sabato, 19 Luglio 2025
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Schettino libero, ma barricato in casa. ”Non esce per l’assalto dei media”

Adesso può uscire di casa, ma ancora non l’ha fatto. Francesco Schettino, l’uomo che era al comando della Costa Concordia nella sciagurata notte del 13 gennaio scorso, è barricato nella sua abitazione a Meta di Sorrento.

BARRICATO IN CASA. Dopo la decisione del gip di Grosseto di revocargli gli arresti domiciliari, fuori di casa ancora Schettino non si è visto. Le finestre della sua abitazione sono chiuse, il portone sbarrato, al telefono non risponde nessuno.

“NESSUNA ESULTANZA”. Insomma, gli arresti domiciliari sono stati revocati, ma per lui è come se fossero ancora validi. “Non credo che il comandante ora esca di casa, si vuole evitare l’assalto mediatico”, spiega al telefono il legale del comandante. Che racconta anche il clima che si starebbe vivendo in queste ore in casa Schettino. Sarebbe un clima “tranquillo”, ma “”nessuna esultanza, è stata una tragedia e nessuno ha voglia di esultare”.

LA DECISIONE. Il comandante, insomma, ancora non è uscito di casa. E chissà quando lo farà, dopo che ieri mattina era arrivato il parere positivo del gip Valeria Montesarchio alla richiesta della difesa del comandante, secondo cui le esigenze cautelari erano venute meno.

La decisione. Concordia, Schettino è libero. Il gip revoca gli arresti domiciliari

E’ partita la nuova stagione viola. Ma all’appello mancano i tifosi

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E’ ufficialmente cominciata la nuova stagione della Fiorentina.

VIA ALLA STAGIONE. Questa mattina, con le visite mediche per l’idoneità agonistica che si sono svolte al centro di medicina sportiva di Careggi, diretto dal professor Giorgio Galanti, è partita la nuova annata viola, la prima targata Vincenzo Montella dopo la brutta stagione in cui sulla panchina gigliata si erano alternati Mihajlovic, Delio Rossi e Guerini.

TEST, PROVE E CONTROLLI. Per alcuni giocatori della rosa questa mattina è stata la volta di visite approfondite per essere valutati: una parte del gruppo ha infatti svolto tutta test, prove e controlli. Domani toccherà ad altri calciatori.

AL CENTRO SPORTIVO. Questo pomeriggio, poi, tutti al lavoro sul campo, al centro sportivo viola. Insomma, per la Fiorentina parte unanuova annata, così come sta succedendo alla spicciolata per le diverse squadre di Serie A.

MA I TIFOSI? Soltanto una cosa mancava questa mattina al raduno della squadra: i tifosi. I supporter non si sono infatti fatti vedere dalle parti dello stadio. E questa deve essere la prima missione di Montella: recuperare il rapporto con il pubblico. Che a Firenze, anche più che altrove, è fondamentale.

Fuga di gas, chiusa via D’Annunzio

Via D’Annunzio chiusa per una fuga di gas.

STRADA CHIUSA. La strada è chiusa da ieri, mentre gli addetti di Toscana Energia sono al lavoro per riparare la conduttura in modo da riaprire la strada alla circolazione quanto prima.

DIVIETI. Oltre al divieto di sosta e transito in via D’Annunzio (l’intervento è in corso all’altezza del numero civico 152), sono stati istituiti anche ulteriori provvedimenti in via Giovanni Papini (che diventa strada senza uscita e dove sono in vigore divieti di sosta), via del Gignoro (divieti di sosta) e via della Torre (divieti di sosta e divieto di transito per veicoli superiori ai 3,5 tonnellate eccetto bussino Ataf).

Atterrano le Stazioni Lunari. ”Una sfida agli artisti che invitiamo a esibirsi”

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In occasione della nona edizione di Open City, il cartellone estivo di appuntamenti culturali della città di Scandicci iniziata lo scorso primo luglio, atterra stasera al Castello dell’Acciaiolo “Stazioni Lunari”, che vede come ospiti d’eccezione per questo concerto Erriquez della Bandabardò, Daniele Sepe e i giovani Pippo e i suoi Pinguini Polari, che divideranno il palco con Francesco Magnelli e la “padrona di casa” Ginevra Di Marco. Accompagnati dal gruppo di “Donna Ginevra”, Erriquez, Daniele Sepe e i Pinguini interpreteranno canzoni dal proprio repertorio riarrangiate per l’occasione e canzoni attinte dal vasto repertorio della musica tradizionale, contribuendo ognuno liberamente alle musiche dell’altro, per dar vita a un concerto che diventa una festa.

L’INTERVISTA. Stazioni Lunari nasce da un’idea di Francesco Magnelli (membro fondatore dei C.S.I. e PGR), pianista, compositore, arrangiatore. Spinto dalla profonda necessità interiore di interagire con altre esperienze musicali, decide di creare un “porto”, un punto di attracco per tutti quegli artisti (siano essi musicisti, cantanti o esponenti delle forme d’arte più varie) che hanno la spinta e la curiosità di confrontarsi con gli altri. E’ un progetto fra teatro e musica dove Ginevra, unico elemento in movimento da una stazione all’altra, determina successioni e movimenti e favorisce incontri fra i diversi mondi musicali. Sul palco quattro stazioni, lunari, quattro stanze disegnate con legno e luce, una luce graffiata che traccia nel buio il perimetro irregolare dei luoghi contenenti gli ospiti.

Come nasce Stazioni Lunari?

E’ un progetto nato nel 2001, ma partito ufficialmente nel 2002 con Fabbrica Europa, quando mi venne chiesto di organizzare qualcosa di diverso per l’evento: doveva essere un’unica data e invece, ad oggi, abbiamo 80 date alle spalle di quello che non è un concerto ma la creazione di uno spettacolo vero e proprio, nato dalla curiosità di sperimentare un nuovo modo di fare musica, mettendo gli artisti nella condizione di confrontarsi sul palco, mischiando i loro generi e stili, dove la musica è la vera e unica protagonista.

Come si sviluppa lo spettacolo che proponete?

Lanciamo una sorta di sfida agli artisti che invitiamo a esibirsi, provenienti anche da ambiti musicali diversi, cui affidiamo una scaletta ben precisa, e sulla base di questa si improvvisa, e ciò fa sì che la forza di Stazioni Lunari stia nella differenza, perché è qui che accadono le cose vere. Alla base della performance c’è il gruppo di Ginevra di Marco, che funge da collante, e le ‘comparse’ che si trovano su quattro isole diverse del palco, si liberano del peso del loro personaggio e della loro storia, uscendo dalla logica del marketing: arrivano con la conoscenza e consapevolezza di se stessi, e se all’interno dello spettacolo riescono a lasciarsi andare e legarsi con gli altri membri, condividendo e mescolando il proprio mondo musicale con quello dell’altro, unendosi come si dice in gergo ‘a braccio’ e creando un unico grande gruppo. Tra gli artisti, c’è chi suona, chi contrappunta, chi armonizza con la voce, chi improvvisa, chi semplicemente sorride o si concentra nell’ascolto dell’altro: in sostanza, diamo loro la possibilità di fare ciò che normalmente nelle loro serate non farebbero mai. Stazioni è anche un invito all’ascolto: i nostri ‘ospiti’ prima di unirsi devono ascoltare, e solitamente chiedo loro di rimanere sul palco una volta terminata la loro esibizione.

Dai CSI cosa vi siete portati dietro tu e Ginevra?

Sicuramente l’approccio con la musica e il pubblico, ma si è cercato di deviare dal percorso dei CSI. Inizialmente, con Ginevra, si fecero due dischi che erano una fotocopia dei lavori con Giovanni Lindo Ferretti, e non andarono molto bene: cinque e passa anni con lui, ci hanno fatto capire il significato delle parole, e soprattutto le sue di parole sono state un ‘peso’ e non ce la siamo sentita di scrivere ancora. Da qui abbiamo fatto partire il nuovo percorso, andando a ricercare testi di vecchie canzoni che avessero un forte peso e un forte impatto, pescando nel vastissimo bacino della tradizione mediterranea: riarraggiando le musiche e attualizzandole, benché andando totalmente in altra direzione, siamo riusciti ad avvicinare anche il pubblico che seguiva i CSI.

Perché la scelta è caduta sulla canzone popolare?

La canzone popolare non va cantata solo perché appartiene al passato: il messaggio che manda un singolo brano deve essere importante e avere un forte peso nel momento specifico in cui si esegue, permettendo allo spettacolo di plasmarsi nel luogo in cui ci troviamo in quel preciso momento. A me personalmente la musica popolare come stile non interessa: suono il pianoforte e la tastiera, che con questo genere non c’entra niente, perché l’elemento fondamentale è l’approccio che si ha con la canzone, che è un approccio d’istinto, di cuore e di anima. Un esempio può essere ‘Malarazza’, canzone popolare siciliana che risale all’ottocento e che eseguiamo da sei anni: rispecchia pienamente i nostri tempi moderni, e avendola ripresa in mano, avendola riarrangiata, abbiamo fatto in modo di avvicinarla alle nuove generazioni.

Scossa di terremoto nel fiorentino

Scossa sismica registrata poco prima delle 14 nel fiorentino.

LA SCOSSA. Alle ore 13.53 è stato registrato un lieve evento sismico di Magnitudo 2.0 con epicentro nel comune di Castelfiorentino ad 8 km di profondità: a dirlo è la Protezione Civile.

NESSUNA CRITICITA’. La sala operativa provinciale – viene spiegato – dopo una verifica con i comuni e gli enti interessati, non ha registrato criticità.

Niente pagamento della mensa per gli studenti colpiti dal terremoto

Esonerati per un mese dal pagamento della mensa gli universitari dei territori colpiti dal terremoto.

LA DECISIONE. Il  Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana ha deciso di intervenire “per garantire un sostegno concreto ed efficace” agli studenti iscritti agli Atenei della regione non borsisti e provenienti dai territori interessati dagli eventi sismici, esonerandoli per un mese dal pagamento dei pasti consumati presso le mense universitarie a gestione diretta o indiretta dell’Azienda.

NIENTE PAGAMENTO. Con un provvedimento del Direttore dell’Azienda è stato disposto che gli studenti residenti nei comuni dell’Emilia Romagna colpiti da sisma possano accedere fino al 31 agosto senza spesa nei vari centri di ristorazione del DSU Toscana con il riconoscimento alla cassa della loro posizione: per quanto riguarda le mense afferenti alla sede territoriale di Pisa non verrà decurtato il credito per ogni pasto consumato e le tessere mensa funzioneranno anche in caso di ricarica pari allo zero; per quanto riguarda le mense di Firenze e Siena, vi sarà l’identificazione al momento del passaggio del badge magnetico che dà diritto all’esonero; per quanto riguarda le mense dove sono previste altre modalità di pagamento saranno i Servizi Ristorazione di ogni sede territoriale DSU a provvedere all’esenzione.

I COMUNI. E’ possibile prendere visione dell’elenco dei Comuni per i quali è prevista l’esenzione consultando il sito www.dsu.toscana.it. “Un atto che conferma la sensibilità degli amministratori dell’Azienda DSU Toscana nei confronti di quegli utenti che risiedono in aree del Paese duramente colpite da calamità naturali, così come accadde con l’adozione di provvedimenti analoghi nel 2009 in occasione del terremoto in Abruzzo e nel 2011 per l’alluvione in Liguria”, viene spiegato in una nota.

Staino fa ”doppietta” in città: secondo fontanello con la sua firma

E’ il secondo fontanello d’autore firmato da Sergio Staino per Firenze. La nuova installazione che unisce i valori ambientali, economici e sociali dell’acqua pubblica con l’arte e l’estro di Staino, dopo la prima nel parco di San Donato, è a Coverciano, nei giardini di via del Mezzetta, davanti agli uffici postali.

IL NUOVO ARRIVATO. Publiacqua va così a servire con acqua gratuita, refrigerata e anche gassata un’altra zona della città “rispondendo a una grande e generale richiesta da parte dei cittadini”, viene spiegato. Le due coloratissime farfalle ideate dal disegnatore da dove sgorga acqua naturale e con le bollicine, costruite in resina di ultima generazione nel laboratorio artigianale di Riccardo Marzi, hanno ancora un contorno di colore verde, ma poggiano su un pannello di acciaio inox lucido per dare ancora più risalto ai colori e alla luce della parte frontale del fontanello.

VIA DEL MEZZETTA. Il nuovo fontanello fiorentino è stato inaugurato stamattina dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, da Sergio Staino e dai presidente e amministratore delegato di Publiacqua Erasmo D’Angelis e Alberto Irace. E’ il quattordicesimo Fontanello di Firenze, sono 44 in tutto il territorio di Publiacqua nelle province di Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo (5 a Pistoia, 3 a Tavarnelle Val di Pesa, 3 a Bagno a Ripoli, 3 a Lastra a Signa, 2 a Prato, Quarrata, Signa, Campi Bisenzio e Impruneta, 1 a Montevarchi, Montemurlo, Calenzano, Poggio a Caiano, Agliana e Sesto Fiorentino). A breve arriverà il numero 15 in Piazza I Maggio a Brozzi/Le Piagge.

NATURALE E FRIZZANTE. “Arriva l’acqua pubblica gratuita, fresca e frizzante anche a Coverciano – spiega Erasmo D’Angelis – continua così la nostra iniziativa che mette insieme innovazione, qualità, creatività e concretezza dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Nell’estate rovente che stiamo vivendo è un servizio fondamentale per i cittadini come dimostra il successo in tutta la città che vede ogni impianto erogare una media mensile di circa 100.000 litri. Cresce anche il numero dei fiorentini che bevono regolarmente acqua del rubinetto, oggi sono il 48% rispetto al 24% di pochi anni fa e continuano le nostre campagne per la qualità dell’acqua del rubinetto e per evitare sprechi e usi impropri per fronteggiare la siccità più lunga del secolo”.

L’ACQUA. Per Alberto Irace “i fontanelli nascono dalle importanti competenze tecniche e scientifiche interne a Publiacqua e dall’efficienza della nostra azienda che investe anche su progetti per il miglioramento tecnologico continuo per garantire ai cittadini un buon servizio idrico anche in piena fase di emergenza come quella di questi mesi”. L’acqua che arriva al fontanello – viene spiegato – parte dall’impianto dell’Anconella, un acquedotto tra i più avanzati in Europa con all’interno due laboratori chimico-biologici che eseguono ogni anno circa 300.000 controlli sulla qualità della risorsa. A Firenze, grazie ai fontanelli, sono state risparmiate in un anno circa 7 milioni di bottigliette di plastica e circa 5 milioni di euro per i cittadini.

Acquisto di immobili da parte della Asl 10, perquisizioni e sette indagati

 

Inchiesta della procura su una presunta turbativa d’asta relativa all’acquisto di alcuni immobili da parte della Asl 10.

PERQUISIZIONI E INDAGATI. L’inchiesta ha portato a varie perquisizioni e sette persone indagate.

L’INCHIESTA. Gli immobili al centro dell’inchiesta si trovano a Firenze (due), Calenzano e Greve. L’inchieste, coordinata dai pm Luca Turco e Giuseppina Mione, è e condotta dal Corpo Forestale dello Stato insieme alla polizia municipale del capoluogo.

Autobus, oggi sciopero di quattro ore in tutta la regione

Trasporto pubblico, sciopero di quattro ore. Oggi, venerdì 6 luglio, la Uil Trasporti Toscana ha proclamato quattro ore di sciopero in tutta la regione per protestare contro l’accordo sul Tpl presentato dalla Regione e sottoscritto qualche settimana fa dalle altre sigle sindacali (accordo che invece la Uil Trasporti Toscana non ha firmato).

LA PROTESTA. “Contrariamente a quanto sempre e da tutti auspicato, nel bando di gara della Regione non c’è traccia del lotto unico. Si faranno come minimo ulteriori 11 lotti provinciali o circondariali per i servizi speciali, con la possibilità per i Comuni di affidare servizi aggiuntivi con bandi singoli. Col rischio di vedere una deregulation totale del servizio e dei contratti. Si penalizzano fortemente i pendolari e i piccoli centri. I cittadini perderanno il bus e i lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro! – spiega la Uil Traporti Toscana – Contrariamente a quanto sempre e da tutti auspicato, nel bando non c’è nessuna traccia dell’azienda unica. Si manterranno ancora decine di carrozzoni, consigli di amministrazione, seggioloni ecc.ecc. A pagare, come al solito, saranno lavoratori e cittadini”.

GLI ORARI. Ecco gli orari dello sciopero provincia per provincia:

Pistoia dalle 12 alle 16

Prato dalle 19,30 a fine turno

Lucca dalle 17 alle 21

Pisa dalle 13 alle 17

Livorno dalle 17,30 alle 21,30

Arezzo dalle 17,30 alle 212,30

Siena dalle 17,30 alle 21,30

Grosseto dalle 17,30 alle 21,30

Piombino dalle 17,30 alle 21,30

Carrara dalle 12 alle 16

Firenze dalle 17 alle 21 (la linea 1 della tramvia dalle 13 alle 17)

FIRENZE. Gli autisti di Ataf sciopereranno dalle 17 alle 21, mentre quelli della linea T1 del tram dalle 13 alle 17: durante queste fasce orarie non sarà quindi garantita la piena regolarità del servizio.

Roberta Ragusa, ”cosa c’è dietro il silenzio degli inquirenti?”

Da una parte silenzio, dall’altra rumore. Sempre più forte.

LA SCOMPARSA. Resta un mistero la sorte di Roberta Ragusa, la donna scomparsa da casa ormai da quasi sei mesi. Sei mesi di silenzio e di segnalazioni, sei mesi di attesa, di speranze e di disperazione.

IL SILENZIO. Da una parte silenzio, dicevamo. Sul fronte delle indagini, da parte degli inquirenti, non arrivano notizie. La ricerca della donna sembra a un punto fermo, negli ultimi tempi non sono emerse eclatanti novità, né elementi che possano indirizzare le indagini verso una soluzione definitiva. Di Roberta, insomma, si continua a sapere poco o nulla, o almeno questo è quello che emerge. Il suo destino, la fine che la donna abbia fatto, se si sia allontanata da casa volontariamente (cosa che ben in pochi credono) o se invece le sia successo qualcosa, tutto questo resta un mistero.

IL RUMORE DEL WEB. Dall’altra parte rumore. E’ la parte delle amiche della donna, che non ne vogliono sapere di darsi per vinte e che continuano a chiedere che Roberta venga trovata. Qualunque cosa le sia successo. Il web, e i social network in primo luogo, continua a parlare di Roberta, a discutere sul suo caso, a urlare che in un modo o nell’altro la donna debba essere trovata. Un rumore sempre più forte di giorno in giorno, un rumore che fa da contraltare al silenzio che regna sul fronte delle indagini.

IN CERCA DI RISPOSTE. Già, ma perché questo silenzio, si chiedono in molti? Buono o cattivo segno? C’è, sul web, chi è più pessimista, e legge in questo silenzio una difficoltà nel trovare risposte, nell’andare avanti con le indagini. C’è invece chi si mostra più ottimista, chi legge questo silenzio come una stretegia, per non dare elementi che possano aiutare un ipotetico assassino della donna. A dire chi avrà ragione saranno le prossime settimane. Quel che è certo è che il web non ha comunque abbassato la guardia, che le amiche pretendono di sapere che fine abbia fatto Roberta.

IL DIARIO. Le stesse amiche che avevano parlato del diario segreto che Roberta avrebbe avuto, e che pensano che in quel diario possano esserci molte risposte utili alle indagini. Ma quel diario, se c’è, ancora non si riesce a trovare.