Al torneo di tennis di Prato torna a vincere un azzurro
Il Bisonte San Casciano vince la seconda sfida promozione e si gioca tutto mercoledì 14 aprile 2014
L’Isolotto Calcio a 5 in semifinale scudetto
La paura degli chef e il pesce da museo
In tv capita sempre più spesso di vedere programmi di cucina dove i protagonisti sono degli chef cattivissimi. Se un concorrente nella zuppa ci mette due grammi in più di sale, questi chef si arrabbiano come se gli avessero detto che la loro mamma è una giostra del luna park: basta pagare per farci un giro sopra!
PESCE-FOSSILE
Queste trasmissioni mi terrorizzano: a pranzo, quando mi cucino l’uovo al tegamino, ho paura che da un momento all’altro dallo sgabuzzino spunti fuori Carlo Cracco e mi dica “quest’uovo al tegamino è come te: fa schifo! Per punizione mangiati i gusci”. Lo ammetto senza problemi: io non sono portato a cucinare. Una volta ho tentato di fare il pesce arrosto. Purtroppo l’ho dimenticato nel forno acceso per sei ore, quando l’ho tirato fuori nella teglia c’era solo un fossile. Come pesce era immangiabile, ma come scoperta archeologica era sensazionale. Me lo hanno richiesto almeno cinque musei d’Italia!
ARTE E CUCINA
Mia moglie invece quando cucina fa mille cose assieme. L’altro giorno mentre telefonava con una mano cucinava e con l’altra spolverava. Ora in casa ho gli spaghetti splendenti ma anche il telefono grigliato! Non capisco tutta questa importanza che danno alla cucina, tutto sommato si tratta di nutrirsi! Faccio fatica a considerare la cucina come una forma d’arte. Un’opera d’arte rimane, sopravvive nel tempo. Un quadro di Picasso sarà bello anche fra 100 anni. Ma un piatto di trippa, anche se cucinato benissimo, dopo tre giorni se provi a darlo al gatto, quello ti denuncia per maltrattamenti al telefono azzurro! Spero tanto che questo articolo non lo legga mai Carlo Cracco, mi dispiacerebbe morire così giovane!
La Fiorita
Maggio, quinto mese dell'anno nel calendario, il cui nome forse deriva dalla dea romana Maia, fino da tempi antichissimi si distingue dagli altri mesi per il rifiorire intenso della natura che in questo periodo assume nuova vitalità con l'esplosione della vegetazione e la profumata fioritura delle rose (dette maggesi) e delle ginestre; di ciò, anche Dante lascia testimonianza con i noti versi: L'aura di maggio muovesi ed olezza.
LA CERIMONIA
Nella tradizione cattolica questo mese è dedicato fino dal XII secolo alla Beata Vergine Maria ed era uso a Firenze infiorare ed inghirlandare tutti i tabernacoli. I colori e i fiori del maggio cittadino sono, inoltre i protagonisti del ricordo ancora oggi rievocato, di un avvenimento storico che segnò, forse più di ogni altro, il passaggio di Firenze dal XV al XVI secolo. Infatti, il 23 maggio di ogni anno ha luogo in Piazza della Signoria la cerimonia della Fiorita. Celebrata una messa nella Cappella dei Priori in Palazzo Vecchio, si forma un corteo di frati domenicani e di cittadini, con alla testa le autorità comunali, civili e religiose, che scende nella sottostante Piazza della Signoria dove i convenuti spargono petali di rose, tra rami di palme, sulla lapide circolare situata sul lastrico della piazza, che segna il punto dove fu impiccato e arso Fra’ Girolamo Savonarola assieme ai suoi due confratelli Fra’ Domenico Buonvicini da Pescia e Fra’ Silvestro Maruffi da Firenze. Dopo tale rito il corteo, aperto da una folta rappresentanza del Calcio Storico Fiorentino, raggiunge Ponte Vecchio, dalle cui spallette centrali vengono gettati petali di fiori nelle sottostanti acque dell’Arno, a similitudine delle ceneri dei tre frati così disperse subito dopo l’esecuzione del loro martirio.
L'INIZIATIVA
Questa odierna cerimonia prende origine dalla pietosa, spontanea iniziativa popolare che vide, la mattina dopo la morte del predicatore con i due confratelli, il luogo del supplizio coperto di fiori. A pochi metri dalla fontana del Nettuno, sul lastrico della piazza si trova una lapide circolare in granito rosso con caratteri bronzei, che segna e ricorda il punto esatto dove fu impiccato ed arso fra’ Girolamo Savonarola. Era l’alba del 23 maggio 1498, vigilia dell’Ascensione, quando Savonarola con i due frati domenicani, dopo aver ascoltato la santa messa nella Cappella dei Priori nel Palazzo della Signoria, furono condotti sull’arengario del palazzo stesso dove subirono la degradazione da parte del Tribunale del Vescovo. Nello stesso luogo vi erano anche il Tribunale dei Commissari Apostolici e quello del Gonfaloniere e dei Signori Otto di Guardia e Balìa, questi ultimi, i soli che potevano decidere sulla condanna. Dopo la degradazione, i tre frati furono avviati verso il patibolo innalzato nei pressi della Fontana del Nettuno e collegato all’arengario del palazzo da una passerella alta quasi due metri da terra. Sulla forca, alta cinque metri si ergeva una catasta di legna e scope cosparse di olio, pece e polvere da sparo per bombarde perché “meglio ardesse”.
FIORI E PETALI
Fra le urla della folla fu appiccato fuoco a quella catasta che in breve fiammeggiò violentemente, bruciando i corpi oramai senza vita degli impiccati. Le ceneri dei tre frati, del palco e di ogni cosa bruciata con loro, furono portate via con sollecitudine a mezzo di carrette e gettate in Arno dal Ponte Vecchio per evitare che venissero raccolte e fatte oggetto di reliquie da parte dei molti seguaci del Savonarola presenti e mescolati fra la folla. La mattina dopo, il luogo dove si era verificata l’esecuzione apparve tutto coperto di fiori, foglie di palma e petali di rose. Nottetempo, mani pietose avevano voluto rendere omaggio alla memoria dell’ascetico predicatore, iniziando così la tradizione che dura tuttora. Nel punto esatto dove all’epoca avvenne il martirio (dove oggi ha luogo la Fiorita), vi era anticamente un tassello di marmo, che veniva tolto per collocare il travicello quale perno di sostegno al “Saracino” quando si correva tale giostra. Successivamente, al posto dell’antico tassello disposto per questo gioco equestre, c’è ora la lapide circolare che ricorda il punto preciso dove terminò tragicamente i suoi giorni frate Hieronimo. La lapide in granito rosso, porta questa iscrizione in caratteri bronzei: “Dopo quattro secoli fu collocata questa memoria”. Meglio tardi che mai!
I quarti di finale di serie C di tennis alle Cascine
Donna uccisa a Ugnano, fermato un uomo: è un idraulico di 55 anni
Un uomo è stato fermato perché ritenuto l’autore dell’omicidio della donna trovata morta sotto un cavalcavia nella zona di Ugnano.
LE INDAGINI. Si tratta di un idraulico di 55 anni, che abita nella zona di Careggi. Le indagini che hanno portato alla sua individuazione hanno avuto un’accelerata nelle ultime ore.
IN CASA. Le forze dell’ordine l’hanno fermato questa mattina in casa sua, non lontana dall’ospedale fiorentino di Careggi.
L’OMICIDIO. Avrebbe dunque un nome e un volto l’autore dell’omicidio che ha sconvolto Firenze e non solo, quello della donna che lunedì scorso era stata trovata senza vita, nuda e legata a una sbarra a braccia larghe, sotto un cavalcavia tra Firenze e Scandicci.
INTERROGATO. L’uomo è ora interrogato dagli inquirenti, che vogliono far luce fino in fondo su questo caso e su quelli simili avvenuti precedentemente.
IL PREFETTO. “Bravi Polizia e Carabinieri – ha detto il prefetto Luigi Varratta, complimentandosi stamani con il questore Raffaele Micillo e il comandante provinciale dell’Arma Andrea Taurelli Salimbeni – è stato svolto un lavoro straordinario”.
La vicenda: Cadavere di una donna trovato legato a una sbarra sotto un cavalcavia – Donna morta a Ugnano, è giallo: investigatori al lavoro sul caso – Donna morta a Ugnano, continuano le indagini per far luce sul caso
Fiorentina, a Livorno derby per il quarto posto
Un derby per il quarto posto.
QUARTO POSTO. La Fiorentina scende in campo domenica contro il Livorno per assicurarsi il quarto posto in classifica, dopo la sconfitta interna con il Sassuolo. Questo l’obiettivo dei viola nella penultima partita di campionato della stagione, che sarà diretta dal signor Giacomelli.
LA CLASSIFICA. I gigliati di Montella sono attualmente quarti in classifica a 61 punti, quattro in più dell’Inter: una posizione da difendere fino alla fine, quando mancano soltanto due giornate alla conclusione della serie A 2013/14.
LIVORNO E TORINO. Il campionato viola si chiuderà poi la domenica successiva al Franchi contro il Torino, squadra in piena corsa per un posto in Europa League. Tornando alla partita di domenica, il Livorno – dal canto suo – dovrà vincere se vorrà continuare a credere nella salvezza: uno scontro tutto toscano, dunque, dal quale potranno già uscire verdetti.
Tempo buono fino a sabato, poi qualche nuvola: il meteo del weekend in Toscana
In Toscana tempo nel complesso buono fino a sabato con temperature massime fino a 25-26 gradi: lo dice il Lamma. “Sabato prevalenza di sole, Domenica discreto con transito di nubi alte al centro-sud e nubi basse sulle zone settentrionali”, viene spiegato.
SABATO. Ecco quali sono le previsioni meteo per questo weekend nella nostra regione. Sabato 10 maggio è atteso un cielo “sereno o poco nuvoloso con nubi basse in mattinata su Arcipelago settentrionale, litorale a nord di Livorno e Valdarno Inferiore. Nel pomeriggio transito di nubi medio alte e stratificate. In serata sereno o poco nuvoloso con nubi basse in formazione su litorale e Valdarno Medio ed Inferiore”.
DOMENICA. Domenica 11 – continua il Lamma – previsto un tempo “tra parzialmente nuvoloso e nuvoloso con addensamenti di tipo basso temporaneamente più consistenti. In particolare in mattinata deboli precipitazioni saranno possibili sulle province di Massa-Carrara e Lucca. Schiarite più ampie dal pomeriggio specialmente sulle zone centro meridionali. Temperature: in lieve calo nei valori massimi sulle zone settentrionali; in lieve aumento le minime”.
Sant’Orsola apre al pubblico: visite guidate nell’ex convento
Sant’Orsola apre al pubblico. Lo farà in occasione di ”Lav…Ora diversamente”, la kermesse dedicata al lavoro e alla formazione organizzata dalla Provincia di Firenze.
LE VISITE. Nelle giornate di giovedì 15 e venerdì 16 maggio saranno organizzate visite guidate (su prenotazione allo 055.244404) all’interno dell’ex convento di Sant’Orsola e al sito archeologico che ha portato alla luce importanti ritrovamenti in occasione della ricerca sui resti mortali di Lisa Gherardini. I tour saranno condotti da un’archeologa collaboratrice della Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, e saranno preceduti da una performance teatrale, a cura di un attore, sulla storia di Sant’Orsola.
IL COMPLESSO. Durante la visita guidata agli scavi verranno mostrati i risultati dell’indagine archeologica condotta all’interno del complesso conventuale fiorentino, sotto la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. “Nel corso della ricerca – spiega l’archeologo Valeria d’Aquino – sono stati acquisiti dati di grande rilevanza sull’impianto ecclesiale del complesso e su altre quattro aree dell’edificio, offrendo nuovi spunti di riflessione sulla ricostruzione e sulla scansione delle fasi edilizie del convento, nonché sull’evoluzione urbanistica di Firenze nel Basso Medioevo. Il vasto complesso è infatti, come attualmente si vede, frutto di un lungo processo di acquisizioni ed ampliamenti, iniziato, sulla base delle fonti documentarie nel 1309, con la fondazione del convento ad opera di quattro monache benedettine. A partire dalla prima metà del ‘400 il convento, divenuto francescano, intraprende importanti opere di ristrutturazione e rifacimenti, ben identificati nel corso dello scavo archeologico, sino alla dismissione napoleonica. Alla ricerca sul campo, svolta fra il 2011 ed il 2012, che ha permesso di documentare pavimentazioni, vani interrati, un altare , nonché un certo numero di sepolture, si è affiancato lo studio di materiali ceramici e numismatici di grande interesse ed una puntuale raccolta delle fonti documentarie, archivistiche e letterarie”.
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