Italia), per il consumo elettrico domestico procapite (83° posto) e per il numero di motocicli circolanti, 22 ogni 100 abitanti.

Firenze, luci e ombre

Il trasporto pubblico a Firenze offre “performance soddisfacenti” relativamente alle dimensioni del territorio comunale. Un buon ottavo posto nazionale per i consumi giornalieri di acqua potabile per uso domestico. Bene anche le isole pedonali (6° in Italia), per la domanda e l'offerta di trasporto pubblico tra le grandi città (8°). Firenze è anche tra le migliori città italiane per le auto circolanti, 52 ogni 100 abitanti. Sufficiente la qualità dell'aria per quanto riguarda le rilevazioni di ozono (40°) e Pm10 (39°), eccessiva invece la presenza di NO2 . Restano troppi i rifiuti prodotti (619,3 kg per abitante all'anno, 80°) e i motoveicoli in circolazione, 19 ogni 100 abitanti (92°). Firenze è agli ultimi posti anche per la capacità di depurazione (77° con il 75%) e i consumi domestici di elettricità (72°).

Le altre? Senza infamia e senza lode

Lucca (65°) entra nella top ten per il verde urbano e per le isole pedonali (4°) ma produce una gran quantità di rifiuti procapite (87° con 679,5kg per abitante all'anno), ha troppe auto motocicli circolanti. Pistoia (68°) è il quinto comune italiano che consuma meno acqua con 117,9 litri al giorno procapite. Buona la qualità dell'aria, male l'indice di depurazione e il trasporto pubblico locale. Anche ad Arezzo (70°) si consuma poca acqua (4° in Italia) e si piazza bene nella classifica di solare termico e fotovoltaico (21°). molto alto però il numero di auto e motocicli circolanti, tanto che anche il tasso di incidentalità stradale, con 1,21 vittime ogni 10.000 abitanti, vale un poco felice 97° posto.

A Grosseto (71°) si respira aria buona (2° posto nazionale per l'indice di PM10 e settimo posto per NO2), ma è tra le peggiori per spostamenti in auto e moto. Prato (72°) è seconda a livello nazionale in positivo per i consumi giornalieri idrici con (109,2 litri giornalieri per abitante) e ottava per le aree verdi totali. Ma è tra le ultime (92°) per la produzione procapite di rifiuti urbani. Infine Massa (83°), seconda città d'Italia per l'indicatore sulle energie rinnovabili e vicina alla top ten nazionale (11°) per il verde urbano fruibile, ma tra le ultime per le perdite della rete idrica e per incidentalità stradale (97°).