mercoledì, 7 Maggio 2025
Home Blog Pagina 1146

Al torneo di tennis di Prato torna a vincere un azzurro

0
Al 32° Torneo Internazionale Città di Prato sventola la bandiera italiana con Nicolò Turchetti che in finale sul centrale del Tc Prato con più di 500 persone presenti supera 6-4 7-5 il canadese Alejandro Tabilo e così dopo sei anni da all’Italia il titolo del torneo pratese. Al femminile è la lituana Akvile Parazinskaite a vincere per 6-4 6-3 contro la bella norvegese, con mamma vietnamita, Melanie Stokke. Un bel torneo con un livello molto alto e con finali equilibrate e soprattutto un sole che ha permesso ai tanti spettatori di ammirare un gran tennis. Nella finale femminile va subito avanti la norvegese Stokke fino al 4-1 ma poi non riesce a chiudere ben 10 palle break e alla fine è la lituana a raggiungerla sul 4-4 e poi a fare il break decisivo vincendo 6-4 il set. Nel secondo set stessa situazione con la Stokke che si porta 3-0 ma la giocatrice dell’est prima recupera sul 3-3 e poi conclude 6-3 la gara. Al maschile grande equilibrio tra i due giocatori fino al 4-4 dove Turchetti riesce a fare il break a Tabiro e poi chiude il set 6-4. Nel secondo set va subito 2-0 l’azzurro che tiene il vantaggio fino al 4-3, sussulto del canadese che si porta sul 5-4. Qui il lombardo dapprima pareggia e poi conclude il match con un turno di servizio con due ace e può festeggiare il ritorno alla vittoria azzurra che mancava dal 2008 quando vinse Giannessi. “Sono molto contento e dopo aver vinto con la testa di serie numero due al secondo turno – spiega Turchetti – ho cercato di giocare al massimo perchè mi sentivo in forma. Soprattutto la finale ho giocato il mio miglior tennis spostando l’avversario e questa affermazione fa morale. Il mio obiettivo è entrare tra i primi 100 al mondo”. Ai vincitori sono stati consegnati i Trofei Banca Popolare di Vicenza, Massimo Logli glass system technology e Marini Industrie oltre al Trofeo Loris Ciardi. ” Una settimana di grande tennis – spiega il presidente del Tc Prato, Francesco D’Ambrosi – con sole e tanto pubblico e con due finali equilibrate. Siamo contenti e un grazie a tutto lo staff organizzativo, agli sponsor oltre ai soci che tengono molto a questa manifestazione. Adesso l’appuntamento è per ottobre con le nostre due squadre di serie A1 maschile e femminile oltre a tanti altri avvenimenti”. Il direttore del torneo era Antonio Maccioni e il referee Fabrizio Di Meo con assistenti Alessandro Bartoletti e Gianfranco Gori arbitri di sedia Alesandro Parlini e Massimo Cremasco
Finali
Turchetti b Tabiro 6-4 7-5  
Parazinskaite  b Stokke 6-4 6-3

Il Bisonte San Casciano vince la seconda sfida promozione e si gioca tutto mercoledì 14 aprile 2014

0
L’ashtag ha funzionato. #perchènoicicrediamo. E che ci credesse il pubblico era abbastanza normale, tanto che al PalaIper si sono presentati una cinquantina di rumorosissimi Pellicani Feroci. Ma ci ha creduto anche la squadra, eccome se ci ha creduto. Sfoderando una prestazione pazzesca, ai limiti della perfezione e anche oltre, soprattutto quando Monza si è presentata in vantaggio 2-1 nel quarto set, e poi quando sempre Monza ha recuperato tre punti di svantaggio nel tie break e ha avuto nelle mani due promozione-point. Lì l’autostima di chiunque sarebbe potuta finire sotto terra, ma non quella de Il Bisonte, che non ha avuto paura, che non ha tremato, ma ha continuato a spingere e a far punti. E forse è stata la Saugella a soffrire della sindrome braccino: al secondo match point annullato tutti hanno capito che l’impresa si poteva fare, e prima è arrivato l’ennesimo muro della Giovannelli (otto in totale), poi una lucidissima Vingaretti (da record con 4 punti) ha cercato le mani della donna dei punti che contano e che bruciano, Siliva Lotti, e la schiacciatrice di San Miniato l’ha premiata con il mani-fuori che ha regalato alle azzurrine la possibilità di lottare ancora per la promozione dopo quasi due ore e mezzo di battaglia infinita. Ma come non citare il capitano Mastrodicasa, sempre decisiva nei momenti che contano, le difese del libero Parrocchiale, l’esperienza della Koleva quando contava, l’intelligenza pallavolistica della Pietrelli e l’utilità dalla panchina di Villani. Tutte insieme per un sogno, quello della promozione, che prosegue mercoledì con la bella a Santa Croce (alle 20,30), con la consapevolezza che un Bisonte così, capace di rinascere dalla buca e di annullare due match point, può compiere qualunque miracolo.
Francesca Vannini schiera Vingaretti in palleggio, Koleva opposto, Pietrelli e Lotti in banda, Mastrodicasa e Giovannelli centrali e Parrocchiale libero, mentre Mazzola risponde con Balboni in palleggio, Garavaglia opposto, Bonetti e Viganò schiacciatrici, Bruno e Facchinetti al centro e Bisconti libero.
Nel primo set il primo allungo è di Monza, con la ricezione de Il Bisonte che balla e Bonetti e Garavaglia che puniscono. Un turno di servizio di Koleva permette di pareggiare sull’11-11, poi dal 16-14 un bel turno in servizio di Lotti permette alle azzurrine di mettere per la prima volta la testa avanti (16-17). Pietrelli allunga (16-19), entra Aricò per Garavaglia e sul 19-21 Mazzola riprova Nomikou per Viganò in battuta, con la Saugella che riduce il gap (20-21). E’ poi Bonetti ad impattare con due attacchi dal 21-23 al 23-23, ma Il Bisonte non si scoraggia e chiude con Giovannelli e Lotti.
Nel secondo set c’è ancora grande equilibrio, anche se la Saugella prova a scappare con Garavaglia (9-7) e poi con due punti di Bruno (12-8). Un turno in battuta di Koleva apre la rimonta (12-11), poi si scatena Mastrodicasa e pareggia con una fast e un muro (13-13), fino al sorpasso con uno splendido tocco di seconda di Vingaretti (15-16). Qui però qualcosa si inceppa, va in battuta una super Bonetti e scava il solco (20-16): Vannini prova Villani per Lotti, e la numero nove, insieme a Koleva, accorcia (21-19), ma qui si sveglia Viganò che con quattro punti di fila pareggia i conti (25-19).
Nel terzo Il Bisonte parte forte con Koleva (0-3 e poi 5-8), ma il solito turno in battuta di Bonetti è micidiale, e Garavaglia pareggia, facendosi però male: entra Aricò, e una Bonetti scatenata piazza l’allungo (17-14). Entra Villani per Lotti, ma Monza è pazzesca nelle sue difese impossibili, e quando un punto impossibile viene portato a casa dalle locali si capisce che il set è girato, con Bonetti che in battuta mette ancora in difficoltà le azzurrine e la Saugella che chiude 25-18.
Il Bisonte però non è morto, e con l’orgoglio riesce a partire forte nel quarto (5-8). Monza recupera con Aricò (13-14), ma è impossibile mantenere il livello di difesa dei precedenti due set e Pietrelli ne approfitta due volte per riallungare (13-17). Sul 16-20 entra Nomikou in battuta, ma sbaglia, e un punto più muro di Lotti danno il la all’allungo fino al 17-25 firmato Koleva da seconda linea.
Il tie break è bellissimo: Giovannelli da una parte e Viganò dall’altra guidano le squadre (4-4), poi Mastrodicasa, Lotti e Koleva creano il primo allungo (5-8). Monza ha la forza di pareggiare con Aricò e Viganò (9-9), la nuova fuga è firmata da una super Giovannelli (9-12), ma tre punti di fila di Bruno rimettono di nuovo tutto in gioco (12-12). E’ una battaglia incredibile, Viganò firma il primo match point (14-13), ed entra Nomikou per la battuta, ma sbaglia (14-14). Altro errore di Bruno (14-15), match point Azzurra annullato da Bonetti (15-15), così come il successivo (16-16). Entra Garbet per Facchinetti, ancora l’immensa Bonetti dà alla Saugella un’altra chance promozione (17-16), ma Mastrodicasa annnulla in fast (17-17), un muro di Giovannelli apre di nuovo la strada della bella (17-18) e Lotti risolve per il tripudio del pubblico di fede azzurra.
 
SAUGELLA TEAM MONZA 2
IL BISONTE SAN CASCIANO 3
SAUGELLA TEAM MONZA: Bruno 13, Viganò 21, Garavaglia 7, Balboni 1, Saveriano ne, Rinaldi ne, Bonetti 26, Garbet, Facchinetti 10, Nomikou, Pastrenge (L2) ne, Aricò 7, Bisconti (L1). All. Mazzola.
IL BISONTE SAN CASCIANO: Mastrodicasa 16, Focosi ne, Lotti 13, Giovannelli 18, Villani 2, Parrocchiale (L), Savelli ne, Pietrelli 15, Koleva 15, Vingaretti 4. All. Vannini.
Arbitri: Fretta – Pristerà.
Parziali: 23-25, 25-19, 25-18, 17-25, 17-19.
Note – durata set: 30’, 27’, 29’, 24’, 24’; muri punto: Monza 15, Il Bisonte 13; ace: Monza 4, Il Bisonte 3.

L’Isolotto Calcio a 5 in semifinale scudetto

0
L’Isolotto Firenze C5 batte per 4-2 con doppietta di Carla Duco, gol di Leticia Martin Cortes e suggello di Milena Gasparini Ribeiro, in un match praticamente mai in discussione al PalaIsolotto di via dei Bassi, il Kick Off di San Donato Milanese, nel ritorno dei quarti di finale dei play-off scudetto e, in virtù del pareggio per 1-1 dell’andata, accede alle semifinali scudetto. E se già il traguardo di approdare per la prima volta ai play off era da considerarsi importante, ora, dopo due turni superati, c’è la gioia di essere, comunque vada, tra le migliori quattro squadre della serie A del calcio a 5 femminile italiano, un risultato di portata storica.
L’avversario sarà la Ternana, che ha eliminato il Montesilvano soltanto dopo una estenuante maratona di due tempi supplementari: sconfitta per 6-5 in trasferta negli extra time, con gol decisivo di Amparo a due minuti dalla fine del secondo supplementare, dopo aver vinto all’andata in casa per 4-2. Domenica prossima per le fiorentine trasferta in Umbria; fra quindici giorni, domenica 25, il ritorno in casa. La Ternana e l’Isolotto si erano già affrontate in doppia sfida a cavallo del’ultimo dell’anno per gli spareggi per l’accesso alla Final Eight di Coppa Italia. Prevalsero le umbre, ma da allora la squadra gigliata è cresciuta molto, sotto tutti i punti di vista.
“Adesso – conferma il tecnico dell’Isolotto Maurizio Colella – i pronostici e i valori non contano più. Per vedere chi la spunterà e raggiungerà la finale scudetto conterà soprattutto la forza fisica a disposizione, oltre che l’aspetto psicologico: saranno due componenti decisive. Intanto devo dire che in questo confronto col Kick Off abbiamo affrontato una grande squadra, ci hanno messo in difficoltà, e per questo c’è ancora più soddisfazione nell’aver raggiunto un risultato davvero di grande importanza. Le due partite contro le lombarde sono state entrambe belle e intense, però molto corrette. Credo sia stato un bello spot per il calcio femminile”.

La paura degli chef e il pesce da museo

0

In tv capita sempre più spesso di vedere programmi di cucina dove i protagonisti sono degli chef cattivissimi. Se un concorrente nella zuppa ci mette due grammi in più di sale, questi chef si arrabbiano come se gli avessero detto che la loro mamma è una giostra del luna park: basta pagare per farci un giro sopra!

PESCE-FOSSILE

Queste trasmissioni mi terrorizzano: a pranzo, quando mi cucino l’uovo al tegamino, ho paura che da un momento all’altro dallo sgabuzzino spunti fuori Carlo Cracco e mi dica “quest’uovo al tegamino è come te: fa schifo! Per punizione mangiati i gusci”. Lo ammetto senza problemi: io non sono portato a cucinare. Una volta ho tentato di fare il pesce arrosto. Purtroppo l’ho dimenticato nel forno acceso per sei ore, quando l’ho tirato fuori nella teglia c’era solo un fossile. Come pesce era immangiabile, ma come scoperta archeologica era sensazionale. Me lo hanno richiesto almeno cinque musei d’Italia!

ARTE E CUCINA

Mia moglie invece quando cucina fa mille cose assieme. L’altro giorno mentre telefonava con una mano cucinava e con l’altra spolverava. Ora in casa ho gli spaghetti splendenti ma anche il telefono grigliato! Non capisco tutta questa importanza che danno alla cucina, tutto sommato si tratta di nutrirsi! Faccio fatica a considerare la cucina come una forma d’arte. Un’opera d’arte rimane, sopravvive nel tempo. Un quadro di Picasso sarà bello anche fra 100 anni. Ma un piatto di trippa, anche se cucinato benissimo, dopo tre giorni se provi a darlo al gatto, quello ti denuncia per maltrattamenti al telefono azzurro! Spero tanto che questo articolo non lo legga mai Carlo Cracco, mi dispiacerebbe morire così giovane!


 

La Fiorita

Maggio, quinto mese dell'anno nel calendario, il cui nome forse deriva dalla dea romana Maia, fino da tempi antichissimi si distingue dagli altri mesi per il rifiorire intenso della natura che in questo periodo assume nuova vitalità con l'esplosione della vegetazione e la profumata fioritura delle rose (dette maggesi) e delle ginestre; di ciò, anche Dante lascia testimonianza con i noti versi: L'aura di maggio muovesi ed olezza.

LA CERIMONIA

Nella tradizione cattolica questo mese è dedicato fino dal XII secolo alla Beata Vergine Maria ed era uso a Firenze infiorare ed inghirlandare tutti i tabernacoli. I colori e i fiori del maggio cittadino sono, inoltre i protagonisti del ricordo ancora oggi rievocato, di un avvenimento storico che segnò, forse più di ogni altro, il passaggio di Firenze dal XV al XVI secolo. Infatti, il 23 maggio di ogni anno ha luogo in Piazza della Signoria la cerimonia della Fiorita. Celebrata una messa nella Cappella dei Priori in Palazzo Vecchio, si forma un corteo di frati domenicani e di cittadini, con alla testa le autorità comunali, civili e religiose, che scende nella sottostante Piazza della Signoria dove i convenuti spargono petali di rose, tra rami di palme, sulla lapide circolare situata sul lastrico della piazza, che segna il punto dove fu impiccato e arso Fra’ Girolamo Savonarola assieme ai suoi due confratelli Fra’ Domenico Buonvicini da Pescia e Fra’ Silvestro Maruffi da Firenze. Dopo tale rito il corteo, aperto da una folta rappresentanza del Calcio Storico Fiorentino, raggiunge Ponte Vecchio, dalle cui spallette centrali vengono gettati petali di fiori nelle sottostanti acque dell’Arno, a similitudine delle ceneri dei tre frati così disperse subito dopo l’esecuzione del loro martirio.

L'INIZIATIVA

Questa odierna cerimonia prende origine dalla pietosa, spontanea iniziativa popolare che vide, la mattina dopo la morte del predicatore con i due confratelli, il luogo del supplizio coperto di fiori. A pochi metri dalla fontana del Nettuno, sul lastrico della piazza si trova una lapide circolare in granito rosso con caratteri bronzei, che segna e ricorda il punto esatto dove fu impiccato ed arso fra’ Girolamo Savonarola. Era l’alba del 23 maggio 1498, vigilia dell’Ascensione, quando Savonarola con i due frati domenicani, dopo aver ascoltato la santa messa nella Cappella dei Priori nel Palazzo della Signoria, furono condotti sull’arengario del palazzo stesso dove subirono la degradazione da parte del Tribunale del Vescovo. Nello stesso luogo vi erano anche il Tribunale dei Commissari Apostolici e quello del Gonfaloniere e dei Signori Otto di Guardia e Balìa, questi ultimi, i soli che potevano decidere sulla condanna. Dopo la degradazione, i tre frati furono avviati verso il patibolo innalzato nei pressi della Fontana del Nettuno e collegato all’arengario del palazzo da una passerella alta quasi due metri da terra. Sulla forca, alta cinque metri si ergeva una catasta di legna e scope cosparse di olio, pece e polvere da sparo per bombarde perché “meglio ardesse”.

FIORI E PETALI

Fra le urla della folla fu appiccato fuoco a quella catasta che in breve fiammeggiò violentemente, bruciando i corpi oramai senza vita degli impiccati. Le ceneri dei tre frati, del palco e di ogni cosa bruciata con loro, furono portate via con sollecitudine a mezzo di carrette e gettate in Arno dal Ponte Vecchio per evitare che venissero raccolte e fatte oggetto di reliquie da parte dei molti seguaci del Savonarola presenti e mescolati fra la folla. La mattina dopo, il luogo dove si era verificata l’esecuzione apparve tutto coperto di fiori, foglie di palma e petali di rose. Nottetempo, mani pietose avevano voluto rendere omaggio alla memoria dell’ascetico predicatore, iniziando così la tradizione che dura tuttora. Nel punto esatto dove all’epoca avvenne il martirio (dove oggi ha luogo la Fiorita), vi era anticamente un tassello di marmo, che veniva tolto per collocare il travicello quale perno di sostegno al “Saracino” quando si correva tale giostra. Successivamente, al posto dell’antico tassello disposto per questo gioco equestre, c’è ora la lapide circolare che ricorda il punto preciso dove terminò tragicamente i suoi giorni frate Hieronimo. La lapide in granito rosso, porta questa iscrizione in caratteri bronzei: “Dopo quattro secoli fu collocata questa memoria”. Meglio tardi che mai!

I quarti di finale di serie C di tennis alle Cascine

0
In entrambe le contendenti ci sono elementi di categoria superiore a dimostrazione che questo campionato è diventato veramente interessante e appetibile anche per giocatori ancora in gran spolvero. La squadra massese, terza favorita del seeding, ha tennisti della forza di Luca Piolanti (22), Luca Pippi (23), Davide Della Tommasina (23), Francesco Martini (28) oltre a giocatori di categoria quali Matteo Bigini (32), Enrico Pellicani (34), Massimiliano Ricci (34), Eugenio Devoto (35) e Giacomo Iardella (35). Come si può notare, si tratta di un team forte nelle prime quanto nelle seconde linee pronto a raggiungere l’obiettivo minimo che è quello di approdare nella terza fase del campionato, quella decisiva per la promozione in serie B.
Dal canto suo il club delle Cascine potrà contare su tre giovani di belle speranze come il figlio d’arte Pietro Fanucci (23), Paolo Montemurro (28) e David Coppini (31) a cui aggiunge la notevole esperienza di Pietro e Lorenzo Pennisi, di Jacopo Galgani e di Fabrizio Fanucci, storico coach di Filippo Volandri. In formazione anche il giovanissimo Lorenzo Pelagatti (33). Certo i favori del pronostico, stante le formazioni, vanno in direzione Massa, ma la squadra fiorentina è pronta a sovvertire il pronostico giocando anche la carta casalinga. Insomma un match tutto da seguire che sarà disputato domenica 11 maggio a partire dalle ore 9.00 con ingresso libero.

Donna uccisa a Ugnano, fermato un uomo: è un idraulico di 55 anni

Un uomo è stato fermato perché ritenuto l’autore dell’omicidio della donna trovata morta sotto un cavalcavia nella zona di Ugnano.

LE INDAGINI. Si tratta di un idraulico di 55 anni, che abita nella zona di Careggi. Le indagini che hanno portato alla sua individuazione hanno avuto un’accelerata nelle ultime ore.

IN CASA. Le forze dell’ordine l’hanno fermato questa mattina in casa sua, non lontana dall’ospedale fiorentino di Careggi.

L’OMICIDIO. Avrebbe dunque un nome e un volto l’autore dell’omicidio che ha sconvolto Firenze e non solo, quello della donna che lunedì scorso era stata trovata senza vita, nuda e legata a una sbarra a braccia larghe, sotto un cavalcavia tra Firenze e Scandicci.

INTERROGATO. L’uomo è ora interrogato dagli inquirenti, che vogliono far luce fino in fondo su questo caso e su quelli simili avvenuti precedentemente.

IL PREFETTO. “Bravi Polizia e Carabinieri – ha detto il prefetto Luigi Varratta, complimentandosi stamani con il questore Raffaele Micillo e il comandante provinciale dell’Arma Andrea Taurelli Salimbeni – è stato svolto un lavoro straordinario”.

La vicenda: Cadavere di una donna trovato legato a una sbarra sotto un cavalcavia Donna morta a Ugnano, è giallo: investigatori al lavoro sul caso Donna morta a Ugnano, continuano le indagini per far luce sul caso

Fiorentina, a Livorno derby per il quarto posto

0

Un derby per il quarto posto.

QUARTO POSTO. La Fiorentina scende in campo domenica contro il Livorno per assicurarsi il quarto posto in classifica, dopo la sconfitta interna con il Sassuolo. Questo l’obiettivo dei viola nella penultima partita di campionato della stagione, che sarà diretta dal signor Giacomelli.

LA CLASSIFICA. I gigliati di Montella sono attualmente quarti in classifica a 61 punti, quattro in più dell’Inter: una posizione da difendere fino alla fine, quando mancano soltanto due giornate alla conclusione della serie A 2013/14.

LIVORNO E TORINO. Il campionato viola si chiuderà poi la domenica successiva al Franchi contro il Torino, squadra in piena corsa per un posto in Europa League. Tornando alla partita di domenica, il Livorno – dal canto suo – dovrà vincere se vorrà continuare a credere nella salvezza: uno scontro tutto toscano, dunque, dal quale potranno già uscire verdetti.

Tempo buono fino a sabato, poi qualche nuvola: il meteo del weekend in Toscana

In Toscana tempo nel complesso buono fino a sabato con temperature massime fino a 25-26 gradi: lo dice il Lamma. “Sabato prevalenza di sole, Domenica discreto con transito di nubi alte al centro-sud e nubi basse sulle zone settentrionali”, viene spiegato.

SABATO. Ecco quali sono le previsioni meteo per questo weekend nella nostra regione. Sabato 10 maggio è atteso un cielo “sereno o poco nuvoloso con nubi basse in mattinata su Arcipelago settentrionale, litorale a nord di Livorno e Valdarno Inferiore. Nel pomeriggio transito di nubi medio alte e stratificate. In serata sereno o poco nuvoloso con nubi basse in formazione su litorale e Valdarno Medio ed Inferiore”.

DOMENICA. Domenica 11 – continua il Lamma – previsto un tempo “tra parzialmente nuvoloso e nuvoloso con addensamenti di tipo basso temporaneamente più consistenti. In particolare in mattinata deboli precipitazioni saranno possibili sulle province di Massa-Carrara e Lucca. Schiarite più ampie dal pomeriggio specialmente sulle zone centro meridionali. Temperature: in lieve calo nei valori massimi sulle zone settentrionali; in lieve aumento le minime”.

Sant’Orsola apre al pubblico: visite guidate nell’ex convento

Sant’Orsola apre al pubblico. Lo farà in occasione di ”Lav…Ora diversamente”, la kermesse dedicata al lavoro e alla formazione organizzata dalla Provincia di Firenze.

LE VISITE. Nelle giornate di giovedì 15 e venerdì 16 maggio saranno organizzate visite guidate (su prenotazione allo 055.244404) all’interno dell’ex convento di Sant’Orsola e al sito archeologico che ha portato alla luce importanti ritrovamenti in occasione della ricerca sui resti mortali di Lisa Gherardini. I tour saranno condotti da un’archeologa collaboratrice della Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, e saranno preceduti da una performance teatrale, a cura di un attore, sulla storia di Sant’Orsola.

IL COMPLESSO. Durante la visita guidata agli scavi verranno mostrati i risultati dell’indagine archeologica condotta all’interno del complesso conventuale fiorentino, sotto la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. “Nel corso della ricerca – spiega l’archeologo Valeria d’Aquino – sono stati acquisiti dati di grande rilevanza sull’impianto ecclesiale del complesso e su altre quattro aree dell’edificio, offrendo nuovi spunti di riflessione sulla ricostruzione e sulla scansione delle fasi edilizie del convento, nonché sull’evoluzione urbanistica di Firenze nel Basso Medioevo. Il vasto complesso è infatti, come attualmente si vede, frutto di un lungo processo di acquisizioni ed ampliamenti, iniziato, sulla base delle fonti documentarie nel 1309, con la fondazione del convento ad opera di quattro monache benedettine. A partire dalla prima metà del ‘400 il convento, divenuto francescano, intraprende importanti opere di ristrutturazione e rifacimenti, ben identificati nel corso dello scavo archeologico, sino alla dismissione napoleonica. Alla ricerca sul campo, svolta fra il 2011 ed il 2012, che ha permesso di documentare pavimentazioni, vani interrati, un altare , nonché un certo numero di sepolture, si è affiancato lo studio di materiali ceramici e numismatici di grande interesse ed una puntuale raccolta delle fonti documentarie, archivistiche e letterarie”.

Leggi anche: Una nuova pagina per Sant’Orsola: qua la kermesse sul lavoro