mercoledì, 17 Settembre 2025
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Da Firenze a Dharamsala per il Tibet

In queste ore arrivano dal Tibet e dall’India notizie preoccupanti, l’esercito cinese ha circondato i tre piu’ grandi monasteri di Lhasa, la capitale del Tibet, dove da giorni i monaci protestano in occasione del cinquantesimo anniversario della rivolta contro l’occupazione cinese. Anche a Dharamsala, città dell’India settentrionale, divenuta la capitale del governo tibetano in esilio, e meta di numerosi profughi tibetani, si vivono ore di tensioni a causa degli arresti e della detenzione di oltre 100 dei partecipanti alla “Marcia fino in Tibet”.

Alla Marcia partecipano due fiorentini Matteo Mecacci e Marco Perduca, rappresentanti all’Onu del Partito Radicale Transnazionale, che dal 10 marzo si trovano in India e che stanno seguendo gli sviluppi dell’iniziativa nonviolenta. Obiettivo della marcia, che durerà sei mesi, è quello di giungere al confine con la Cina nella prossima estate, per ottenere dalle autorità cinesi, nell’anno delle Olimpiadi, la riapertura del confine e il riconoscimento della libertà di movimento.

Matteo Mecacci e Marco Perduca, candidato in Toscana alle prossime elezioni al senato nelle file del Partito Democratico, che si trovano ancora in India, hanno aderito allo sciopero della fame iniziato dalle monache e dai monaci tibetani condannati a 14 giorni di fermo per essersi rifiutati di firmare un impegno a non proseguire la marcia, e che rischiano fino a 5 anni di carcere in base ad una legge che regola la presenza degli stranieri in India.

In collegamento da Dharamsala hanno dichiarato che la loro presenza rappresenta “il sostegno alla lotta dei tibetani per la democrazia, in Cina innanzitutto, perchè il riconoscimento ed il rispetto dei diritti umani in Tibet passa attraverso il riconoscimento ed il rispetto dei diritti umani dei cittadini cinesi”.

Prestiti per studenti

Su proposta dell’assessore all’istruzione, formazione e lavoro, Gianfranco Simoncini, la giunta ha dato il via libera, nell’ultima seduta, a un nuovo servizio di “prestito fiduciario” per gli studenti che frequentano gli atenei toscani.

Le nuove forme di accesso al credito per gli studenti universitari saranno rese possibili da un accordo, che sarà stipulato a breve, fra banche e Regione Toscana e che renderà disponibile un sostegno economico agevolato, da utilizzare in maniera flessibile sia nelle modalità che nei tempi, per far fronte ai costi connessi all’istruzione universitaria.

Si tratta di uno strumento in più, che si affianca a quelli più tradizionali delle borse di studio, dei contributi per alloggi e mense, per ampliare le opportunità degli studenti di proseguire nel percorso universitario e scongiurare gli abbandoni, ancora elevati in questo percorso di studi.

La Regione, come spiega l’assessore, cerca così di contribuire a far fare un salto di qualità al sistema dell’istruzione superiore, rendendolo più forte e adeguato alle esigenze di competitività della Toscana.

Il prestito fiduciario è una formula del tutto nuova, che sarà avviata, in forma sperimentale, dal prossimo anno accademico (i bandi Ardsu sono previsti per il prossimo mese di luglio). La Regione ha costituito un fondo di 712 mila 251 euro che servirà ad Artea (l’ente regionale incaricato della gestione del fondo di garanzia) a rilasciare le garanzie necessarie ad accendere i prestiti.

A beneficiare del prestito possono essere tutti gli studenti universitari che frequentano le Università della Toscana e che risultino iscritti al terzo anno di una laurea triennale, agli ultimi tre anni di una laurea specialistica a ciclo unico, a corsi di specializzazione, a dottorati di ricerca, al terzo e quarto anno del corso di scienza della formazione primaria dell’Università di Firenze.

La decisione della Regione è stata quella di aprire al massimo le possibilità di accesso, consentendo così anche a stranieri e fuori sede (che sono circa il 30% degli iscritti) di richiedere il prestito.

Per accedere al prestito gli studenti devono avere alcuni requisiti di reddito e di merito: attestare un valore ISEE (indicatore situazione economica equivalente) del nucleo familiare non superiore a 40 mila euro e possedere i requisiti richiesti per le borse di studio (ottenere un numero minimo di crediti secondo l’anno di iscrizione, non essere fuori corso, ecc).

Le domande devono essere presentate all’Azienda regionale per il diritto allo studio di riferimento che, verificato il possesso dei requisiti degli aspiranti beneficiari, approva la graduatoria e la comunica all’Artea e alle banche che aderiscono al progetto.

L’apertura di credito, fino ad un massimo di 5000 euro l’anno, avrà durata di tre anni, fino alla somma complessiva di 15 mila euro. Al termine dei tre anni lo studente potrà richiedere alla banca un prestito personale per saldare il suo debito, che potrà essere rimborsato in un periodo variabile, che non potrà superare comunque i cinque anni.

La Fiorentina pesca il Psv Eindhoven

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Questo il tabellone completo dei quarti di finale di Coppa Uefa:
Bayer Leverkusen-Zenit San Pietroburgo
Rangers Glasgow-Sportinng Lisbona
Bayern Monaco-Getafe
Fiorentina-PSV Eindhoven


Sono state decise anche le semifinali di Coppa Uefa. La Fiorentina, se supererà gli olandesi del PSV, incontrerà la vincente di Ranger-Sporting il 24 aprile, con la prima partita in trasferta. L’altra semifinale sarà tra le vincenti di Bayer Leverkusen-Zenit e Bayern Monaco-Getafe.

Il primo commento arriva dal Direttore Sportivo Pantaleo Corvino: “Avrei preferito affrontare subito il Bayern Monaco. Ora affronteremo questa sfida come tutte le altre: con determinazione con orgoglio e con onore”.

“CONCRETA”: la ceramica a Certaldo

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Dopo il successo dell’edizione 2007, con 6.000 visitatori in due mesi, questa seconda edizione, che si protrarrà fino al 30 giugno, punta i riflettori su alcuni dei nomi più affermati della ricerca artistica contemporanea internazionale – Babel, Woodman, Mair Zischg, Polseno – affiancandoli a nomi promettenti italiani come quelli di Rontini e Nocentini.

CONCRETA è un progetto sulla ceramica contemporanea, nato per affermare l’importanza e attualità di questo materiale in un panorama artistico contemporaneo spesso inflazionato da fotografia, video e performance. Un’esposizione che fa parte di un progetto culturale ampio, in un luogo – Certaldo e l’Empolese-Valdelsa tutto – dove terracotta e ceramica sono elementi essenziali della di storia e bellezze secolari come mostra Palazzo Pretorio, con la facciata quattrocentesca di mattoni rossi di terracotta e gli stemmi robbiani di ceramica.

L’esposizione è curata da esperti del settore: Gian Lorenzo Anselmi, della Galleria Gulliver di Marciana Marina, e l’Associazione Culturale “La Meridiana” di Pietro Elia Maddalena, scuola che dal 1980 forma a Certaldo i futuri artisti della ceramica con maestri internazionali.

Il rapporto tra CONCRETA, Scuola internazionale di ceramica “La Meridiana” e Comune di Certaldo, darà vita nel corso dell’esposizione a Laboratori di ceramica ed incontri con alcuni artisti, rivolti sia ai ceramisti in cerca di occasioni formative che ai cittadini; artisti che poi saranno disponibili anche per condurre gruppi di cittadini in visita guidata alla mostra.

Gli artisti esporranno nel giardino e nelle sale del Palazzo Pretorio, ma anche nel loggiato di Casa Boccaccio, con opere create appositamente per gli spazi. Situazioni che verranno fissate, anche quest’anno, nel “catalogo ambientato”, con foto di Andrea Messana e con testo critico di Franco Bertoni, responsabile della ceramica del ‘900 al Museo della Ceramica di Faenza.

E’ di scena Norimberga

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L’evento è organizzato dalla Regione nell’ambito delle iniziative per il Giorno della Memoria 2008. Lo spettacolo nasce da un’idea di Luigi Di Majo che, insieme ad un gruppo di avvocati romani, ha deciso di ripercorrere le vicende del Processo basandosi sugli atti ufficiali, i documenti, le testimonianze, i dossier segreti riproponendo le varie fasi del processo e cercando di ricreare il più possibile l’atmosfera di quei drammatici giorni.

Interverranno l’assessore regionale alla cultura Paolo Cocchi e Marco De Paolis, Pubblico ministero nei processi per le stragi di Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema.

L’Arno ha sete

La quantità media di acqua defluita nel novembre 2007 nella località Nave di Rosano, a Pontassieve, è stata infatti di 7,11 metri cubi al secondo, contro i 56,11 metri cubi medi del novembre degli ultimi sei anni.

Oltre che nel mese cruciale per il principale fiume toscano è stato pessimo anche l’andamento delle portate dei mesi di ottobre e dicembre rispettivamente con 7,28 e 12,23 mc/sec contro i 24,34 e 76,7 delle medie dei sei anni precedenti.

Il calo percentuale registrato in ottobre è stato del 70% e dell’84% quello di dicembre. E’ questo uno dei più macroscopici effetti della diminuzione delle precipitazioni che ha colpito anche la Toscana, che tra i vari problemi ambientali mostra una persistente siccità, un aumento dei fenomeni climatici estremi e dell’erosione costiera.

L’annuncio è stato fatto questa mattina, a San Paolo del Brasile, dall’assessore regionale alle risorse idriche, alla protezione del suolo e alla biodiversità, che è intervenuto al terzo meeting latino americano e caraibico sui cambiamenti climatici.

La sua relazione è stata dedicata alle strategie della Toscana per affrontare i cambiamenti climatici e per l’adattamento al clima del futuro. Tra i fenomeni più eclatanti c’è anche l’aumento di 1,2 gradi della temperatura della superficie dei mari toscani, che in trent’anni (1976-2005) è passata dai 17,6 ai 18,8°.

La Toscana con i suoi 108.734 milioni di tonnellate di massa arborea, resta la regione italiana con la maggiore quantità di alberi in grado di catturare l’anidride carbonica, seguita a grande distanza dal Piemonte che può contare su 94.386 milioni di tonnellate.

L’assessore ha illustrato poi i dieci punti per una Toscana più sostenibile a partire dall’ora settimanale di educazione al paesaggio, proposta a tutte le scuole, dall’1% del pil locale da destinare alla riduzione dell’effetto serra, alla volontà diaumentare del 20% l’uso delle fonti energetiche rinnovabili e di istituire il Registro regionale delle emissioni di CO2, di limitare l’espansione edilizia, privilegiare il recupero,liberare i centri dalle auto, ostacolare la rendita, favorire gli investimenti, contrastare lo sfruttamento del suolo per far cassa, costruire bioarchitettonicamente, favorire il risparmio e il riuso dell’acqua, ridurre la quantità di rifiuti, aumentando la raccolta differenziata,organizzare una mobilità sostenibile con trasporto pubblico efficiente e favorire produzioni agricole locali a basso impatto ambientale.

Parlando di fronte ad una platea di delegati provenienti da ogni parte del mondo, l’assessore ha spiegato come la Regione ha fatto propri i tre obiettivi 20-20-20 entro il 2020 stabiliti dall’Unione Europea per la riduzione dei consumi e delle emissioni di gas serra in atmosfera con il contemporaneo aumento dell’energia prodotta utilizzando fonti rinnovabili.

L’assessore regionale ha concluso affermando che la Toscana intende collaborare con quelle regioni che hanno già iniziato a lavorare su questi temi, come i Paesi baschi, lo stato di San Paolo, le Fiandre, la Catalogna e altri, al fine di ampliare la conoscenza dei fenomeni e costituire centri di eccellenza per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico.

Per questo la Regione si propone di mettersi in rete con altre realtà, per uno scambio di esperienze, e sviluppare una ricerca congiunta. I terreni privilegiati d’azione saranno quelli della biodiversità, il turismo e la mobilità sostenibili, l’eco-efficienza anche nei settori produttivi. In ciascuno di questi settori la Toscana ritiene il forum latino americano un’ottima palestra per sperimentare una cooperazione a livello mondiale.

Elezioni, è polemica nell’Udc

“Razzanelli, pur con tutti i suoi difetti caratteriali, è uno che sa raccogliere il consenso”, continua Conti. Il promotore del referendum sulla tramvia ci ha provato: ha proposto la sua candidatura, ha incontrato Pierferdinando Casini, ha smosso le acque all’interno del partito. Ma alla fine la prima scelta dell’Udc per il Senato è stato Gianfranco D’Onofrio, e Razzanelli ha rifiutato l’offerta di un secondo o terzo posto in lista. “Che peccato – ripete Gianni Conti –. Mario poteva garantirci qualcosa in più in termini di voti”.

Ma lei, da segretario fiorentino, non poteva spingere per la sua candidatura?
“Nella formazione delle liste io non ci ho messo mano. Nel bene e nel male. La verità è che ormai siamo tutti colonizzati dai partiti nazionali, noi del livello territoriale abbiamo solo il compito di segnalare”.

Sembra molto deluso e disilluso.
“Questo meccanismo elettorale è vergognoso. Comunque le liste dell’Udc sono equilibrate. Ci sono professionisti, molte donne e molti giovani: la società fiorentina e toscana è abbastanza rappresentata. Non ci sono veline né uomini d’immagine. Se fosse una squadra di calcio, direi che è una squadra operaia”.

Come vede il versante toscano della sfida elettorale?
“Al Senato per noi sarà molto dura. Per far eleggere un senatore serve l’8 per cento, praticamente un triplo salto con l’asta. Per questo avrei voluto Razzanelli come capolista. Comunque noi siamo un partito di frontiera e di cerniera, ci batteremo fino all’ultimo minuto”.

Non sperate di intercettare una parte dell’elettorato cattolico del Pd?
“Penso che prenderemo un po’ di voti dagli elettori della vecchia sinistra democristiana. Li vedo molto a disagio, da quando Veltroni ha aperto le porte ai radicali. Il problema è che noi veniamo da una mini-scissione interna, con Giovanardi e i suoi che sono entrati nel Pdl, e in Toscana i giovanardiani erano una componente importante. Sia per i numeri che per le persone, gente di spessore e intelligenza”.

Insomma non vede grandi prospettive per l’Udc fiorentina e toscana.

“Qui l’apparato post-comunista è ancora molto robusto. Più che a livello politico, qualcosa cambierà in meglio con le elezioni amministrative del 2009. Ma per il demerito di chi ha governato finora, non per merito delle opposizioni”.

 

Castello, si riparte

Fondiaria-Sai, proprietaria dell’area, ha annunciato che venderà i terreni destinati ad ospitare gli uffici pubblici. E Regione e Provincia, d’intesa con il Comune, compreranno.

Lanceranno un concorso internazionale di progettazione e poi la gara d´appalto per costruire le nuove sedi. Questo il copione dell’iter sottoscritto in un accordo procedurale avvenuto ieri mattina tra Regione, Provincia e Comune, che salverà il progetto del nuovo quartiere al di là del viale XI Agosto.

Ma mentre l’ente toscano e Palazzo Vecchio sono convintissimi dell’operazione – scelte sottoscritte peraltro nel gennaio 2006 in un protocollo d’intesa avviato per pianificare la localizzazione della sede regionale, provinciale e di un complesso scolastico da 4000 studenti – la Provincia prende tempo, anche se è stato superato l’ostacolo della gara pubblica che aveva imposto la frenata dei mesi scorsi.

Dando la propria disponibilità a vendere, Fondiaria-Sai ha infatti rinunciato all’esclusiva sulla costruzione, prevista nella convenzione firmata con Regione e Comune nel 2000. La svolta è stata favorita dalla novità introdotta dall´ultima Finanziaria, che ha di fatto equiparato i valori dell´esproprio di un terreno a quello di mercato.

Per la Provincia si tratta di un passo avanti, «appreso con soddisfazione » si legge in una nota, dopo la precedente presa di posizione del suo presidente Renzi sulla necessità di usare l’evidenza pubblica per la realizzazione dell’insediamento, e quindi non accettare l’obbligo di rivolgersi a Fondiaria per costruirlo.

Ma non basta per mettere un punto sull’operazione: «Nelle prossime settimane saranno scrupolosamente verificate tutte le soluzioni giuridiche, tecniche, economiche, urbanistiche e amministrative percorribili per raggiungere gli obiettivi contenuti nei protocolli già siglati » scrive la Provincia, che intanto mantiene in essere il bando per la ricerca di una nuova sede.

Di tutt’altro tenore i commenti di Comune e Regione che vuole trasferire a Castello gli uffici di Novoli (comprati anni fa per quasi 50 milioni), quelli di piazza dell´Unità italiana (appena acquistati), quelli dell´Arpat e della altre agenzie regionali.

Un totale di 220-280 milioni di euro di investimenti: «Ligresti è pronto a vendere e noi siamo pronti a comprare», dice il vicepresidente della giunta regionale Federico Gelli .

«Le carte urbanistiche saranno pronte entro un anno», assicura Gelli. E Palazzo Vecchio parla di «conferma delle scelte fatte nel 2006», sottolineando la «disponibilità» all´acquisto dei terreni di Castello mostrata da Provincia e Regione.

Scuola, in arrivo buoni studio

La Provincia ha pubblicato un bando per assegnare dei buoni studio ai ragazzi appartenenti a famiglie che si trovano in condizioni economiche di disagio. I buoni vanno da un minimo di 100 ad un massimo di 250 euro.

Le informazioni e i moduli per presentare le domande sono disponibili nel sito www.provincia.fi.it oppure all’Ufficio relazioni con il pubblico e all’Ufficio del diritto allo studio della Provincia, agli uffici relazioni con il pubblico dei comuni di Bagno a Ripoli, Borgo San Lorenzo e Figline, agli uffici pubblica istruzione dei comuni di Firenze, Firenzuola, Pontassieve, Scandicci, Sesto, Marradi e Palazzuolo e infine presso le segreterie della scuole superiori (escluse le scuole dell’Empolese-Valdelsa, per le quali è competente il Circondario).
La scadenza per la presentazione delle domande è il 15 maggio.

Sigaretta o canna? E’ dibattito E il prof risponde su You Tube

Questo, almeno, sarebbe quanto sostengono ora, il giorno successivo al gran polverone alzatosi dopo la comparsa, su You Tube, del video del professore che fumava in classe quella che era stata additata come una canna, lo stesso docente interessato ed i suoi alunni.

Dunque, almeno a detta loro, non si tratterebbe affatto di uno spinello, ma di una sigaretta “ripiena” solo di tabacco. Per il momento, comunque, l’insegnante di ginnastica è stato sospeso in via cautelativa, in attesa degli sviluppi di un caso che, in breve tempo, ha fatto il giro di tutta Italia, finendo sulle prima pagine dei più importanti giornali.

Un episodio che, comunque vada a finire, non fa certo bene al mondo della scuola.

IL VIDEO DI RISPOSTA DEL PROFESSORE