domenica, 20 Luglio 2025
Home Blog Pagina 1074

Pulire il Lungarno destro? Serve una scala

0

Avevano ripulito l’argine del Lungarno Soderini, stanchi di vederlo abbandonato alle erbacce e alle piante pericolanti. Non contenti, si erano decisi a fare lo stesso sulla riva opposta, costretti però a lasciare l’opera a metà. Non perché mancassero le forze – il gruppo al contrario si è allargato ancora, anche se chiunque voglia unirsi è ben accetto. Piuttosto perché manca… una scala. Una di quelle telescopiche che si possono allungare fino a diversi metri. Senza di quella non si scende. Neri Biagi, il fiorentino purosangue che insieme ai figli si è lanciato nell’impresa, ora chiede aiuto. Intanto gli alberi pericolanti che aveva abbattuto sulla sponda sinistra stanno per diventare un’opera d’arte. Merito del Sedicente Moradi.

Un salto di Cinque metri

Se sul Lungarno Soderini scendere fino a riva è tutto sommato molto facile, sul lato opposto è impossibile senza una scala. Il muro dell’argine è alto non meno di cinque metri e non c’è altro modo per raggiungere la riva se non calandosi giù. Neri Biagi e compagnia sono pronti a farlo e cercano qualcuno che possa mettere a disposizione una scala estensibile, di quelle “da pompiere”.

Una volta scesi giù il lavoro sarà faticoso ma semplice, o almeno nulla di diverso da quanto fatto sull’altra sponda. Togliere le erbacce, liberare le mura dai parassiti, controllare le piante e abbattere quelle a rischio caduta. Il punto è scendere.

Intanto gli alberi da smaltire sono sempre lì

Per la verità ci sarebbe da scendere nuovamente anche sulla riva sinistra. Ma stavolta non tocca a Neri Biagi, che ha già abbattuto gli alberi, ripulito e affastellato i fusti in modo ordinato in una catasta troppo grande per essere portata via senza il rimorchio di un autocarro. Finito il lavoro ha avvertito le autorità competenti e chiesto che provvedessero loro allo smaltimento. Più di così che doveva fare? Ma ancora non si è visto nessuno e dopo quasi un mese la legna è sempre tutta lì.

Da pericolo a opera d'arte. Grazie a Moradi

Non proprio tutta. A quanto pare gli alberi che prima erano un pericolo stanno per diventare un’opera d’arte. Il Sedicente Moradi, lo street artist fiorentino dell’Oltrarno proprio come Neri Biagi, innamorato del legno e di Firenze, è stato avvistato a rovistare tra i fusti e portarne via qualche pezzo buono. Adesso sta lavorando a una scultura in legno bianco, frasche e foglie inconfondibili, quasi certamente ricavati dai pioppi abbattuti sul Lungarno Soderini. Almeno questo è un lieto fine.

E i taxi diventano ”biblioteche”

0

A Firenze sono in arrivo biblioteche mai viste prima. I libri viaggeranno su 4 ruote. Quelle dei taxi.

Lascia un libro in taxi è l'iniziativa proposta da Socota-Radiotaxi 0554242 e da Giunti editore, in occasione della Settimana della cultura in Toscana, CoolT. Dal 15 novembre fino al 31 marzo 2015 le auto bianche che popolano il capoluogo toscano si trasformeranno in vere e proprie biblioteche “ambulanti”.

viaggiare con un libro

Dal 15 novembre quindi c'è un buon motivo per prendere il taxi. Lascia un libro in taxi è la versione fiorentina del diffuso book-crossing dei paesi anglosassoni. Un'iniziativa che, dopo l'Internet Festival di Pisa, va a condire la Settimana della cultura insieme a molti altri eventi.

Un progetto che, nell'era del 2.0, va a restituire valore ai libri fatti di carta, da sfogliare e sentire sotto le proprie mani. I libri per avviare gli scambi verranno messi a disposizione da Giunti editore, poi starà alle persone renderne variegata la selezione a bordo dei taxi. L'inziativa dovrebbe terminare il 31 marzo 2015, anche se non è escluso che venga prolungata.

biblioteche a 4 ruote

Scegliere le auto bianche dei tassisti per spostarsi diventerà quindi davvero interessante. Ogni volta un libro nuovo, uno diverso. Tutto questo per favorire la lettura e lo scambio di consigli sulla lettura tra perfetti sconosciuti. Sali sul taxi, scegli uno dei libri proposti dalla biblioteca a 4 ruote e ne lasci uno che ritieni valga la pena leggere. Un intreccio di storie, di esperienze e di vite, un po' come i tarocchi che nel castello di Calvino si intrecciano in molteplici storie. Sui libri depositati, i passeggeri/lettori, potranno lasciare una dedica che spiega perché abbiano deciso di depositare proprio quel libro.

“Inizialmente – spiegano Simone Giuliani e Cristiano Storchi, rispettivamente responsabile relazioni esterne e responsabile marketing del Radio Taxi 4242 – i taxi che offriranno questo servizio disporranno di un 'parco libri' di base fornito dalla casa editrice Giunti; successivamente all'utente verrà chiesto, in caso di prelievo di un libro, di lasciarne uno di sua proprietà come consiglio di lettura ad un altro sconosciuto utente, accompagnato da una breve dedica e un pensiero con cui spiegare perché vale la pena leggere il volume”.

“la cultura si può fare ovunque”

“Una bella iniziativa che meritava di far parte di CoolT per la voglia di fare che dimostra, e perché ribadisce che la cultura non è appannaggio di luoghi deputati, si può fare davvero ovunque – dice l'assessore regionale alla cultura Sara Nocentini -. L'interesse di questa idea, che si sta diffondendo in tutto il mondo e mette così Firenze alla pari di tante altre città di prestigio, è la conferma che un libro si può gustare ovunque e contribuisce alla condivisione della cultura attraverso accessi semplici e alla portata di ognuno di noi.”

Temporali, grandine e vento: allerta meteo fino al pomeriggio

0

Il maltempo non dà tregua: la protezione civile regionale ha prorogato l'allerta meteo con validità su tutto il territorio della Toscana fino alle 18 di oggi, martedì 14 ottobre.

TEMPORALI, GRANDINE E VENTO

Previsti – viene spiegato – temporali forti fino alle 12 di oggi: in particolare c'è un'alta probabilità di fenomeni temporaleschi con intense precipitazioni, ma accompagnati anche da grandine e colpi di vento, a partire dalle zone nord-occidentali in estensione al resto della regione.

PREVISIONI

I cumulati medi previsti sono di 50-70 mm nella fascia nord-occidentale, di 30-40 mm su costa e territori centrali, di 20-30 mm sui territori sudorientali. I cumulati massimi previsti arrivano a 100-150 mm o di più oltre sull'area nord-occidentale, di 80-100 mm sulle aree centrali, di 40-80 mm su centro-sud. L'intensità oraria prevista delle precipitazioni supera i 50 mm.

BACINI

Gli scenari di criticità previsti – viene spiegato ancora – sono diversificati nei vari bacini. Nei bacini Sieve, Medio Valdarno, Ombrone e Bisenzio,Valdarno inferiore e Reno Santerno l'allerta dura fino alle 12 di oggi, mentre l’allerta resta in vigore fino alle 18 nei bacini Cecina, Cornia, Arcipelago, Elsa, Era, Ombrone grossetano, Greve Pesa, Casentino, Valdarno superiore, Orcia, Bruna e Albegna.

RISCHIO ALLAGAMENTI

“Sono possibili allagamenti diffusi nelle aree depresse dovuti a ristagno delle acque, a tracimazioni dei canali del reticolo idrografico minore e all'incapacità di drenaggio da parte della rete fognaria dei centri urbani. Possibile lo scorrimento superficiale delle acque meteoriche nelle sedi stradali urbane ed extraurbane con allagamento dei sottopassi e dei locali interrati. Possibile l'innalzamento dei livelli idrici nei corsi d'acqua con conseguenti inondazioni localizzate nelle aree contigue all'alveo. Possibilità di innesco di frane e smottamenti localizzati dei versanti in zone ad elevata pericolosità idrogeologica”, viene spiegato.

Rischio idrogeologico, Rossi: “Non moriremo per Maastricht”

0

La Toscana forzerà il patto di stabilità pur di stanziare 50 milioni di euro contro il rischio idrogeologico. Lo annuncia il presidente della Regione Enrico Rossi dopo la riunione di giunta. Una dichiarazione di guerra alla burocrazia che imprigiona risorse preziose per la messa in sicurezza del territorio, come sfortunatamente dimostrato in questi giorni dal disastro di Genova. E anche agli equilibri di bilancio imposti dagli accordi europei. “Non moriremo annegati per colpa di Maastricht”, dice risoluto Rossi.

sfida al patto di stabilità

“A partire da 2015 – dice Rossi – terremo 50 milioni di euro fuori da patto stabilità per provvedere alle opere necessarie contro il rischio idrogeologico. Accada quello che accada. Questi soldi li abbiamo, vogliamo spenderli perchè non vogliamo morire annegati per Maastricht”.  Il governatore si dice pronto a scrivere al presidente della Repubblica.

E lancia un appello agli altri presidenti di Regione affinchè seguano il suo esempio. “Rispetteremo il patto se sarà alzato – dice –  e a questo sta lavorando il governo nazionale, sennò lo forzeremo volutamente. Visto che siamo in guerra, come dice il prefetto Gabrielli, mi appello a tutti i miei colleghi presidenti perché facciano così. Insieme potremo dire alla Merkel che l'Italia si rifiuta di annegare“.

Un guanto di sfida alla burocrazia e alle lungaggini che, aggiunge Rossi, “non possono continuare a mettere a i cittadini in condizioni di rischio”.

opere commissariate

Non è tutto. Rossi chiede che i presidenti di Regione siano commissari per tutte le opere. “E' possibile farlo subito – dice il presidente – con un emendamento allo Sblocca Italia. In Toscana con la legge 35 ci siamo dati dei poteri che ci hanno permesso di commissariare opere bloccate, come le casse di espansione di Figline e dei Renai”.

Rossi annuncia che nei prossimi giorni saranno commissariate anche le opere affidate alla Provincia di Massa Carrara sul Carrione a Massa e sul Magra a Podenzana a quelle affidate al Consorzio di bonifica sud per la cassa di Castel di Pietro, a Grosseto. “Siamo andati avanti  – fa il punto – per la cassa della Querciola a Pistoia, per quella della Roffia a San Miniato. Registriamo ritardi per lo Scolmatore e per i Laghi Primavera, a Pistoia. A Montedoglio siamo fermi perchè aspettiamo da mesi la nomina del direttore”.

gli impegni scritti sui manifesti

L'obiettivo è far procedere speditamente i lavori, senza intoppi, specie di natura burocratica. “Convocherò – dice Rossi –  tutti gli enti che devono rilasciare permessi e i ministeri interessati poi farò affiggere grandi manifesti dove trascriveremo gli impegni presi da ciascuno, perchè i cittadini lo sappiano. E se qualcuno non verrà alle riunioni lo farò sapere. Se si dovessero riscontrare ostacoli insuperabili a leggi vigenti manderò segnalazioni al presidente del Consiglio, che con lo Sblocca Italia potrà intervenire e correggere”.

L'Arno e Firenze

Rossi torna poi a chiedere al governo i 40 milioni che, aggiunti ai 40 già stanziati dalla Regione, consentirebbero di completare i lavori per la cassa di Figline e la diga di Levane. “Questi interventi – dice – metterebbero la città nelle condizioni di affrontare in ampia sicurezza un evento come quello del '66. Ma non me la sento di far passare ancora anni con il timore di quello che potrebbe accadere alla città se un simile evento si ripetesse. Proprio stamattina abbiamo trovato con il Comune un accordo per lo stoccaggio all'Anconella degli argini gonfiabili e delle paratie mobili che ci siamo impegnati ad affittare in tempi brevissimi con una trattativa privata e quindi ad acquistare in via definitiva.”

comunicazioni di criticità da rivedere

Per quanto riguarda la comunicazione delle criticità, e le definizioni “ordinaria, moderata ed elevata” utilizzate dal sistema nazionale e definite “arcaiche, inservibili e fuorvianti”, il presidente Rossi ha detto di aver parlato di questo problema con il prefetto Gabrielli per una loro revisione. “D'ora in poi – ha concluso – noi offriremo in primo luogo una descrizione, una specificazione puntuale delle previsioni. La classificazione nazionale la metteremo in fondo”.

Anagrafe di quartiere, nuovi servizi

0

Sono attivi da oggi i nuovi sportelli anagrafici di Quartiere dopo la riorganizzazione del servizio. Si comincia con Piazza Santa Croce e via Tagliamento, entrambi attivi ma solo su prenotazione. Presto le altre aperture.

Si parte con Q1 e Q3

Certificati anagrafici, carta di identità, atti notori, credenziali per i Servizi on Line e tessera elettorale si potranno richiedere direttamente ai nuovi sportelli di Quartiere. I primi due saranno aperti solo su prenotazione, telefonando allo 055.2768359 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Lo sportello di piazza Santa Croce, nel Quartiere 1, sarà aperto il lunedì, quello di via Tagliamento, nel Quartiere 3, il mercoledì e il venerdì, entrambi dalle 8.30 alle 13.30.

Nel 2015 il servizio verrà esteso anche alle sedi degli altri Quartieri: piazza Alberti sempre per il Q1, Parterre per il Q2, Villa Vogel nel Q4 e via Bini nel Q5. È stato inoltre potenziato in tutti i Quartieri il servizio domiciliare per i cittadini con gravi difficoltà motorie o con un’età superiore agli 80 anni.

Agli Uffizi le donne che dissero ”No” alla mafia

0

Un digiuno per dire no alla mafia. Era l'estate 1992 quando un gruppo di donne decise di scendere in piazza a Palermo e protestare con lo sciopero della fame contro “Cosa nostra”. Oggi, a 22 anni di distanza, agli Uffizi a Firenze sarà possibile rivedere come sono cambiati nel tempo i volti di quelle ragazze e madri coraggiose. 

Da Rita Borsellino a Pina Maisano Grassi, sono 30 le fototografie dei volti de ” Le donne del digiuno” di Francesco Francaviglia che dal 14 ottobre al 9 novembre occuperanno l'aula di San Pier Scheraggio della celebre galleria fiorentina.

a 22 anni dalle stragi

Sono passati 22 anni da quel terribile 23 maggio, quando l'A29 saltava in aria all'altezza dell'uscita di Capaci procurando la morte di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e dell'intera scorta. E è sempre nel corso di quel triste 1992 che, appena un paio di mesi dopo, in via D'Amelio a Palermo un'autobomba faceva saltare in aria Paolo Borsellino e la sua scorta.

Proprio nel corso di quella estate, nei 2 mesi che che portarono alla morte dei 2 magistrati simbolo della lotta alla mafia, a poche ore dall'esplosione in via D'Amelio, un gruppo di donne  scese in piazza Castelnuovo a Palermo per dire, attraverso la protesta pacifica del digiuno, “No” alla mafia e all'omertà.

A distanza di 22 anni, sarà possibile rivederle, con i segni degli anni sui loro volti, in una mostra ospitata proprio da uno dei luoghi che furono colpiti dalla mano della mafia, la Galleria degli Uffizi.

Alcuni sono volti molto noti, come Pina Maisano Grassi, moglie di Libero Grassi, imprenditore ucciso dalla mafia perché si ribellò al pizzo, oppure Michela Buscemi, che si costituì parte civile nel corso del maxi-processo del 1985 dopo l'assassinio dei suoi 2 fratelli. Spazio anche a Rita Borsellino, simbolo di quella lotta coraggiosa delle donne del digiuno, che appare nella chiusura del catalogo che raccoglie le foto.

Una mostra fatta anche di voci

Ad accompagnare i passi della mostra curata da Tiziana Faraoni, photoeditor dell'Espresso, sarà un audioproject a firma di Giuditta Perreira in cui ritornano voci che portano a fare un salto nel passato: frammenti di telegiornali, le interviste a Falcone e Borsellino, testimonianze dei pentiti che azionarono gli ordigni, come Giovanni Brusca.

Anche il presidente del Senato Pietro Grasso celebra questa mostra: “Sono volti che è bello rivedere – scrive Grasso – sguardi che sfidano il silenzio e la paura. Solo chi sente nella sua coscienza di aver fatto tutto ciò che gli era possibile per infrangere il silenzio e l'omertà, per la ricerca della verità e della giustizia, potrà guardare queste foto senza dover abbassare lo sguardo.”

Reinterpreta una ricetta, vinci un orto

0

Prendere la propria ricetta tradizionale preferita, reinventarla a piacimento, raccontarla in modo ironico (e breve: d’altra parte viviamo nell’era di Twitter) e inviarla alla giuria. Cosa si vince? Un orto. Niente paura, non serve un podere: si tratta di un kit per realizzare un orto biologico in terrazzo. Al via il concorso culinario organizzato dalla caffetteria della Biblioteca delle Oblate.

Dalla tradizione al web

L’ispirazione va cercata nella grande tradizione regionale, prendendo in prestito gli ingredienti della cucina toscana, non ultimi ironia e passione. La ricetta va poi scritta in 1.000 battute al massimo e inviata entro domani a [email protected].

Una giuria di critici e blogger

La giuria composta dal critico gastronomico Marco Gemelli, dalla blogger Claudia Ciabattini, dalla responsabile Promozione biblioteche e Progetti speciali Grazia Asta, dallo scrittore Vanni Santoni e dal cuoco della caffetteria Alessandro Arena prenderà in esame le ricette pervenute e le valuterà in base a originalità, fattibilità, legame con il territorio e sostenibilità, potere evocativo.

L’ideatore della ricetta vincitrice riceverà in premio ‘Erbizia’, uno speciale kit per fare l'orto sul balcone di casa. La vincitrice verrà annunciata durante un incontro in programma sabato 18 ottobre alle 17.30 sulla terrazza della biblioteca delle Oblate.

Il concorso “La tua ricetta preferita” è organizzato in collaborazione con Cooperativa Archeologia nell’ambito di Vetrina Toscana, il progetto di promozione della Regione che mette in rete saperi, sapori e produzioni tipiche. L’evento fa parte della rassegna “Il sapore delle parole: letture gustose nelle Biblioteche della Toscana” promossa in occasione della Settimana della Cultura Toscana.

Rubano videogames al supermercato, in manette

0

Sono stati sorpresi con la refurtiva ancora nascosta sotto le magliette. A finire in manette con l'accusa di furto aggravato in concorso sono 2 ragazzi di 20 anni che hanno rubato videogiochi dal valore complessivo di 610 euro presso il supermercato “Panorama” che si trova all'interno del centro commerciale I Gigli a Campi Bisenzio.

furto di videogames

I 2 ragazzi, entrambi di Lucca, sono stati notati dalla sicurezza che ha subito giudicato sospetto il loro modo di fare mentre si aggiravano tra gli scaffali dei videogiochi. I ragazzi si sono poi spostati per comprare due pacchetti di patatine, regolarmente pagati per depistare la vigilanza dal loro furto.

L'uomo della sicurezza però aveva già avvisato i carabinieri che nel giro di qualche minuto sono giunti sul posto. I 20enni, non appena si sono resi conto di essere stati scoperti, hanno spontaneamente riconsegnato la merce rubata che tenevano nascosta sotto le magliette.

Per loro è scattato l'arresto con l'accusa di furto aggravato in concorso.

Calamita e ferretto ricurvo

Per rubare i videogiochi, si presume che i ragazzi si siano serviti di una calamita e di un ferretto ricurvo, trovati addosso ai 2. Grazie a questi rudimentali strumenti hanno forzato e rimosso le confezioni in plastica anti-taccheggio che solitamente custodiscono le confezioni dei videogames.

I videogiochi che i ragazzi hanno cercato di rubare sono 10 in totale, per un valore complessivo di 610 euro.

Le ingombranti Fonticine (Via Nazionale a fronte di via dell’Ariento)

La monumentale edicola robbiana in terracotta invetriata policroma, del leggiadro ed ornato tabernacolo che si slancia sopra una vasca nella quale gettano acqua sette piccole “fontanelle”, fu voluta dalla Potenza Festeggiante del Reame di Biliemme, la quale aveva sede al vicino Canto alla Cella di Ciardo, cioè fra via Sant’Antonino e via dell’Ariento. Tale organizzazione popolare faceva parte delle rionali “Potenze Festeggianti” in quanto, istituzionalmente, queste associazioni avevano il compito di organizzare, specialmente nei loro rispettivi rioni, spettacoli, gare, giochi di bandiera, sassaiole ed ogni altro tipo di festa, per cui erano dette, appunto, “festeggianti”.

A questi divertimenti, che si definirono “l’armeggiar delle Potenze”, partecipava attivamente soltanto il popolo minuto, mentre le classi borghesi e nobili si limitavano a contribuire finanziariamente, rimanendo sempre dalla parte degli spettatori. Le Potenze, popolari, allegre, vivaci, irrequiete e tumultuose, oltre a cimentarsi nel gioco delle bandiere, combattere con armi finte, fare a “sassi”, organizzare cene e banchetti, si prodigavano anche in opere di beneficenza e di religione andando “ad offerta” in certi santuari come quello della Madonna del Sasso (Santa Brigida) dove, per devozione o penitenza, le festose combriccole arrivavano a piedi, a cavallo o su muli. Le compagnie si occuparono in qualche modo anche di arte; come, ad esempio, quella appunto del “Regno di Biliemme” che, come già detto, fece fare nel 1522 alla bottega dei Della Robbia questo bellissimo tabernacolo a fontana, dalla base in pietra serena, con vasca di marmo sostenuta da tre mensole inginocchiate a zampe di leone.

Nel grande bacile rettangolare versano continuamente acqua sette cannelline che fuoriescono dalla bocca di altrettante teste di cherubini, pure marmoree, che hanno dato proprio per questo il nome “delle fonticine” al più grande e famoso dei tabernacoli fiorentini, da considerarsi pure una fontana a tutti gli effetti, ora, purtroppo, malridotto dalle ingiurie del tempo e degli uomini. Ma quando fu costruito il tabernacolo era perfettamente così come oggi lo vediamo? Proprio no. Infatti, da documenti dell’Archivio Storico del Comune di Firenze (ASCFi 268, c.488), abbiamo appreso che quando fu eretta, l’artistica costruzione non si trovava come ora addossata alla parete retrostante, ma la sua struttura avanzava verso il centro strada, ed era affiancata da due “fonticine” ai lati, in ognuna delle quali gettavano acqua nei rispettivi bacili quattro cannelline fuoriuscenti da altrettante faccine di cherubini.

Nell’anno 1849, a seguito di numerose istanze di “proprietari e abitanti delle contrade adiacenti a Via Tedesca (dal 1870 via Nazionale per l’affermazione d’italianità in contrapposizione al precedente nome di “via Tedesca”) che lamentano inondazioni delle stanze terrene delle loro case quando un’affluenza istantanea di acque di pioggia si dirige alla fogna sotto il Tabernacolo detto dell’Assunta e che attribuiscono l’inconveniente principalmente “all’abboccatura di quel canale sotterraneo ed all’imperfezione del meccanismo della valvola di legno, per cui i reclamanti suggeriscono di provvedere ai danni con togliere gran parte del Tabernacolo e trasportarne la facciata sul muro a tergo del medesimo, raggiungendo così il doppio oggetto di allargare la strada, e meglio sistemare lo smaltimento delle acque pluviali, segue una perizia tecnica dell’ingegnere Flaminio Chiesi del Circondario, che suggerisce gli interventi del caso, riassumendoli nell’arretramento del tabernacolo definito addirittura “dannoso ingombro”, “spingendolo verso il fabbricato”, cioè sul muro della facciata dell’immobile retrostante pur “senza privare il pubblico di quell’antico Santuario”, nell’eliminazione delle due deliziose fontanelle laterali e nell’inclinazione del lastrico stradale con pendenza favorevole verso la fogna delle acque piovane e di quelle di scarico della vasca del tabernacolo. Per la difficoltà del momento delle casse comunali a poter far fronte alle spese occorrenti valutate in £ 1.694,52 venivano assegnati i lavori a due accollatari, “i quali s’incaricano di eseguire subito i lavori relativi alla trasposizione del Tabernacolo, stando alla perizia Chiesi, ed obbligandosi a ricevere il pagamento nella prima metà del prossimo anno 1850”. Così, dopo oltre tre secoli di “dannoso ingombro” il tabernacolo dell’Assunta fu smontato, arretrato e privato delle due fonticine laterali, le quali furono tagliate e riposizionate alla base del tabernacolo. Per tale intervento fu necessaria anche la costruzione della parte centrale della vasca con la soprastante cannellina ed un terzo piede d’appoggio.

La nuova vasca formata da tre pezzi, con sette fontanelle, fu posta frontalmente sotto la grande edicola con la terracotta invetriata policroma dei Della Robbia alla cui base, fra altre iscrizioni, si legge: QUESTO DEVOTO TABERNACOLO ANO FATTO FARE GLI OMINI DEL REAME DI BELIEME POSTO IN VIA SANCTA CHATERINA MDXXII. Da notare che prima del 1870 quel tratto di via Nazionale compreso fra via Guelfa e via dell’Ariento si chiamava via Santa Caterina. Adesso il tabernacolo delle Fonticine è in stato di assoluto abbandono: tubi metallici impediscono la caduta di frammenti della volta ma anche la veduta dell’artistico bassorilievo; strati di borraccina rendono il marmo del bacile irriconoscibile e l’acqua delle fontanelle malamente fuoriesce dalle cannelline. Spettacolo di bruttura e di vergogna che dovrebbe essere, invece, argomento di bellezza, decoro e testimonianza dell’arte e della fede fiorentina.

Via Orsini e i cantieri della settimana

0

Nuovo asfalto in via Orsini e via delle Campora, un’aiuola spartitraffico in via Senese e la pulizia straordinaria sul ponte Vespucci. Questi e altri interventi al via da oggi sulle strade cittadine di Firenze. Ecco i cantieri in programma questa settimana.

nuovo asfalto

Via Orsini (da Baldovini a Ricorboli) e via Ricorboli (da Orsini a Ferrucci) chiuse da oggi fino al 15 ottobre per asfaltatura. In via Orsini previsto restringimento e senso unico in direzione Ricorboli, con chiusura di via Ricorboli. Divieto di transito da oggi al 18 ottobre, dalle 8 alle 17, in via delle Campora, nel tratto Bagnese-Poccetti per il rifacimento dell’asfaltatura.

In via Senese nascerà una nuova aiuola spartitraffico, restringimento della carreggiata previsto fino al 27 del mese per la realizzazione e per il completamento della rotatoria. Restringimento di carreggiata sul ponte Amerigo Vespucci, dove il prossimo 15 ottobre dalle 8 alle 12 resterà soltanto una corsia per senso di marcia per consentire la pulizia straordinaria.

Le altre strade chiuse

Borgo La Croce e via dell'Ortone chiusi dalle 7 di stamani fino alle 17 di oggi  (eccetto frontisti), con apertura pilomat all’incrocio di via della Mattonaia e apertura della catena in via dei Macci. Divieto di transito in piazza dell'Unità d'Italia nella corsia di scorrimento dal numero civico 8r a via Panzani e spostamento della fermata Ataf.

Chiuse fino a mercoledì anche via Rosai (da Tommasi a Costetti) e via dei Tommasi (da Rosai a Boldini) per manutenzione. Restringimento di carreggiata in via di Novoli da oggi al 17 ottobre nel controviale da via Tacchinardi a via Giovanni da Cascia e restringimento all’altezza via Stradella.

Chiusa anche via della Sala, da oggi e per una settimana nel tratto tra via di Brozzi e via San Bonaventura per lavori di nuovo allaccio. Chiusa fino al 22 ottobre via della Villa Nova da via di Peretola a via Primo Settembre per un nuovo allaccio.

Restringimento di carreggiata anche in lungarno Amerigo Vespucci fino al 7 novembre, da piazza Ognissanti al numero civico 16, per sostituzione della rete gas. In Borgo Pinti, divieto di transito dalle 9 alle 19 di domani da via De' Caccini a via di Mezzo, con inversione del senso in Borgo Pinti nei tratti Caccini-Alfani e Mezzo-S.Egidio e inversione di senso anche in via di Mezzo nel tratto Borgo Pinti-Fiesolana. Vicolo Borghetto (da via Silvani a via Barni) chiuso da domani al 23 ottobre per nuovo allaccio.

Divieto di transito dalle 9 alle 20 del 15 ottobre in via di Mezzo da via dei Pepi a piazza Sant'Ambrogio per manutenzione. Chiusa via del Corso da via dello Studio a piazza Donati, senso unico in via dei Cerchi da via Dante a via del Corso.